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Costruiamo castelli di felicità nelle nostre comunità e nelle nostre vite! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:13

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Costruiamo castelli di felicità nelle nostre comunità e nelle nostre vite!

Daisaku Ikeda

Presentiamo un saggio di Daisaku Ikeda pubblicato sul Seikyo Shimbun del 5 ottobre 2023

Foto di Daisaku Ikeda, prefettura di Shizuoka, Tokyo, novembre 2007
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Creiamo una rete di persone che non si piegano di fronte alle avversità!

Sono lieto di vedere la meravigliosa fresca ripartenza del nostro Gruppo complessi residenziali[1], ribattezzato lo scorso mese “Gruppo castelli di felicità” in occasione del suo cinquantesimo anniversario. I suoi membri stanno avanzando con forza, con rinnovata speranza e con vigore.
Ricordo che nell’autunno del 1989 i membri del Gruppo complessi residenziali del Kansai mi regalarono un album di fotografie che trasmettevano il loro spirito gioioso ed energico. Unii i palmi delle mani in segno di profondo rispetto nei confronti di quei cari amici i cui volti sorridenti mi salutavano dalle pagine dell’album, e scrissi per loro questa poesia:

Castelli di felicità.
Con un cuore
grande e aperto.

È proprio vero che «[La nostra vita,] corpo e mente, in un singolo istante pervade l’intero regno dei fenomeni» (L’oggetto di culto per l’osservazione della mente, RSND, 1, 326). Il grande cuore aperto dei nostri nobili membri ha creato “castelli di felicità” nei loro condomini e nella comunità in cui hanno scelto di adempiere al loro voto di kosen-rufu.
Nel corso degli anni, i membri del nostro Gruppo complessi residenziali hanno compiuto sforzi incredibili. Con quanta sincerità hanno promosso l’amicizia e la fiducia, a cominciare dai saluti cordiali rivolti ai vicini! Con quanta saggezza hanno continuato ad aiutare e sostenere i loro concittadini!
Con quanta tenacia si sono adoperati all’interno delle associazioni di quartiere e hanno dato un contributo positivo alle loro comunità! Ecco perché i loro complessi residenziali – a cui sono uniti da legami così profondi e meravigliosi – sono diventati splendenti “repubbliche di armonia umana”.
Oggi molti di questi complessi residenziali si trovano ad affrontare numerose sfide, causate dal tasso di natalità in calo e dal rapido invecchiamento della popolazione. Anche il numero di persone che vivono da sole sta crescendo. Non solo, stanno cambiando le caratteristiche abitative degli edifici, con un aumento di grattacieli e di ingressi di sicurezza che contribuiscono al crescente isolamento e al deterioramento dei legami tra abitanti della stessa comunità locale.
I nostri membri hanno una missione davvero grande. Mia moglie Kaneko e io preghiamo con tutto il cuore affinché ciascuno di voi, nostri preziosi amici, possa condurre una vita lunga e in buona salute.
Nichiren Daishonin scrive:

«Il nome invocherà immancabilmente tutti i benefici della cosa stessa» (Sui dieci capitoli di “Grande concentrazione e visione profonda”, RSND, 2, 355)

La mia più grande speranza è che, con il Gruppo comunità locali alla guida, lavorerete tutti insieme per creare delle comunità locali che rispettino la dignità della vita e di tutti gli esseri umani, e costruiate “castelli di felicità” dove prosperi la pace!

Creare e mantenere buone relazioni

Sono trascorsi trent’anni da quando tenni la mia seconda conferenza su invito dell’Università di Harvard, sotto un cielo limpido d’autunno il 24 settembre 1993. Sempre a Boston, il Centro Ikeda per la pace, l’educazione e il dialogo, affiliato alla Soka Gakkai, che sorge non lontano da quel grande centro intellettuale, ha sponsorizzato numerosi programmi ed eventi per lo scambio di idee e per promuovere la pace, la cultura e l’educazione.
Ho inoltre pubblicato numerosi dialoghi su una vasta gamma di argomenti per il bene del mondo, dell’umanità e del futuro con molte personalità accademiche che hanno un legame con il Centro di Boston, tra cui John Kenneth Galbraith (economia), Nur Yalman (antropologia sociale), Harvey Cox (studi religiosi), Elise Boulding (studi sulla pace), Tu Weiming (storia e filosofia cinese) e Sarah Wider (letteratura).
Su un piano leggermente diverso, l’Università di Harvard ha condotto uno studio scientifico sui fattori che determinano una buona qualità di vita monitorando un certo numero di famiglie nell’arco di due generazioni, per un periodo di oltre ottant’anni a partire dal 1938. La conclusione più importante di questa ricerca approfondita è che per mantenerci felici e in buona salute sono necessarie buone relazioni umane. È un dato davvero prezioso e ricco di significato.
Fin dalla sua nascita la Soka Gakkai ha agito in accordo con le auree parole del Daishonin secondo cui è importante avere «buoni amici» o influenze positive nella nostra vita[2] (cfr. RSND, 1, 531). In altre parole, ci siamo concentrati sulla creazione di forti relazioni interpersonali e abbiamo mostrato infiniti esempi di prove concrete di una vita felice e in buona salute, aiutando gli altri a fare lo stesso.
Ricordo che il mio maestro Josei Toda una volta propose di condurre uno studio scientifico di cinque o dieci anni per monitorare la reale situazione dei praticanti di diverse scuole buddiste in Giappone.
Come dichiara il Daishonin:

«Ancora migliore di queste [la ragione e la prova documentaria] è la prova concreta» (I tre maestri del Tripitaka pregano per la pioggia, RSND, 1, 532)

In questi tempi di crescente isolamento e divisione, compiamo sforzi ancora maggiori per creare e sviluppare nelle nostre comunità delle oasi sicure di legami cuore a cuore – così come esortai nella mia conferenza ad Harvard – in risonanza con la sinfonia di un aperto dialogo.

Daisaku e Kaneko Ikeda, Centro culturale di Boston, settembre 1991
Il ciclo di cambiamento di sette anni

La rete di incoraggiamento Soka che abbiamo forgiato in tutto il mondo è un tesoro prezioso da trasmettere alle generazioni future.
Il 29 settembre, proprio in coincidenza con la festa di metà autunno che celebra il plenilunio più vicino all’equinozio d’autunno, il 15 agosto nell’antico calendario lunare[3], nel cielo è sorta una splendida, dorata luna piena. Quella stessa sera i nuovi responsabili del Gruppo futuro in Giappone hanno compiuto insieme una nuova partenza, con lo sguardo rivolto al centenario della Soka Gakkai nel 2030, tra sette anni, quando questo raro fenomeno si verificherà nuovamente.
Lo statista e ingegnere navale giapponese Katsu Kaishu (1823-1899), nato esattamente duecento anni fa, credeva nel concetto del “ciclo di cambiamento di sette anni”.
Per esperienza personale, percepì che le tendenze sociali, così come i cuori e le menti delle persone subiscono un cambiamento importante ogni sette, otto o dieci anni.
Nonostante sia leggermente diverso, anche i maestri e i discepoli Soka sono sempre avanzati in cicli di sette anni, che abbiamo chiamato le “Sette campane”, suonando una nuova campana ogni sette anni per celebrare straordinarie vittorie per kosen-rufu.
Nel descrivere l’assemblea sul Picco dell’Aquila dei Bodhisattva della Terra, Nichiren Daishonin afferma che erano numerosi «come i fili d’erba della pianura di Musashino[4] o gli alberi del monte Fuji» (RSND, 1, 810). Prego e attendo con trepidazione il magnifico sviluppo del nostro grande raduno Soka di persone capaci in occasione del nostro centenario, come se lo vedessi riflesso nello specchio luminoso della luna.

Avanzate con integrità e sincerità

Grazie alla sua abile diplomazia basata sull’integrità e la sincerità, Katsu Kaishu contribuì a evitare un sanguinoso conflitto a Edo (l’attuale Tokyo) aprendo la strada alla Restaurazione Meiji e alla modernizzazione del Giappone.
Egli stabilì una direzione chiara e procedette verso di essa con assoluta fiducia in se stesso. Sapeva che solo così avrebbe potuto trasformare anche coloro che fino a quel momento erano suoi avversari negli alleati più stretti con cui dialogare cuore a cuore.
La comunicazione è la via per aprire una nuova era. Comunicare sempre con assoluta sincerità è il modo per cambiare i cuori e le menti degli altri.
Nelle sue memorie, Katsu Kaishu lasciò delle franche valutazioni riguardo a varie figure storiche, citando Nichiren Daishonin come esempio della tenacia e della forza interiore degli individui del passato. Con grande ammirazione, affermò che Nichiren non si arrendeva mai e superava qualsiasi difficoltà.
Noi abbiamo l’importante missione di realizzare kosen-rufu mondiale, il desiderio di Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Abbiamo «la strategia del Sutra del Loto» (RSND, 1, 888), che ci ha insegnato a utilizzare. Superando ogni avversità, continuiamo a creare alleati e ad espandere le nostre amicizie mentre realizziamo l’impossibile e trasformiamo tutto il veleno in medicina!

La missione di realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”

Vorrei cogliere questa opportunità per ringraziare e lodare ancora una volta tutti coloro che, pieni di spirito di ricerca, hanno da poco sostenuto l’esame di Buddismo di primo livello della Soka Gakkai tenutosi in tutto il Giappone, così come coloro che li hanno aiutati nello studio o hanno svolto attività di staff il giorno dell’esame.
Sono certo che, a prescindere dal risultato dell’esame, il vostro impegno nello studio del Buddismo di Nichiren vi permetterà di approfondire la vostra condizione vitale e vi porterà fortuna e benefici illimitati.
Il trattato del Daishonin Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese è uno dei temi su cui verteva l’esame.
Il grande voto della Soka Gakkai di realizzare kosen-rufu è anche il voto di realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. La nostra missione di diffondere la Legge mistica in tutto il mondo è inseparabile dalla missione di realizzare la pace e la sicurezza per tutte le persone.
I numerosi recenti disastri naturali, epidemie e violenti conflitti ci fanno capire che l’umanità si trova a un bivio cruciale.
Nel trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, quando l’ospite si lamenta dello stato disastroso in cui versa la società, il padrone di casa risponde: «Fino a oggi mi sono preoccupato da solo, angustiato nel profondo del cuore» (RSND, 1, 7). Quindi suggerisce di intraprendere un dialogo e scrive: «Possiamo […] discutere a fondo questi problemi» (Ibidem).
Lamentarci semplicemente delle tragedie che affliggono il nostro pianeta non cambierà nulla. La domanda è come trasformare effettivamente la situazione. Dobbiamo pensarci da protagonisti, recitare Daimoku con sincerità e compiere insieme un passo avanti verso la soluzione. Questo è lo spirito del Buddismo di Nichiren Daishonin.

Una filosofia che risplende nelle difficoltà

Il sistema di credenze o la filosofia che una persona sostiene modella la sua consapevolezza e le sue azioni, nonché la sua realtà presente e persino il suo futuro.
Il Buddismo di Nichiren insegna la dignità e la preziosità della vita di tutte le persone, e che ogni individuo possiede un potenziale infinito.
Gli esseri umani hanno la forza di resistere alla minaccia dei disastri naturali. Hanno il coraggio e la speranza di superare qualsiasi disastro, ma anche la saggezza e la compassione per rialzarsi e ricostruire insieme a coloro che li circondano. Coltivare queste qualità in ogni individuo e far sì che i residenti delle comunità locali uniscano le loro forze per lavorare insieme creerà sicuramente le basi per la costruzione di società in grado di resistere ai disastri. I legami umani che formiamo e consolidiamo in questo modo rivelano la loro forza in tempi di crisi.
Mi torna in mente il devastante tifone che colpì la Baia di Ise nel settembre 1959 (noto anche come “super tifone Vera”). In qualità di amministratore generale della Soka Gakkai, con la piena responsabilità dell’organizzazione dopo la morte del presidente Toda, mi occupai di coordinare tutte le operazioni di salvataggio e soccorso intraprese dalla Soka Gakkai nelle prefetture di Aichi e Mie nella regione di Chubu, dove i danni erano stati particolarmente gravi.
I compagni di fede si precipitarono immediatamente nelle aree colpite, con i membri del Gruppo giovani della zona e delle prefetture vicine in prima linea, per offrire sostegno. In risposta alle segnalazioni dei danni ricevute, organizzai la spedizione di forniture mediche, vestiti e altri beni di prima necessità. Mi recai io stesso nelle zone colpite dal disastro. Incoraggiai con tutto il cuore, con tutto me stesso ogni persona che incontravo, che fosse un membro o meno.
I nostri compagni di fede si impegnarono instancabilmente, determinati a svolgere in prima persona un ruolo attivo nella protezione delle vite umane e a lavorare insieme per il bene delle rispettive comunità. Alcuni cucinavano il riso e preparavano polpette fino a quando le loro mani non diventavano rosse a forza di maneggiare il riso caldo. Altri caricavano le polpette sulle barche, da dove venivano poi distribuite alle persone bloccate nelle case allagate. La Soka Gakkai fu la prima ad accorrere in aiuto dei bisognosi.
Gli sforzi dediti dei nostri membri che risplendono luminosi in mezzo alle avversità incarnano davvero il più nobile «comportamento da essere umano» (I tre tipi di tesori, RSND, 1, 756) che il Daishonin arrivò a descrivere come «Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti» (Ibidem). Queste sono le fondamenta incrollabili della nostra “fortezza del Chubu”.

Daisaku e Kaneko Ikeda, Castello di Nagoya, maggio 1995
Innalziamo il vessillo della vittoria, qui e ora!

Di recente, giovani leader provenienti da quarantaquattro paesi e territori del mondo si sono riuniti in Giappone per un corso dedicato ai giovani della SGI, dal 31 agosto al 4 settembre. In questa occasione, hanno condiviso non solo il modo in cui affrontano le proprie lotte personali, ma anche come si stanno impegnando con coraggio per affrontare le sfide che le loro comunità e i loro paesi si trovano davanti. Una di loro ha dichiarato con orgoglio di aver diffuso tra coloro che la circondano il messaggio che chiunque può realizzare una vita felice, proprio come lei è riuscita a fare.

Trasformare la disperazione in speranza!
Trasformare il karma in missione!
Creare una rete di persone che condividono il voto di prendere l’iniziativa per kosen-rufu!

Qualsiasi cosa accada, con questo impegno incrollabile mettiamo salde radici là dove ci troviamo e alziamo in alto il vessillo della vittoria! Approfondiamo i legami di fiducia e amicizia che condividiamo con gli altri, costruiamo solidarietà e unità tra le persone e facciamo emergere tutta la nostra saggezza e la nostra forza per il benessere delle nostre comunità e della società!

Nichiren cita il Gran Maestro Dengyo:

«Quando nella famiglia si onorano assiduamente gli insegnamenti, i sette disastri saranno sicuramente banditi» (Sull’offesa alla Legge da parte del paese, RSND, 2, 962)

Quanto è meraviglioso che il suono della Legge mistica, delle nostre voci che recitano Nam-myoho-renge-kyo risuoni nelle nostre case, nelle nostre comunità e nelle nostre terre!
Con una rinnovata determinazione a far tesoro delle basi più essenziali di Gongyo e Daimoku, impegniamoci con gioia ciascuno nella propria rivoluzione umana e facciamo risplendere i nostri castelli sempre vittoriosi di buona salute, felicità e pace nelle nostre comunità e nelle nostre vite!


[1] Il Gruppo complessi residenziali della Soka Gakkai fu fondato il 24 ottobre 1973. Il nuovo nome, “Gruppo castelli di felicità”, è stato annunciato prima del suo cinquantesimo anniversario, durante la riunione dei responsabili di centro tenutasi il 2 settembre 2023. Il Gruppo fa parte del Dipartimento comunità della Soka Gakkai, insieme al Gruppo comunità locali, al Gruppo comunità agricole e al Gruppo isole periferiche.

[2] Nichiren Daishonin scrive: «Dove può condurci la nostra saggezza? Se abbiamo abbastanza saggezza da distinguere il caldo dal freddo, dovremmo cercare un buon amico» (RSND, 1, 531).

[3] Nel giorno della festa di metà autunno la luna non è sempre piena, ma quest’anno lo è stata. La prossima volta che la luna piena coinciderà con questa festività sarà nel 2030.

[4] Pianura di Musashino: un’ampia pianura che comprende l’attuale Tokyo e la prefettura di Saitama.

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