La preghiera
è la prova più sublime
che siamo esseri umani.
Anche chi afferma di non credere
in alcuna religione,
prega comunque per qualcosa:
“Voglio uscire da questa situazione”,
“Desidero una vita migliore”,
“Voglio proteggere la mia famiglia”.
Nutrire questo tipo di desiderio
è naturale per il cuore umano,
è il suo modo di sentire.
Sia la premura verso gli altri
che l’amicizia
iniziano dalla preghiera.
La preghiera è la forza che unisce
gli esseri umani.
La nostra preghiera
è la “preghiera della rivoluzione umana”.
Non si tratta di aspettare che gli altri
o il nostro ambiente cambino.
Piuttosto, grazie a un ichinen forte
e perseverante,
noi stessi cambiamo
e ciò produce un effetto a catena.
La nostra preghiera
è la preghiera per la propria
e altrui felicità.
È la forza motrice
che permette a questo amico,
a quell’amica,
di accedere alla condizione vitale del Budda
insieme a noi,
e di conquistare un’esistenza
di assoluta felicità.
La nostra preghiera
è la “preghiera del voto”.
Significa fare il voto
di realizzare il grande desiderio
dell’ampia propagazione
della Legge mistica
e la vittoria di kosen-rufu,
e agire concretamente,
di propria iniziativa.
La forza motrice
che fa emergere in noi la speranza
è la pratica di recitare
Nam-myoho-renge-kyo.
Il potere del Daimoku è infinito.
Nell’istante stesso in cui iniziamo
a recitare Daimoku,
il nostro ichinen cambia
e cominciamo a creare
la speranza del domani.
Giorno dopo giorno,
definiamo in modo chiaro
i nostri obiettivi concreti,
preghiamo e sfidiamoci
per realizzarli uno dopo l’altro.
Da un ichinen così serio
emergono la saggezza e la creatività
che portano al successo.
In altre parole,
quando la “decisione” e la “preghiera”
si uniscono allo “sforzo” e alla “creatività”,
si ottiene la vittoria nella vita.
(Seikyo Shimbun, 15 marzo 2020)