Credere senza riserve

In questo periodo, ovunque nel mondo sembrano aumentare le difficoltà. Oltre a disastri naturali e guerre civili anche la disoccupazione aumenta, e di conseguenza soprattutto i giovani si ritrovano il buio davanti, senza prospettive, e perdono la speranza. La società è malata e la gente si sente delusa, non ce la fa più. Come scrive il presidente Ikeda: «La nostra epoca sta diventando sempre più caotica e problematica. Oltre alle quattro sofferenze universali di nascita, invecchiamento, malattia e morte, ciascuno affronta vari tipi di sofferenze, connesse alla sfera professionale, alle condizioni economiche familiari o ai rapporti interpersonali. Chi ha una grande missione è destinato ad affrontare difficoltà» (NR, 463, 3). Nichiren Daishonin afferma: «Grandi eventi non sono preceduti da piccoli presagi. Quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (Grande male e grande bene, RSND, 1, 992).
Come è difficile credere a queste parole quando ci sentiamo oscurati dalla sofferenza e non riusciamo più a scorgere il sole nella nostra vita! Eppure la cosa più bella è mantenere la speranza, al di là del pessimismo. Per quanto la situazione possa sembrare senza via di uscita, è importante continuare a credere nelle proprie capacità. La speranza che abbiamo nel cuore non ha limiti. Bisogna assolutamente andare avanti senza mai perdere la speranza.
Proprio perché la situazione è così difficile, è tempo di credere senza riserve, è tempo di agire con grande decisione e fare shakubuku, per offrire alle persone la possibilità di trasformare la propria vita. C’è sempre un modo per cambiare la situazione attuale: la via c’è, e questa via bisogna mostrarla anche agli altri.
Ci crediamo o no? Tiriamo fuori il coraggio della fede e continuiamo a recitare Nam-myoho-renge-kyo, con la decisione di non retrocedere mai. Abbiamo il mezzo per farlo, perciò non perdiamo tempo, utilizziamo bene la pratica buddista per migliorare noi stessi e risolvere le situazioni che non vanno. Credere significa agire. Il Daishonin non si lamenta mai, esprime sempre gioia, come in Lettera a Niiike: «Che gioia esser nati nell’Ultimo giorno della Legge e aver potuto partecipare alla propagazione del Sutra del Loto!» (RSND, 1, 910).
Il Budda vede la sofferenza con questi occhi; le difficoltà sono un’occasione, la sofferenza è una spinta per crescere. Proprio qui, nell’Ultimo giorno della Legge (mappo), possiamo creare la nostra fortezza, la nostra sicurezza, la nostra tranquillità, lottando attraverso le difficoltà. Abbiamo la vita: questa è la fonte della gioia, perciò bisogna cercare di fare il nostro meglio là dove ci troviamo. Se non cerchiamo di migliorare, purtroppo iniziamo a retrocedere, e non solo andiamo indietro, ma siamo portati a disprezzare ciò che abbiamo. La situazione che stiamo vivendo è il nostro tesoro, ma invece di apprezzarlo, spesso ci lamentiamo, dimenticando che possiamo creare valore da qualunque cosa.
È fondamentale migliorare noi stessi, prenderci cura della nostra vita quotidiana, senza perdere tempo a guardare o giudicare cosa fanno gli altri. Nella realtà di ogni giorno ognuno è condizionato dal proprio karma, ma lottando per allargare questo limite possiamo manifestare la nostra Buddità. Andiamo avanti con gioia e in armonia, insieme al nostro maestro e ai compagni di fede nel mondo, incoraggiandoci gli uni con gli altri, consapevoli che tutti noi stiamo creando qualcosa di grande valore, per noi e per gli altri.