Una particolare sincronia di eventi
Questo numero è ampiamente dedicato all’appello alla resilienza e alla speranza che Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la Pace, e Daisaku Ikeda hanno rivolto ai giovani di tutto il mondo. Il lancio è avvenuto a Roma, il 5 giugno alla sala della Stampa estera e il 6 giugno negli spazi della Ex Dogana, nel quartiere romano di San Lorenzo. Allo storico evento hanno partecipato un migliaio di giovani. A partire da pag. 12 troverete il racconto di questo primo passo di un appello che camminerà in tutto il mondo, e al centro del numero il testo dell’appello, in modo che si possa staccare e regalare.
Per una singolare coincidenza, il 6 giugno il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato una risoluzione i cui contenuti sono estremamente vicini a quelli dell’appello di Pérez Esquivel e Daisaku Ikeda. Con tale risoluzione si chiede, tra l’altro, un maggiore coinvolgimento attivo dei giovani nelle relazioni e nella politica internazionale. Vi si legge infatti che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU «Riconosce il ruolo che i giovani possono svolgere nella prevenzione e risoluzione dei conflitti. Riconosce il ruolo dei giovani nel promuovere una cultura di pace, tolleranza, dialogo interculturale e interreligioso».
Inoltre, questo numero esce in prossimità di una data particolarmente significativa per la Soka Gakkai: il 3 luglio, giorno di maestro e discepolo.
Il 3 luglio 1945 Josei Toda fu liberato dalla prigione di Tokyo dove era stato rinchiuso a causa del suo impegno in difesa della libertà religiosa. Uscito dal carcere, tra le macerie della Seconda guerra mondiale si dedicò a ricostruire la Soka Gakkai per eliminare la sofferenza dal mondo in nome del suo maestro, Makiguchi, che invece in carcere era morto.
Nel 1957 era in corso la campagna di Osaka e Daisaku Ikeda, allora responsabile dei giovani, venne accusato di violazioni alla legge elettorale durante le elezioni amministrative della città. Ikeda si assunse la totale responsabilità dei fatti e venne incriminato. Il 3 luglio 1957 fu condotto in carcere. Venne rilasciato 15 giorni dopo e in seguito completamente assolto.
Anche in quella situazione così ardua i cuori di Toda e Ikeda batterono all’unisono, affrontando a testa alta ogni circostanza. Per questo il 3 luglio è stato designato come il giorno di maestro e discepolo che lottano contro le ingiustizie per il bene e la felicità di ogni persona.
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