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Creare valore nella comunità in cui viviamo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:29

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Creare valore nella comunità in cui viviamo

Continua il racconto delle attività svolte dai capitoli in Italia. Questa volta abbiamo incontrato i responsabili del capitolo Prati, di Roma, costituito da due settori e otto gruppi. Ci hanno raccontato di aver accolto nella prima metà dell’anno 17 nuovi membri di cui 10 giovani. Un obiettivo che sembrava impossibile realizzare, invece…

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Continua il racconto delle attività svolte dai capitoli in Italia. Questa volta abbiamo incontrato i responsabili del capitolo Prati, di Roma, costituito da due settori e otto gruppi. Ci hanno raccontato di aver accolto nella prima metà dell’anno 17 nuovi membri di cui 10 giovani. Un obiettivo che sembrava impossibile realizzare, invece…

Com’è iniziata questa esperienza?

Ginés (responsabile giovani uomini): Incontrandoci ogni settimana per recitare Daimoku con il desiderio che tutte le persone fossero felici.
Fabio (responsabile uomini): Importantissimo è stato il contatto quotidiano tra noi per realizzare qualcosa che non avevamo mai realizzato.
Simone (responsabile donne): A febbraio i responsabili di hombu e regione ci hanno proposto una campagna dal nome “Vinco io insieme agli altri”. Ho sentito che eravamo tutti insieme su un treno in corsa, per la felicità nostra e degli altri, e questa unità mi è piaciuta molto.

Avete incontrato delle difficoltà?

Fabio: Io sì, molte. Durante la prima riunione ero entusiasta, ma una volta a casa mi hanno assalito i dubbi: «Se non siamo mai riusciti a realizzare l’obiettivo di accogliere due nuovi membri in ogni gruppo, perché questa volta dovremmo farcela?».
Simone: Non sono mai riuscita a fare tanto Daimoku. Questa volta ho deciso che avrei fatto almeno un’ora al giorno e ho mantenuto questo obiettivo. Il risultato è stato che in questi mesi ho realizzato delle cose che erano ferme da anni.
Ginés: All’inizio avevo un entusiasmo pazzesco, sentivo unità e mi piaceva, facevo tanto Daimoku e attività. Poi ho passato il momento più brutto della mia vita e non vedevo utilità in niente. Forte della decisione che avevamo preso, sono andato fino in fondo e alla fine ho realizzato cose che mi portavo dentro da quando ero piccolo e ho capito la frase del Gosho «Quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (RSND, 1, 992).

Quali scritti del Daishonin e del presidente Ikeda vi hanno sostenuto?

Simone: «La fragranza interna otterrà protezione esterna» (RSND, 1, 752) è una frase che mi è sempre piaciuta, così l’ho regalata a tutti i responsabili che poi l’hanno regalata a tutti i membri e così è diventato il nostro motto.
Fabio: Le guide di Ikeda mi sostengono tutte. In particolare in questo periodo il volume dieci della Rivoluzione umana in cui racconta la campagna di Osaka.
Ginés: «La fede è la base della mia vita. Una fede pura, le radici della mia esistenza. Il mio debole io, preda di un morale basso è vinto dai problemi. In fin dei conti l’unico modo per risolvere questi problemi è recitare Daimoku. Forse lo scopo fondamentale della fede è provare a me stesso quanto valgo» (D. Ikeda Diario giovanile, esperia, pag. 135). Questa frase mi ha incoraggiato tanto, la campagna “Vinco io” mi ha permesso di sentire tutto il mio valore.

Avete fatto delle azioni diverse rispetto a prima?

Fabio: Creare una forte unità coi responsabili di settore e di gruppo, la colonna portante del nostro capitolo.
Simone: Abbiamo fatto più visite a casa, anche adulti e giovani insieme, per rendere tutti protagonisti.
Ginés: Con ogni singolo giovane si è creato un legame fortissimo e la nostra formula segreta è stata: essere velocissimi. Siamo stati in contatto con tutti i giovani e li abbiamo fatti conoscere tra loro, volevamo che ciascuno avesse chiaro cos’è la famiglia Soka. Abbiamo coinvolto nelle attività anche i principianti e i nuovi membri.

Queste attività hanno influenzato anche la vostra vita?

Ginés: Prima alle riunioni mi sentivo sempre meno degli altri e preferivo stare zitto, ora invece faccio quello che ho nel cuore, sono me stesso. Ho capito anche l’importanza della decisione, soprattutto nel fare Daimoku.
Fabio: L’unità e l’armonia tra i responsabili mi ha spronato a sfidarmi, sono libero di dire sempre la mia. Incontrare le persone mi ha dato tantissimo.
Simone: Prima tra vita personale e attività c’era uno “spazietto” di cui non mi rendevo nemmeno conto, ora non c’è più. So che ogni mia vittoria permea la vita di tutte le persone del capitolo perché tutto è per kosen-rufu. Un bel risultato, inoltre, è che tutti i responsabili hanno partecipato all’offerta per kosen-rufu.

Siete riusciti a fare attività insieme adulti e giovani?

Fabio: Per molti mesi, ci siamo visti tutti insieme una volta a settimana, facevamo un’ora di Daimoku e l’altra ora era per organizzarci. Prima i rapporti con i giovani erano deboli, ora condividiamo tutto, a volte ci chiedono appoggio e consigli.
Ginés: Nella condivisione non è tanto importante muoversi insieme ma avere la stessa intenzione verso lo stesso obiettivo.

Obiettivi futuri?

Simone: Fare insieme delle attività che diano vitalità, per essere tutti in prima linea, protagonisti e attivamente partecipi.
Ginés: Desidero che tutti i giovani del capitolo possano raccontare una vittoria e incoraggiare i giovani di tutta Italia.

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