Pubblichiamo un estratto dal discorso del presidente Ikeda di gennaio del 1993, inserito nel video della quarantesima riunione di centro che si è svolta a Tokyo il 12 gennaio 2019
Grazie infinite per aver affrontato un lungo viaggio, nonostante il freddo invernale, per poter partecipare a questa riunione.
In una lettera inviata a Ota Jomyo il 24 gennaio 1275, il Daishonin scrive: «Nelle questioni che riguardano la verità, sia in ambito religioso che secolare, è della massima importanza determinare ciò che è superiore e ciò che è inferiore; tanto coloro che vivono nel mondo secolare, quanto coloro che abbracciano la vita religiosa, devono sapere cos’è primario e cos’è soltanto secondario» (RSND, 2, 493). Sia nell’ambito del Buddismo che della società, bisogna discernere ciò che ha un autentico valore. Bisogna assicurarsi che la falsità non prevalga sulla verità.
Lottare per vincere: questa è l’essenza del Buddismo, nella società e nella vita. Gli individui, le famiglie e le organizzazioni stanno tutte lottando per vincere. Ecco perché il Daishonin nei suoi scritti ci insegna a vincere, sia nella società che nel Buddismo.
Vincere è la chiave della felicità e della speranza, per far avanzare kosen-rufu. Ecco perché noi, nobili membri della Soka Gakkai che portiamo avanti lo spirito del Daishonin, non possiamo essere sconfitti. Dobbiamo vincere!
Poiché ci siamo sempre impegnati nella fede con la determinazione di vincere assolutamente, la Soka Gakkai ha superato tutti gli ostacoli e ha conseguito questa incredibile crescita, che alcuni descrivono come “miracolosa”.
In una lettera indirizzata a Nanjo Tokimitsu, datata 11 gennaio 1280, il Daishonin scrive: «Come i fiori sbocciano e producono frutti e la luna appare e invariabilmente diventa piena, come la lampada diventa più luminosa quando vi si aggiunge olio e le piante e gli alberi prosperano con la pioggia, così gli esseri umani prosperano immancabilmente se pongono buone cause» (RSND, 1, 899).
Il Buddismo è ragione. Noi ci stiamo esercitando seriamente, giorno dopo giorno, nella pratica buddista e nello studio, per il benessere degli altri e per kosen-rufu. Come la soffice neve si accumula poco a poco, la nostra fede sincera non mancherà di produrre buone cause che porteranno benefici alla nostra vita. Le persone di forte fede alla fine sono certe di trionfare e prosperare. Nichiren Daishonin insegna che esse godranno di infinita fortuna attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro, conducendo vite di piena realizzazione, sia spirituale che materiale. Tutto ciò è determinato dalla nostra fede. Ecco perché è importante essere seri e costanti nella fede.
Il Budda è descritto come “colui che sa sopportare”. Sopportando e superando le sfide per kosen-rufu e i giudizi infondati di coloro che ci circondano diventeremo eterni vincitori. Un altro nome per il Budda è “eroe del mondo”. Coloro che si sfidano con coraggio e vincono nella società con spirito eroico, impegnandosi per liberare la gente dalla sofferenza, sono Budda. Al contrario, coloro che manovrano continuamente per evitare di compiere qualsiasi sforzo personale, nonostante a uno sguardo superficiale sembrino far bene, in realtà non potranno godere di buona fortuna. Non stanno accumulando buone cause. Qualunque sia lo status sociale o la responsabilità nell’organizzazione, le persone solo interessate a sfruttare la Soka Gakkai, le persone ingrate che tradiscono i compagni di fede, di fatto cancellano la loro stessa buona fortuna.
Il Daishonin descrive con chiarezza il futuro di questi individui: «In un primo momento sembra che i governanti e i sudditi che disprezzano i devoti del Sutra del Loto non subiscano punizioni, ma alla fine tutti finiscono tragicamente» (RSND, 1, 885).
Nel 1942, in piena Seconda guerra mondiale, il fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi gioiva dei resoconti fatti dai membri delle meravigliose prove concrete e dei benefici ottenuti grazie alla pratica buddista. Li lodava con sincerità dicendo: «Le esperienze che i membri ci raccontano sono il risultato dei loro grandi sforzi. Sono come diamanti». E ancora: «Finora la religione è stata troppo teorica e priva di dimostrazioni concrete della sua efficacia». Il presidente Makiguchi credeva fermamente che la missione della Soka Gakkai fosse di lavorare per cambiare questo aspetto. Quest’anno, ancora una volta, creiamo insieme il grande spettacolo del trionfo della vita, scintillante come un diamante e colmo di illimitata fortuna e benefici.
Winston Churchill aveva sessantacinque anni quando diede inizio a una battaglia senza quartiere contro il dittatore nazista Adolf Hitler. Quando divenne primo ministro rilasciò questa dichiarazione, in un discorso poi divenuto famoso in tutto il mondo: «Mi chiedete quale sia il nostro scopo? Posso rispondere con una parola: la vittoria»[ref]Martin Gilbert, The Churchill War Papers, vol. II “Never Surrender”: May 1940 – December 1940, New York 1995, WW Norton and Company.[/ref] . Con questa determinazione incrollabile, combatté sicuro della vittoria finale.
È noto che era solito incoraggiare le persone facendo con le dita il segno di “vittoria”.
A quel tempo la follia di Hitler stava devastando l’Europa. La Gran Bretagna era in serio pericolo, ma Churchill accolse la notizia del peggioramento della situazione come un’ulteriore sfida. Più cupe si facevano le prospettive, più il suo spirito combattivo si destava, mentre continuava calmo a esercitare la sua leadership. «È arrivato il momento di provare la mia forza!», «Più grande è la sfida, più appagante sarà la lotta». Questo era il suo atteggiamento. Tutto il mondo stava a guardare convinto che il Regno Unito fosse giunto al capolinea, ma in un discorso alla Camera dei comuni in seguito trasmesso alla nazione, Churchill dichiarò: «Prepariamoci al nostro dovere. Così, se il Commonwealth e l’Impero Britannico dovessero durare per i prossimi mille anni, le persone potranno dire: “Quella fu l’ora migliore!”».
Anche noi avanziamo con la convinzione che quella attuale è “l’ora migliore” che decide il futuro di kosen-rufu nei diecimila anni a venire!
Londra continuava a subire i raid aerei. Le razioni di cibo scarseggiavano. Era un tempo di devastazione e smarrimento. Dopo aver ascoltato un resoconto sullo stato della battaglia, Churchill dichiarò: «Il fatto che l’Impero britannico si erga invincibile e riesca a resistere al nazismo, accenderà di nuovo la scintilla della speranza in centinaia di milioni di uomini e donne oppressi e disperati, in Europa e nel mondo, e da queste scintille presto divamperà una fiamma purificatrice».
«La nostra lotta accenderà una fiamma di speranza nel cuore della gente!» dichiarò Churchill.
Il nostro impegno per kosen-rufu accende una fiamma di speranza ancor più luminosa nel cuore delle persone in tutto il mondo, adesso e per chi verrà in futuro.
Con questo spirito continuiamo a conquistare una vittoria dopo l’altra per espandere il nostro movimento.
Concludo il mio discorso con le più sincere preghiere per la vostra buona salute e i vostri brillanti successi nell’anno che si è aperto davanti a noi. Grazie!