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Da Genova un no alla discriminazione religiosa - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:31

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Da Genova un no alla discriminazione religiosa

Il Comune e l’assessorato alla cultura del capoluogo ligure hanno promosso la distribuzione nelle scuole genovesi di un testo che presenta le attività dei movimenti religiosi attivi sul territorio. Un passo per superare i pregiudizi che nascono dall’ignoranza

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Il Comune e l’assessorato alla cultura del capoluogo ligure hanno promosso la distribuzione nelle scuole genovesi di un testo che presenta le attività dei movimenti religiosi attivi sul territorio. Un passo per superare i pregiudizi che nascono dall’ignoranza

Tra i fini primari della Consulta interconfessionale di Genova, comuni agli altri organi che si sono via via succeduti, c’è quello di sensibilizzare e preparare la città sui temi dell’immigrazione, della tolleranza, della pace e della libertà di culto. Risale ormai a più di un anno fa la sottoscrizione, da parte dei suoi diciassette rappresentanti, tra cui l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, di una “dichiarazione comune di intenti” che sancisce il rifiuto di ogni violenza e intolleranza commessa in nome di qualsivoglia religione. Come “braccio operativo della pace”, l’organo consultivo ha altresì rimarcato il proprio ruolo attivo sottoscrivendo un documento ufficiale rivolto alla cittadinanza dopo gli episodi di propaganda antireligiosa seguiti alla proposta di innalzare una moschea in una delle zone periferiche della città. La Consulta ha così ribadito il pieno diritto, costituzionalmente garantito, per ogni individuo e comunità, di esercitare liberamente il proprio credo e di dotarsi di un proprio locale di culto. Un appello, lanciato congiuntamente alle istituzioni, ad abbattere i muri di paura, eretti per lo più dall’ignoranza dell’altro. A tal fine, il Comune di Genova e l’assessorato alla cultura, che hanno sostenuto e coordinato la nascita e l’attività del gruppo, hanno promosso una iniziativa volta a facilitare la conoscenza e a sollecitare una corretta informazione, soprattutto tra i giovani. Tale iniziativa si è concretizzata nella pubblicazione del testo Genova, la Consulta delle religioni, che illustra le attività e le peculiarità dei movimenti religiosi presenti sul territorio e che sarà distribuito nelle scuole del comprensorio comunale. All’interno del testo le singole confessioni aderenti alla Consulta inquadrano storicamente i rispettivi fondamenti religiosi e illustrano le singole realtà sia a livello nazionale (osservanze, fonti, festività) che locale (luoghi di culto, attività). La presentazione ufficiale del testo alla cittadinanza ha rafforzato il principio che, al di là delle diversità che distinguono le confessioni, esiste un comune denominatore, un comune sentire, che privilegia la centralità dell’essere umano e richiama alla pace e al rispetto. Di qui l’invito, da parte dei diciassette rappresentanti religiosi, a “conoscere con la propria mente e il proprio cuore”, per rifiutare con fermezza ogni forma di discriminazione e di intolleranza. Una intolleranza che risulta ancora più inaccettabile se commessa (a livello individuale o collettivo) in nome della religione.

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L’alba dei giovani romani

Un corso delle tre aree di Roma al Centro culturale europeo è stato caratterizzato dalla sincerità e immediatezza con cui i giovani hanno raccontato quanto sia importante vivere sulla propria pelle la relazione col maestro.

di Marta Arkerdar

Dal 3 al 6 giugno si è svolto a Trets il corso delle tre aree di Roma (foto a destra), centocinquantaquattro partecipanti di cui cinquantaquattro giovani… e che giovani! Sono stati proprio loro a prendere i mano le redini del corso e a dare così un impulso molto forte al cambiamento di spirito nelle persone e quindi nella loro determinazione. È difficile descrivere a parole le emozioni provate da ciascun partecipante. Ma andiamo con ordine. Il tema del corso era approfondire l’insegnamento del Daishonin seguendo la strada tracciata dal presidente Ikeda. Per fare questo volevamo capire meglio cosa vuol dire essere discepoli di sensei e fare sorgere nei propri cuori “una nuova alba” (come lo stesso Ikeda ci ha invitato a fare nella poesia dedicata ai membri italiani lo scorso 23 marzo). Nel secondo pomeriggio del corso abbiamo proiettato il video dei riconoscimenti ottenuti da Ikeda a marzo in Italia e a seguire si è tenuta una sessione di esperienze brevi organizzata dai giovani proprio sulla relazione maestro e discepolo. Sono saliti uno a uno sul palco una ventina di giovani raccontando in modo semplice ma estremamente profondo una loro esperienza in cui la relazione con il maestro è stata decisiva per cambiare la loro condizione vitale e trasformare una situazione di sofferenza. Alla fine tutti i partecipanti erano commossi e decisi a sperimentare in prima persona questo legame con il proprio maestro. La cerimonia di Gongyo che ha chiuso quel pomeriggio sarà difficile da dimenticare; sui volti lacrime di gioia e una voce all’unisono che sembrava dicesse al maestro: «Adesso ho deciso, anch’io combatterò al tuo fianco».

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Parola d’ordine: rifiorire!

Al Centro culturale di Livorno il 26 maggio si è svolta una piccola festa dedicata ad amici vecchi e nuovi.

di Annalisa Marangio

Proprio come in primavera, quando la natura emerge dal letargo, il 26 maggio le porte del Centro culturale di Livorno si sono aperte per portare a tutti una ventata di freschezza primaverile. Così, dalle 15 alle 21, il Centro è stato a disposizione dei visitatori, con l’intento di coinvolgere tutti in un’attività particolare, come spiegare agli ospiti il significato del luogo e della pratica buddista o accogliere calorosamente vecchi amici che da qualche tempo, magari, non frequentavano più il Centro. All’evento hanno partecipato anche alcuni artisti che hanno eseguito diverse canzoni come Avanzare – pietra miliare della nostra città, eseguita mentre sullo sfondo scorrevano vecchie immagini dei tempi passati – e Rosso, giallo e blu, brano di recente composizione che racconta la storia dell’evoluzione di kosen-rufu. Anche i più piccoli sono stati coinvolti. Gli organizzatori dell’iniziativa infatti, grazie alla collaborazione della circoscrizione locale, sono riusciti a farsi concedere l’utilizzo del parco adiacente sia per far giocare i bambini sia per fare alcune attività “all’aperto”. Il risultato di questa giornata è stato quello di far conoscere meglio alla città i punti cardine del nostro movimento – cultura, pace ed educazione – unendo la leggerezza della festa alla profondità del valore della nostra pratica.

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Molto più che semplici guardiani

Prima occasione di incontro e confronto per il gruppo Prometeo della Campania.

di Ilaria Varriano

Per la prima volta i Prometeo campani, il 20 maggio, si sono incontrati nel centro culturale di Salerno per ribadire il valore dell’attività di protezione della Divisione uomini. Fondamentali per sostenere l’apertura a tempo pieno del castello di kosen-rufu del Sud Italia, nato da meno di due anni, hanno raccontato attraverso le esperienze i benefici di questo loro impegno.
Basato su un «gioioso spirito di offerta», come ha ribadito Alfredo Calabrese, referente Prometeo per il territorio due Mari, è l’occasione per migliorarsi, per sforzarsi di superare i propri limiti. «Ognuno di noi deve dare pieno valore a questa azione per kosen-rufu», gli ha fatto eco Bruno Murgioni, responsabile dei Prometeo. L’invito è stato a prepararsi con cura, prima di ogni turno, come se si andasse a una cerimonia, e accogliere ogni persona come un ospite prezioso. «Dovremmo coltivare l’atteggiamento di considerare ogni attività come una palestra – ha aggiunto Franco Gregorio, responsabile di un hombu di Salerno – in cui allenare la nostra vita ad assumersi pienamente responsabilità: l’importante è quello che facciamo dal momento in cui usciamo dal Centro culturale. Grazie all’attività ho imparato a non rincorrere i problemi, ma riuscire a prevenirli».
I Prometeo campani si sono lasciati con la promessa di rendere questo tipo di incontri un appuntamento costante di incoraggiamento nella fede. E soprattutto di essere un tassello importante per realizzare l’obiettivo di 3000 presenze nel Sud Italia entro il 2 gennaio 2008, come regalo per l’ottantesimo compleanno del presidente Ikeda.

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16 luglio 1260: Nichiren invia il Rissho ankoku ron

Il Daishonin presenta all’ex reggente Hojo Tokiyori il trattato Assicurare la pace al paese attraverso l’adozione del vero Buddismo (Rissho ankoku ron). Tokiyori, sebbene ritiratosi a vita privata, rimaneva il personaggio più influente nella scena sociale e politica del Giappone medievale.
Alcuni fatti spinsero Nichiren a comporre e presentare questo trattato: negli anni precedenti si erano susseguiti uno dopo l’altro molti disastri naturali, tanto che il Giappone e la sua popolazione versavano in condizioni penose. Nichiren aveva ricercato a lungo la causa di questi eventi leggendo tutti i testi buddisti ed era giunto alla conclusione che la causa di tali calamità risiedesse nell’atteggiamento del popolo giapponese e dei suoi governanti che disprezzavano la Legge della vita spiegata dal Buddismo e veneravano false dottrine.
L’essenza del trattato, pietra miliare della struttura filosofica del Buddismo di Nichiren Daishonin, è riassunta dal passaggio: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quartieri del paese» (SND, 1, 43).

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Una nuova edizione del libretto di Gongyo

Tutto cambia, tutto muta e anche il libretto di Gongyo si propone in una nuova forma. La novità consiste in ciò che precede e ciò che segue il testo del Sutra del Loto, con un occhio alle persone che si stanno avvicinando al Buddismo da poco tempo. Questo testo è corredato di una introduzione sui principi della pratica, che affianca la spiegazione di come farlo e del significato delle preghiere silenziose. Dopo il testo delle preghiere silenziose si trova la traduzione delle parti in lingua cinese antica, seguita da un sintetico ma utile glossario dei termini più frequenti. Il “nuovo” libretto di Gongyo diventa così un utile strumento di primo approccio alla pratica e di stimolo per approfondire con letture più consistenti lo studio di questa religione. Il tutto in una trentina di pagine (€ 2,50).

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10 giugno – Presso il Centro congressi Le Gronde, a metà strada fra Pavia e Voghera, nascita dell’hombu Frontiera che riunisce i capitoli delle due città lombarde.

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Giugno: “mese delle donne”

All’ombra di un bosco, in un parco soleggiato o presso l’aula riunioni di un ospedale sono alcune delle tantissime riunioni che si sono tenute a giugno per ricordare il giorno della Divisione donne italiana, trascorrere qualche ora insieme e riconfermare la voglia di collaborare alla costruzione di un mondo migliore.

hanno collaborato: Sabrina Barbuti, Daniela Ciuffi, Donatella Marchi, Cristina Sereni

Modena – Dopo tante giornate di maltempo, un bel sole ha salutato un gruppo di donne riunite per parlare di Buddismo a Villa Boschetti, un bel parco alla periferia di Modena. Rossella, per spiegare che esiste una natura illuminata dentro ogni persona, ha preso spunto dai bulbi di liliacee. I bulbi non profumano, non sono attraenti, apparentemente non hanno valore. Eppure, se piantate in terra, annaffiate, esposte al sole e curate, queste brutte cipolle si trasformano in tanti fiori stupendi. Noi siamo dei meravigliosi bulbi che possono sbocciare al sole di Nam-myoho-renge-kyo. Per portare a fioritura i bulbi servono la terra, la pioggia, ossia il Daimoku, la fede, le azioni. La festa si è svolta in un’atmosfera rilassata, il pomeriggio è volato via tra giochi per grandi e piccini e proiezioni di video del presidente Ikeda.

Laconi – Nel cuore della Sardegna, in un piccolo centro in provincia di Oristano, riunione nella sala del centro culturale comunale e poi tutti a pranzo all’ombra di un meraviglioso bosco, accompagnati da Mario alla tromba, Alessio alla chitarra, Andrea e Marcello alle percussioni. La riunione si è poi conclusa con la libertà di esprimersi al microfono in una serie strappalacrime di brevi esperienze e determinazioni.

Firenze, ospedale di Careggi – Dal 12 maggio Daniela è ricoverata presso l’unità spinale in seguito a un incidente automobilistico. Anche in questa sede si è potuta tenere una riunione della Divisione donne grazie al primario che con grande sensibilità ha messo a loro disposizione la sala riunioni. «Non ho riportato lesioni irreversibili – ha scritto Daniela alla redazione del giornale – e, anche se il cammino sarà lungo, ho buone speranze. Ma tanti altri ricoverati non hanno prognosi favorevoli e stare in mezzo a loro ha fatto nascere in me il desiderio di spargere il Daimoku. Così, con le compagne del mio gruppo ci è venuta questa idea e insieme ai ricoverati, ai parenti e al personale dell’ospedale abbiamo dato vita a questo incontro speciale. Le esperienze raccontate hanno incoraggiato tutti, compresi i numerosi ospiti. È stato commovente incontrarci tra persone provenienti da svariate regioni italiane. Toccanti le storie di queste madri che attraverso la strategia del Sutra del Loto sostengono i figli qui ricoverati e incoraggiano gli altri».

Bologna – In occasione della bella riunione dell’hombu Est Bologna, alla quale hanno partecipato 110 donne, Maria Luisa, Antonia e Anna hanno donato questa loro realizzazione.

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