La rivoluzione umana e La nuova rivoluzione umana rappresentano per me, da sempre, dei veri libri di testo e le azioni di Shin’ichi mi hanno sempre aiutato a districarmi nelle varie difficoltà quotidiane, e mi hanno fornito delle guide fondamentali per le attività nella Soka Gakkai.
Fatta questa premessa vorrei riferirmi a una puntata all’inizio del volume 30, dove sensei parla dell’unità di itai doshin:
«Noi viviamo nel mondo della fede. Per questo, basandoci sul Gohonzon e partendo sempre dalla fede, dobbiamo andare avanti uniti. Se, al contrario, l’emotività dovesse prevalere, scoppierebbero dispute e offese. In questo caso ciascuno si troverebbe in balìa del demone del proprio ego, deviando dal cammino del Buddismo. Creare unità significa lottare contro il demone del proprio ego. Realizzare il principio di “diversi corpi, stessa mente”, dove ciascuno ha il controllo su se stesso, è la prova di una rivoluzione umana compiuta, che ha sconfitto questo demone. […] Kosen-rufu non è altro che l’immagine di tutti voi che, vivendo fino in fondo i princìpi del Buddismo, la suprema Legge, diverrete “il pilastro dello spirito”, della fiducia e della coscienza del vostro paese» (NRU, vol. 30, cap. 1 “La grande montagna”, p.ta 4).
Era il 1979, poco prima delle dimissioni di Daisaku Ikeda da terzo presidente della Soka Gakkai. Il 1979 è stato un momento di svolta per il movimento di kosen-rufu, in cui i membri si sono trovati ad affrontare un attacco molto duro da parte del clero della Nichiren Shoshu. In quella situazione però i membri si sono uniti intorno a sensei manifestando tutta la forza e la potenza del legame tra maestro e discepolo.
Sono passati tanti anni e la Soka Gakkai è oggi una realtà globale, molto apprezzata, e tantissime persone affrontano la vita e le sue difficoltà partendo ogni mattina da una preghiera sincera davanti al Gohonzon, manifestando poi nella propria vita incredibili risultati che condividono con tante persone!
Non ci sono punti di arrivo, la vita è in continuo movimento, e il rapporto tra i membri della comunità buddista (sangha) è preziosissimo e delicato. Ci troviamo così contemporaneamente ad affrontare due temi fondamentali: uno con noi stessi e uno con gli altri, in particolare con i compagni di fede.
Dal punto di vista individuale è importante avere una visione positiva verso il futuro, approfondendo la propria fede e sfidandosi nella propria rivoluzione umana, senza lasciarsi sconfiggere dalle difficoltà della vita.
Allo stesso tempo il sangha buddista è indispensabile per lo sviluppo di kosen-rufu. Nel Buddismo l’azione più grave in assoluto è rompere l’unità dei credenti! Il presidente Ikeda afferma che noi viviamo nel mondo della fede, e non dobbiamo dare spazio a comportamenti arroganti ed egocentrici. Quando il nostro egocentrismo prevale, tendiamo a litigare e a considerare gli altri sbagliati, creando così spaccature e facendo soffrire gli altri. La vera sfida è decidere di non rompere mai questa unità in cui ognuno è diverso ma tutti insieme stiamo portando avanti lo scopo del Budda, in cui ognuno è un gioiello unico e preziosissimo. Bisogna avanzare con lo spirito del Bodhisattva Mai Sprezzante e rispettare tutti. Perché? Perché ognuno è un Budda e disprezzare un Budda è una grave offesa!