Era lo stesso male, la stessa natura demoniaca che il mio maestro Josei Toda denunciò nella sua “Dichiarazione per l’abolizione delle armi nucleari”, in quanto minaccia fondamentale al diritto all’esistenza di tutte le persone.
Egli lasciò questa dichiarazione come principale mandato per i suoi successori (l’8 settembre 1957).
La forza suprema per sconfiggere la natura demoniaca non è altro che la natura di Budda inerente a tutti gli esseri umani.
Pregai con forza affinché entro trent’anni quel muro non fosse più in piedi, e giurai di creare un turbine di dialoghi per risvegliare la natura di Budda di tutte le persone.
Nichiren Daishonin afferma che la natura di Budda che tutti gli esseri viventi possiedono – tutti i Budda e i bodhisattva dell’universo, così come le divinità del sole e della luna, la stella del mattino e persino coloro che risiedono nelle profondità dell’inferno – «viene chiamata con il nome di Myoho-renge-kyo» (cfr. Conversazione tra un santo e un uomo non illuminato RSND, 1, 118).
Pertanto, quando recitiamo anche una sola volta Nam-myoho-renge-kyo, spiega il Daishonin, «richiamiamo intorno a noi la natura di Budda di tutti gli esseri viventi» (Ibidem), e in quel momento anche la nostra natura di Budda verrà richiamata e si manifesterà.
Niente è vasto e potente quanto la vita dei Bodhisattva della Terra che recitano Nam-myoho-renge-kyo e insegnano agli altri a fare lo stesso.
Il nostro movimento di kosen-rufu è una grandiosa impresa che abbraccia il cielo, la terra e tutti gli esseri viventi, volta a liberare e unire la natura di Budda, ovvero il potenziale innato delle persone imprigionato dai muri della disperazione, della miseria, della sfiducia e del conflitto.
Mentre si sfidano a compiere la loro personale rivoluzione umana e affrontano con coraggio i muri del karma che gli si pongono dinanzi, i nostri nobili compagni di fede pregano anche per la felicità di tutte le persone e per la pace dei paesi in cui vivono.
Abbattendo i muri del proprio cuore, hanno costruito una rete globale dedita alla realizzazione dell’ideale del Daishonin di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Il muro di Berlino, simbolo di divisione, fu abbattuto ventotto anni dopo quel momento in cui mi trovavo lì, in piedi di fronte ad esso.
Oggi, sessant’anni dopo aver intrapreso quel mio primo passo, i nobili cittadini globali Soka della Germania ora unita e di tutta l’Europa si stanno impegnando insieme con una solida unità di itai doshin (diversi corpi, stessa mente), senza lasciarsi scoraggiare dalle sfide della pandemia, e stanno creando una luminosa rete per la pace e l’armonia tra gli esseri umani.
Mi torna in mente una conversazione avuta nel 2009 con Mikhail Gorbaciov, l’ex presidente sovietico che svolse un ruolo cruciale nel porre fine alla Guerra fredda. Durante quell’incontro giungemmo insieme alla conclusione che era arrivato il momento di abbattere ancora una volta, con coraggio giovanile, i muri dell’apatia e del senso di impotenza.
Per quanto enormi e inamovibili possano sembrare i muri che ci troviamo di fronte, continuiamo a dialogare con fiducia, con voci che non si lasciano fermare da nulla, come il ruggito del leone, «il re di tutti gli animali che si muovono sulla terra» (Il sutra della vera riconoscenza RSND, 1, 826). Innalziamoci serenamente al di sopra di tutti gli ostacoli, come l’aquila, «regina di tutti quelli che volano nel cielo» (cfr. Ibidem) per costruire il ponte di un arcobaleno di trionfo della dignità della vita.
Non esiste muro
dell’oscurità fondamentale
che la Legge mistica non riesca ad abbattere:
con questa convinzione noi,
campioni Soka,
continuiamo a parlare in favore della pace,
con voce potente
come il ruggito del leone.