L’immagine in copertina ha fatto discutere tutta la redazione. A chi sembrava negativo raffigurare tutte quelle piccole piramidi in fila, l’una legata all’altra, a chi ricordava un alveare, a chi un telaio i cui fili creano il tessuto della vita, a chi un cammino di relazioni intrecciate che viene da lontano e conduce alla scoperta di un tesoro nascosto nel profondo della vita di ognuno.
Di certo, indipendentemente dai sentimenti che questa immagine può evocare, è stata resa l’idea di una trama indissolubile che lega fra loro gli esseri umani e tutto ciò che esiste. Il Buddismo risveglia in noi la coscienza di appartenere a un tutto unico che racchiude gli esseri umani, e la pratica di shakubuku è il riconoscere e prendere atto di questa realtà. Col desiderio di migliorarla, Shakyamuni diceva ai suoi discepoli: «Questo è il mio pensiero costante: come posso far sì che tutti gli esseri viventi accedano alla Via suprema e acquisiscano rapidamente il corpo del Budda?» (SDL, 16, 305).
Intanto, come praticanti buddisti, offrendo agli altri il tesoro della propria esperienza.
©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata