È inevitabile sperimentare preoccupazioni e sofferenze nel crescere i figli: sono molte le persone che si ritrovano ad affrontare difficoltà inaspettate e a fare esperienze così dolorose da avere la sensazione di non riuscire ad affrontarle. In queste pagine presentiamo alcuni incoraggiamenti del maestro Ikeda per le famiglie che lottano contro le tempeste del karma, tratti da una raccolta di dialoghi con le responsabili del Gruppo donne (pubblicati in parte in I tesori del futuro, Esperia)
I problemi sono un’opportunità per vivere la migliore delle esistenze
«Quando parlo con le mamme che si impegnano duramente per far crescere i propri figli – ha affermato una responsabile del Gruppo donne – spesso sento dire: “Ogni giorno è una lotta”». A queste parole il maestro Ikeda ha affermato quanto segue…
Ikeda: «Quanto è vera questa espressione! Ciò vale soprattutto quando i figli sono piccoli e le mamme non hanno un attimo di pace.
Sarebbe meraviglioso se i bambini potessero crescere senza alcun problema, sempre pieni di energia e in buona salute, ma nella maggioranza dei casi non è così. Le tempeste della vita colpiscono in modo implacabile, e ci troviamo ad affrontare difficoltà e sofferenze quali la malattia dei figli o dei propri cari, problemi finanziari, e anche la morte di persone a noi vicine. Senza dubbio ci sono momenti in cui siamo tentati di gettare la spugna, pensando: “Perché proprio io devo soffrire così tanto?”.
Sebbene le circostanze siano diverse, anche io da quando ho assunto la responsabilità di presidente della Soka Gakkai non ho mai avuto una giornata di riposo. Per me esisteva solo la Soka Gakkai, che il maestro Toda aveva dichiarato essere più importante della sua stessa vita. “Non permetterò mai che i membri siano infelici!’, “Aiuterò il maggior numero possibile di persone che sono infelici!”: questo era il mio unico pensiero.
Quando pensavo: “Anche in questo preciso istante ci sono membri della Gakkai che stanno combattendo contro il loro karma e stanno aprendo la strada a kosen-rufu con cuore puro e coraggioso”, riuscivo a raccogliere tutte le mie forze e continuvo ad avanzare.
Ho affrontato tempeste di persecuzioni, anzi, una serie incessante di tempeste: era la prova che stavo progredendo. Ho realizzato tutte le volontà del maestro Toda e, insieme ai miei compagni di fede, ho costruito una Soka Gakkai su scala globale.
Ora tocca ai giovani. Nel far crescere i bambini, credo sia fondamentale avere uno spirito tale da determinare: “Farò sì che questo bambino sia assolutamente felice! Gli affiderò il nostro futuro!”» (Seikyo Shimbun, 7 maggio 2021).
Incoraggiamento alle famiglie che stanno affrontando la malattia dei figli
La malattia di un figlio è senza dubbio una delle cose più difficili e dolorose per un genitore. E quando si tratta di una malattia che mette la sua vita in pericolo, la sofferenza che si prova è immensa…
Ikeda: «La sofferenza di un figlio è la sofferenza dei genitori. Per un genitore, la malattia di un figlio può essere ancora più dolorosa di una malattia propria. Nulla è più penoso di un bambino che si ammala gravemente, quando sarebbe naturale che avesse un lungo futuro davanti a sé. I genitori si chiedono perché il loro bambino debba soffrire in quel modo… Ricevo da ogni parte del mondo numerose lettere di genitori i cui figli stanno lottando disperatamente contro una malattia. Quando leggo queste lettere, prego per la completa guarigione del bambino e invio un incoraggiamento alla famiglia, così che possa progredire senza farsi sconfiggere dalle difficoltà.
Dopo tutto, a soffrire di più è la persona che si è ammalata. Per quanto possa essere giovane, sta combattendo senza tregua, animata dal desiderio di continuare a vivere. Questa è la forza inerente alla vita. Proprio per questo, la famiglia non deve lasciarsi travolgere dall’angoscia e dalla sofferenza. È fondamentale che i membri della famiglia non perdano mai la speranza e continuino a vivere con vigore. Talvolta potreste sprofondare nella disperazione, ma questo è del tutto naturale.
In quei momenti, non dovete lasciarvi sconfiggere. Alzate la testa, tirate fuori il vostro coraggio e andate avanti. Con questo desiderio nel cuore, recito con forza Daimoku costantemente, ogni giorno, per tutti voi» (cfr. I tesori del futuro, pag. 37).
Dedicando la vita alla propria missione si possono superare sofferenze e difficoltà
Una volta una responsabile del Gruppo donne chiese al maestro Ikeda: «Ci sono madri con più figli preoccupate per il fatto che, poiché uno di loro è gravemente malato, non riescono a prendersi cura degli altri come vorrebbero. Cosa fare in questi casi?»
Ikeda: «Non c’è bisogno di preoccuparsi. Certo, questo potrebbe influenzare momentaneamente i figli. Tuttavia, guardando le cose a lungo termine, ciò permetterà loro di crescere più forti.
L’amore di una madre è immenso. Una madre può affermare con tutto il cuore: “Amo i miei bambini!”. Vi prego di avere piena fiducia in voi stesse.
La cosa fondamentale è pregare. Quando ne avete la possibilità, date amore e attenzione ai vostri figli, abbracciateli forte, con tutte voi stesse, ed esprimete loro il vostro interesse e coinvolgimento per ciò che fanno. Probabilmente ci saranno momenti difficili, sia a livello fisico che psicologico, ma credo che il legame tra genitore e figlio costruito in questo modo diventerà ancora più forte e profondo.
Sono molto più numerosi i casi in cui una famiglia crea una forte e indissolubile unità affrontando circostanze avverse, piuttosto che in assenza di problemi o difficoltà.
Avendo perso il mio secondo figlio, comprendo perfettamente il dolore di un genitore il cui figlio è malato o è venuto a mancare. Proprio per questo, desidero che viviate con forza, fino in fondo.
Anche le madri del Gruppo donne della Soka Gakkai si sono alzate perché hanno deciso di vivere per tutti coloro che si trovano in difficoltà e per i bambini che soffrono.
Questo è il modo di vivere di un bodhisattva. Solo dedicando fino in fondo la propria vita a una grande missione, un individuo può superare dolore e sofferenza ed espandere ulteriormente il suo stato vitale, in modo ampio e profondo.
Anche i maestri Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda sperimentarono la perdita di un figlio.
Il maestro Toda diceva: “Perché sono diventato presidente della Soka Gakkai? Perché ho perso mia moglie e la mia adorata figlia. Perché ho sperimentato ogni tipo di avversità. Questa è la ragione per cui sono diventato presidente” (BS, 181, 28). Sono parole estremamente profonde» (Seikyo Shimbun, 7 maggio 2021).
I genitori single
La conversazione si sposta poi sul tema dei padri o delle madri che per vari motivi si ritrovano a crescere da soli i propri figli. Il maestro Ikeda sottolinea quali sono i punti da tenere a mente…
Ikeda: «Ogni situazione familiare è diversa. Quali che siano le vostre circostanze, vi prego di fare in modo che nessun bambino si senta inferiore agli altri. È inutile che le famiglie con un solo genitore cerchino di imitare quelle dove sono presenti entrambi i genitori. Possono esserci occasioni in cui un bambino vorrebbe che fosse presente anche l’altro genitore. Tuttavia, è possibile anche che un bambino non riesca a diventare autonomo proprio perché è viziato da entrambi i genitori.
Ci sono numerose persone che da piccole hanno perso un genitore e tuttavia sono diventati ottimi esseri umani. Se il genitore rimasto prega sinceramente per suo figlio e lo ama incondizionatamente, il figlio potrà sicuramente diventare un adulto forte e risoluto.
Il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, da piccolo fu separato dai suoi genitori. Ciò nonostante sviluppò una grande personalità affrontando una sfida dopo l’altra. Anche Shakyamuni perse sua madre subito dopo la nascita.
Entrambi i casi dimostrano che si puo’ diventare esseri umani eccellenti anche senza genitori.
Per quanto la nostra situazione possa essere svantaggiata, se abbiamo un cuore forte e una fede profonda, possiamo trasformare qualunque cosa in un vantaggio. È importante aiutare i bambini a sviluppare un cuore forte, così che non vengano mai sconfitti da nessuna circostanza» (I tesori del futuro, pag. 11).
Continuare a credere nei figli nonostante i problemi
Oltre alla malattia, anche il fatto che un figlio prenda improvvisamente una cattiva strada o si rifiuti di andare a scuola può essere un vero e proprio shock per i genitori. Se in simili circostanze ci si affretta a trovare delle soluzioni superficiali, utili solo agli adulti, il problema invece di risolversi potrebbe diventare ancora più complesso.
La cosa più importante è la felicità dei nostri figli. Piuttosto che cercare di cambiare i figli, è fondamentale che siano gli adulti a crescere. L’unica cosa necessaria è la capacità di credere nei propri figli…
Ikeda: «Toda una volta diede questo incoraggiamento a un uomo il cui figlio era diventato un delinquente: “Nella prospettiva buddista, il punto fondamentale è il karma dei genitori che hanno messo al mondo il figlio. È importante avere il desiderio di far crescere un individuo eccezionale. Questo atteggiamento vi permetterà di diventare un Budda”.
Dalla prospettiva dell’eternità della vita che comprende le tre esistenze di passato, presente e futuro, questo legame è veramente profondo.
Un figlio offre l’opportunità di costruire una vita suprema. A seconda di come il genitore accetta ogni circostanza, il futuro sia del genitore sia del figlio, cambierà in modo significativo.
Qualunque sofferenza o difficoltà possiate incontrare, fin quando riuscirete a dire a vostro figlio: “Grazie per essere nato”, sia voi che vostro figlio vi dirigerete verso la felicità» (I tesori del futuro, pag. 22).
(Seikyo Shimbun, 7 maggio 2021)