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Creare il tempo di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:08

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    Creare il tempo di kosen-rufu

    In questa puntata della serie “La grande via di kosen-rufu mondiale – impariamo dal romanzo La nuova rivoluzione umana”, tratta dal Seikyo Shimbun del 26 dicembre 2018, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del terzo volume de La nuova rivoluzione umana

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    In questa puntata della serie “La grande via di kosen-rufu mondiale – impariamo dal romanzo La nuova rivoluzione umana“, tratta dal Seikyo Shimbun del 26 dicembre 2018, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del terzo volume de La nuova rivoluzione umana

    Kosen-rufu in Asia”: questo è stato il desiderio del maestro Josei Toda e la missione che egli affidò a tutti i giovani, i suoi successori, a cominciare da Shin’ichi Yamamoto.
    Ciò si basa sul principio esposto da Nichiren Daishonin per cui “il Buddismo farà ritorno a Occidente”, ovvero che il Buddismo di Nichiren Daishonin dal Giappone farà ritorno in India per poi diffondersi nel mondo intero, così come il sole si muove da Oriente a Occidente. Riguardo al terzo volume de La nuova rivoluzione umana, vorrei innanzitutto confermare il concetto per cui “il Buddismo farà ritorno a Occidente”. L’11 luglio 1951, in occasione della fondazione del Gruppo giovani uomini, il maestro Toda disse:

    «Kosen-rufu e la missione che io devo assolutamente realizzare. […] Il nostro obiettivo non si limita al ristretto campo di una sola nazione, quale puo essere il Giappone. Dobbiamo diffondere la purezza della Legge suprema non solo in Corea, in Cina o nella pur lontana India, ma nei piu reconditi recessi della terra. Questo e cio che Nichiren Daishonin ha indicato» (NRU, 3, 29).

    Toda compose una poesia waka che racchiude la sua determinazione di realizzare kosen-rufu in Asia: «Ai popoli dell’Asia / che anelano a vedere la luna / celata dietro nugoli di nubi / faccio voto di svelare / la chiara luce del sole» (NRU, 3, 3).
    La determinazione del suo maestro è diventata la promessa solenne di Shin’ichi Yamamoto. A gennaio del 1961, dieci anni dopo la fondazione del Gruppo giovani uomini, Shin’ichi parte per il suo primo viaggio in Asia per «compiere un primo passo verso la realizzazione del “ritorno del Buddismo in Occidente” e dell’apertura di una via che avrebbe condotto i popoli dell’Asia alla pace e alla felicità» (cfr. NRU, 3, 18).
    Il 4 febbraio dello stesso anno, nella città indiana di Bodhgaya si tiene una cerimonia durante la quale viene interrata una lastra di granito dedicata a “kosen-rufu in Asia”. In quell’occasione, nel cuore di Shin’ichi risuona la poesia waka composta dal suo maestro Josei Toda.
    Il presidente Yamamoto, che aveva compiuto il primo passo verso la realizzazione di kosen-rufu in Asia, promette a se stesso: «Lo faro. […] Lo faro a ogni costo. Se mi capitera di soccombere lungo la strada, […] affidero questo compito ai miei giovani successori. Emergete! Che emergano decine, centinaia di migliaia di Shin’ichi Yamamoto!» (cfr. NRU, 3, 127).

    In altre parole nel capitolo “Da Oriente a Occidente”, è riportata la seguente formula:
    • Il Daishonin enuncia la profezia per cui il Buddismo farà ritorno in Occidente;
    • Il maestro Toda promette solennemente di realizzare kosen-rufu in Asia;
    • Shin’ichi Yamamoto, suo discepolo, fa proprio il voto del maestro;
    • Shin’ichi affida questa missione ai suoi giovani successori, “decine, centinaia di migliaia di Shin’ichi Yamamoto”.

    Tutti noi abbiamo la profonda missione, affidataci da sensei, di realizzare kosen-rufu in questa nuova era.

    Risvegliarsi alla missione di Bodhisattva della Terra

    Nel terzo volume viene indicato come considerare il “tempo” di kosen-rufu. Nel capitolo “India”, Shin’ichi Yamamoto afferma:

    «La profezia del Daishonin riguardo a kosen-rufu sarebbe puro idealismo se nessuno provasse a realizzarla. […] Tutto dipende dalla determinazione, dalla convinzione e dalle azioni concrete di coloro che vengono dopo di lui. In quanto suoi discepoli, invece di aspettare che la sua predizione si avveri, non sarebbe forse meglio darsi da fare affinche divenga realta?» (NRU, 3, 77).

    Il tempo di kosen-rufu non giungerà mai se si rimane semplicemente ad aspettare che arrivi. Sono la determinazione e le azioni dei discepoli che si alzano per realizzare la propria missione di Bodhisattva della Terra a “creare il tempo”. Inoltre, nel terzo volume si parla del modo di far progredire kosen-rufu.
    Nel capitolo “Luce di pace” viene descritta una scena in cui Shin’ichi Yamamoto dialoga con due membri giapponesi del Gruppo uomini che lo avevano accolto al suo arrivo in Thailandia:

    «Gli sforzi della Soka Gakkai per diffondere gli insegnamenti di Nichiren Daishonin non hanno mai preso la forma di una propagazione appoggiata da potenze nazionali, ne sono mai stati portati avanti tramite l’invio di missionari. La propagazione si e sempre fondata unicamente sulla motivazione interiore della gente comune che, risvegliata alla propria missione, si prodiga nelle comunita e nei paesi in cui vive» (NRU, 3, 253).

    Shin’ichi si impegna al massimo per far sì che tutti si risveglino con coraggio alla propria missione. Una delle scene che meglio rappresentano tutto ciò è quella in cui il presidente Yamamoto, a Hong Kong, incoraggia Ikuko Oka (una donna giapponese lì trasferitasi, n.d.t.). La donna, sposata con un non praticante e madre di tre figli, si stava impegnando al massimo nella fede.
    Shin’ichi la incoraggia dicendole:

    «Non e la teoria, ma la prova concreta a essere determinante nel convincere un membro della famiglia o un parente a praticare. La sua crescita personale, i suoi progressi saranno particolarmente importanti a questo riguardo» (NRU, 3, 57). Shin’ichi inoltre incoraggia i suoi figli a focalizzarsi sul futuro e a risvegliarsi alla loro missione, dicendo: «Non siete venuti a Hong Kong per caso, a seguito del trasferimento di vostro padre. Siete qui perche avete una missione collegata a kosen-rufu» (NRU, 3, 52).

    Hong Kong, il primo paese che Shin’ichi visita durante il suo primo viaggio di pace in Asia, è stato anche l’ultimo paese da lui visitato nel ventesimo secolo (dicembre 2000). Nell’ultimo capitolo del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana, intitolato “Il voto”, Shin’ichi ricorda la sua prima visita a Hong Kong e prende coscienza del fatto che la via di kosen-rufu in Asia nel ventunesimo secolo si è aperta in modo grandioso. In soli quarant’anni, infatti, il movimento di kosen-rufu a Hong Kong si era sviluppato rapidamente grazie agli incredibili sforzi dei membri che avevano fatto proprio il cuore di Shin’ichi Yamamoto.

    L’obiettivo fondamentale della Gakkai

    Nel capitolo “India” si parla del grande re Ashoka che riuscì a unificare l’India. Qui Shin’ichi riflette sul motivo per cui questo grande re non ha mai tentato in alcun modo di fare del Buddismo una religione di Stato, e afferma: «Il re Ashoka volle proteggere la liberta di pensiero e di culto, che costituiscono il nucleo essenziale dell’indipendenza spirituale», e ancora: «Inoltre, e probabile che il re Ashoka abbia voluto prevenire il diffondersi di guerre di religione» (NRU, 3, 101). Subito dopo egli afferma che «la Soka Gakkai dovra difendere sempre la liberta di culto» (cfr. NRU, 3, 102); in tal senso, la missione della Soka Gakkai all’interno della società è quella di lottare fino in fondo attraverso l’uso delle parole e del dialogo contro tutte le forme di violenza che tentano di opprimere i fondamentali diritti degli esseri umani, a cominciare dalla libertà di culto.
    Inoltre, nel capitolo “Il Budda” viene descritta in modo dettagliato la vita di Shakyamuni, costellata di persecuzioni. Egli non si lasciò piegare dagli attacchi da parte dei cosiddetti “sei maestri non buddisti”, né dall’opposizione di Devadatta, ma continuò a esporre la Legge fino all’ultimo istante della sua vita. In questo capitolo è scritto:

    «I vincoli che uniscono chi e legato dalla fede non si fondano sull’interesse personale, ma rappresentano il convergere delle coscienze umane sulla base della fiducia» (NRU, 3, 170).

    Un modo di fare costantemente volto a distruggere questa fiducia è “scandaloso”. Anche le cosiddette “nove grandi prove” [ovvero le maggiori persecuzioni] che Shakyamuni dovette affrontare, furono qualcosa di “scandaloso”.
    In qualsiasi realtà, vi sarà sempre qualcuno che spaccia per vere delle voci meschine con l’intento di alimentare la sfiducia nelle persone.
    A marzo del 1995, un mese prima della pubblicazione a puntate sul Seikyo Shimbun del capitolo “Il Budda”, il Giappone fu scosso dall’attentato alla metropolitana di Tokyo da parte dei membri della setta religiosa dell’Aum Shinriky. Questo incidente portò alla nascita di un movimento sociale per rafforzare il controllo sulla religione e, successivamente, al cambiamento della Legge sulle organizzazioni religiose.
    Non posso fare a meno di pensare che il capitolo “Il Budda” abbia rappresentato una grande fonte d’incoraggiamento per i membri della Soka Gakkai che in quel periodo erano vittime di calunnie e spregevoli diffamazioni, e un tentativo di impedire che questo “schema di persecuzione” fosse perpetrato in futuro.
    Nel capitolo “Luce di pace” è scritto:

    «La missione religiosa di un buddista e l’adempimento del suo compito come essere umano nella societa. Soltanto una dottrina religiosa che mette in grado le persone di fare questo puo essere definita una religione viva. Il Buddismo non e semplice teoria. Una fede autentica consente di innalzare la bandiera dell’umanesimo anche in mezzo alla dura realta di questo mondo» (NRU, 3, 258).

    L’obiettivo fondamentale della Soka Gakkai è realizzare il principio di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, ovvero una società prospera e la pace dell’intera umanità. Diffondiamo con gioia i dialoghi basati sull’amicizia e creiamo in tutto il mondo una rete di persone felici! Come si legge ne La nuova rivoluzione umana:

    «Forse può suonare semplicistico, ma penso che dialogare sinceramente l’uno con l’altro sia in ultima analisi l’unica strategia che può portare alla corretta percezione di cosa sia in realtà la Soka Gakkai» (NRU, 3, 101).

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