24 agosto 2016, h. 3.30. Roma. Mi sveglio di soprassalto con un incubo – sognavo che eravamo andati in stampa con il numero di NR pieno di refusi – e mentre sono in piedi al lavandino a bere, la casa comincia a tremare. 20 secondi eterni, sono uscita di casa e poi sono rientrata. Con molte domande, soprattutto sulla mia impreparazione per fronteggiare un evento simile, ma viva e con la casa in piedi. Io. Ma per molti la storia è andata diversamente. Mentre preparavamo questo numero, dedicato ai 55 anni dal primo viaggio del presidente Ikeda in Europa, le regioni centrali dell’Italia venivano scosse da un forte terremoto. Sono stati e sono ancora giorni in cui lottare con un senso di sgomento di fronte alle persone decedute, alle immagini di interi paesi distrutti e anche di fronte al nostro personale senso di impotenza. Pubblichiamo perciò la lettera che il direttore generale Nakajima ha inviato a tutti i membri coinvolti dal terremoto e, con il desiderio che le pagine del giornale trasmettano speranza e convinzione attraverso le parole del nostro maestro, vi auguriamo una buona lettura con questa frase che il presidente Ikeda ha scritto in seguito al terremoto che nel 2011 ha colpito in Giappone la regione del Tohoku: «Sto pregando ardentemente e mi appello a ognuno di voi: Non datevi mai per vinti! Abbiate coraggio! Abbiate speranza!». (vs)
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