Dal 31 ottobre al 5 novembre si è svolto a Tokyo il trentesimo meeting generale della Soka Gakkai Internazionale a cui hanno partecipato 250 rappresentanti da 60 paesi del mondo. La delegazione italiana era composta da cinque vicedirettori e dal direttore generale Tamotsu Nakajima. Uno dei partecipanti ha scritto un resoconto dettagliato per condividere questa esperienza con i membri italiani
Il presidente Ikeda ci è stato accanto durante tutto il corso inviandoci continui messaggi e regali, con il calore di un padre premuroso. Il primo novembre abbiamo partecipato alla riunione generale dei rappresentanti della SGI nella sala principale del Centro Internazionale dell’Amicizia. Gli amici di tutto il mondo, Ghana, Cuba, Grecia, Costa d’Avorio, Danimarca e centinaia di altri stavano seduti uno accanto all’altro, con serietà e allegria insieme, consapevoli di vivere una tappa determinante di kosen-rufu nel mondo. Il messaggio di sensei ha aperto l’incontro lodando e incoraggiando ognuno per il suo impegno: «Apprezzo profondamente i vostri sforzi. Nichiren Daishonin pronunciò queste parole di lode per una credente che aveva percorso l’enorme distanza tra Kamakura e l’isola di Sado per rendergli visita: “Sembra che la distanza percorsa per ricercare la Legge rappresenti la profondità dello spirito di ricerca”. Il vostro spirito di ricerca che vi ha portato a riunirvi qui per ricercare la profonda filosofia della Legge mistica è ugualmente profondo».
Ha poi parlato un rappresentante del Seikyo Shimbun, il quotidiano della Soka Gakkai giapponese, con cinque milioni e mezzo di copie vendute, che ha chiesto di mandare foto e resoconti delle attività in tutto il mondo, anche se piccole, per incoraggiare i suoi lettori giapponesi. Il responsabile esecutivo Matsuyama ha annunciato il tema per il prossimo anno: “Anno dei giovani e dei grandi progressi”. Ha fatto poi riferimento a un discorso del presidente Akiya che commenta il significato di questo slogan e gli obiettivi per il 2006. Tra i temi trattati, la realizzazione di una crescita veloce attraverso lo sviluppo dei giovani, la cura e lo sviluppo dei successori che si prendano la responsabilità di kosen-rufu per i prossimi cinquant’anni e la creazione di legami sempre più stretti con la società. È stato inoltre annunciata per il prossimo 18 novembre 2006 la pubblicazione in inglese della seconda e conclusiva parte dei Writings of Nichiren Daishonin (Scritti di Nichiren Daishonin).
La responsabile della Divisione donne della SGI Asano si è rivolta alle donne con un significativo discorso articolato in tre punti: 1) Usare la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra significa basarsi sulla recitazione di Daimoku. 2) Una nuova era viene creata dalle persone di valore; per formare persone di valore ci vogliono incontri personali e continui, anche per questo è importante trasmettere ai figli il valore della fede: l’atteggiamento della madre determina la fortuna di un bambino; pregare perché i nostri figli portino avanti la missione per kosen-rufu. 3) Compito della Divisione donne è creare armonia intorno a sé e impegnarsi per stabilire l’unità. La mancanza di unità tra i responsabili genera sofferenza fra i membri.
Il direttore generale Oba ha poi ricordato che l’obiettivo della SGI è kosen-rufu e che chi si sforza per questo è degno del massimo rispetto. Se qualcuno tratta i membri e i compagni di fede in modo arrogante deve essere severamente ripreso. I responsabili devono agire con vitalità, sincerità e integrità e portare risultati concreti delle loro attività. Per crescere noi stessi dobbiamo usare le guide di sensei come specchi attraverso i quali riflettere sul proprio atteggiamento. In questo modo possiamo accorgerci di cosa deve essere migliorato, riconoscere il demone e bloccarlo. Nella seconda parte della riunione abbiamo ascoltato il discorso del vice presidente della Soka Gakkai, Hiromasa Ikeda. Ha detto che ci sono due caratteristiche fondamentali per i responsabili: la sincera dedizione e la perseveranza. La preoccupazione costante per la felicità di tutte le persone è una espressione concreta di questa sincera dedizione. Se si ha questa determinazione per il bene degli altri e per kosen-rufu allora si può realizzare l’unità (itai doshin). La compassione è un altro aspetto della sincerità nella fede: rivolgersi agli altri con sincerità e serietà permette di sviluppare compassione. Rispetto alla perseveranza ha citato i pensieri del secondo presidente Josei Toda che spiegava come la virtù di Nichiren Daishonin non fosse solo quella di aver resistito alle persecuzioni ma di aver perseverato fino a gettare le fondamenta per la corrente di kosen-rufu mondiale. La prova di questo è il Gohonzon. Una impresa realizzata superando grandi ostacoli durerà a lungo.
Il giorno successivo, 2 novembre, tappa fondamentale di tutto il corso, si è svolta la riunione dei responsabili di centro e della SGI con il presidente Ikeda. Dopo una sosta alla Soka University dove abbiamo fatto foto commemorative dei rappresentanti SGI e incontrato i giovanissimi studenti di italiano del Club Italia (che a febbraio saranno nostri ospiti) siamo andati al Makiguchi Memorial Hall dove si sarebbe tenuta la riunione generale. Dopo alcuni interventi introduttivi è arrivato sensei con i suoi ospiti: la delegazione del Comitato per la medaglia d’oro Puskin, una associazione di dieci organizzazioni della Federazione russa per la cultura. Il presidente della delegazione, Valentin M. Sidorov, con un discorso molto sentito e di grande elogio per Ikeda, gli ha conferito la Medaglia d’oro Puskin e un busto del grande poeta russo dei primi dell’ottocento. Il presidente Sidorov, un artista affermato in Russia, ha definito Daisaku Ikeda portatore di un messaggio universale di umanesimo fondamentale per il mondo contemporaneo. Nel suo discorso di ringraziamento il presidente Ikeda si è dichiarato un grande ammiratore di Aleksandr Puskin sin dalla gioventù e ha raccontato che lo stesso Toda lo aveva istruito su questo poeta. Il presidente Sidorov alla fine ha voluto commentare la riunione dicendo: «Potremo definire questa riunione secondo Puskin dicendo: “È spuntato il sole e ha spazzato via l’oscurità”».
A tutti i membri italiani sensei ha inviato i suoi saluti.
Il 3 novembre si è svolta una sessione di domanda e risposta con il responsabile del Dipartimento di studio della SGI Katsuji Saito. Tra gli argomenti trattati, le basi dottrinali della relazione maestro-discepolo; come spiegare ai nuovi membri, a quindici anni di distanza, la questione della separazione dal clero della Nichiren Shoshu; il significato delle entità inscritte nel Gohonzon.
Nella seconda parte della giornata abbiamo avuto delucidazioni sulle varie attività pubbliche, mostre, attività educative e di sensibilizzazione in vari paesi del mondo. L’impressione chiara è che stiamo vivendo una fase di accelerazione e che kosen-rufu stia avanzando a grandi passi in tutto il globo.
Penultima tappa del corso, il giorno successivo, un incontro di domanda e risposta con il presidente della Soka Gakkai giapponese, Einosuke Akiya.
Molte le domande, da tutto il mondo, per alzata di mano. Temi affrontati nelle risposte, la consegna degli omamori Gohonzon, le attività dei giovani e degli adulti, la relazione di unicità tra maestro e discepolo, la reazione all’onda di calamità naturali e terroristiche che stanno affrontando molti paesi, (a questo incontro verrà dedicato un articolo su uno dei prossimi numeri, n.d.r.).
Il 5 novembre, ultima e non meno emozionante giornata dedicata ai meeting di scambio con i membri giapponesi. Gli italiani sono stati invitati nella prefettura di Kanagawa, una città sul mare a sud di Tokyo. Accolti dagli applausi festosi dei membri della zona, abbiamo visitato il grande Centro culturale di Kanagawa per poi spostarsi in un centro più piccolo. Lì abbiamo potuto fare un acclamatissimo intervento di saluto fuori programma a una riunione di membri che assistevano, come da noi, alla proiezione di un video del presidente Ikeda. Subito dopo, il meeting di scambio è stata una occasione per scambiarsi regali, sorrisi, abbracci ed esperienze con tanti membri giapponesi, commossi nel vedere di fronte a loro, da oltre oceano, la realizzazione delle promesse fatte da sensei quarantacinque anni prima.
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Alla Bicocca si realizza un sogno lungo due anni
di Ilaria Bruno
Dal 15 al 22 ottobre la mostra “Costruttori di Pace” è stata ospitata dall’Università degli Studi di Milano Bicocca. Un progetto, avviato due anni fa dalla Divisione studenti che, però, non era andato in porto per alcune difficoltà. A uno degli incontri successivi della Divisione studenti partecipò anche una studentessa dell’Università Bicocca che si assunse la responsabilità di portare questa mostra prima o poi nella sua università. Finalmente a ottobre il desiderio di tante persone è diventato realtà, grazie anche alla collaborazione col Coordinamento Pace della Bicocca, e gli studenti hanno potuto conoscere le azioni di questi costruttori di pace. Un’esperienza concreta di come nessuna “preghiera rimanga senza risposta”, anche a distanza di due anni.
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Dalle nebbie del Piemonte al sole della Provenza
di Claudia Mazzucco
Dal 20 al 24 ottobre, 150 membri dell’area Piemonte Orientale, hanno partecipato al corso autunnale di Trets. Si sono alternati momenti di studio, ore di recitazione di Daimoku ed esperienze di vita: quella di Barbara che ha risolto il rapporto conflittuale con la madre; quella di Katya che ha vinto la schiavitù della dialisi e la sfida sul posto di lavoro; quella di Ileana e di Daniele, che hanno sciolto un nodo “impossibile” con il padre e infine quella di Laura, bloccata in casa per anni dalle crisi di panico e adesso in grado di parlare davanti a tutti a Trets. Tra i temi di studio, anticipati dal direttore generale della Soka Gakkai italiana Tamotsu Nakajima durante il suo discorso iniziale: l’importanza degli obiettivi, “fede, pratica e studio”, il Gohonzon e il karma. Nella sua lezione sul Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni Franco Malusardi ha ribadito che tutti i fenomeni sono manifestazione della Legge mistica e quindi non c’è differenza tra il comune mortale e il Budda. Questo ci aiuta a capire cos’è la Buddità, l’impulso creativo insito nell’universo che, attraverso la fede, la pratica e lo studio, dà il coraggio di sfidare la realtà dei fenomeni che creano sofferenza riuscendo a trasformarli in ciò che desideriamo per la felicità nostra e altrui. Cambiando il proprio karma accoglieremo le difficoltà come il surfista accoglie la grande onda che finalmente può sfidare per uscirne vincitore. Una spiegazione che, nonostante la difficoltà del tema, è arrivata al cuore di tutti.
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I ragazzi della Calabria
di Anthony William Calabrese
È ripartita in Calabria l’attività del gruppo Leonardo e della Divisione studenti. Il 30 ottobre si è svolta infatti la prima riunione generale nel giardino di Luca e Gigia ad Arcavacata di Rende, situato nei pressi dell’Università della Calabria, un luogo di vitale importanza per l’attività di queste divisioni. Prendendo anche spunto dai recenti fatti di cronaca che hanno portato alla ribalta, in senso negativo, la regione, i ragazzi intervenuti hanno espresso il comune desiderio di compiere la propria rivoluzione umana “qui dove siamo”, senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che accomunano molte zone del Sud Italia.
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Bergamo, scambi di vita
di Silvia Stucchi
Il 23 ottobre il settore “Aurora” di Bergamo e quello di Treviglio “La Corte” hanno organizzato una riunione di scambio. La riunione si è aperta con la canzone Io ho un maestro, seguito dalla lettura di un passo tratto dal Mondo del Gosho. Il momento più toccante è stato quello delle esperienze, raccontate da due donne e da una giovane donna, e quello più divertente la rappresentazione di una scenetta nella quale i sei partecipanti hanno voluto trasmettere il cambiamento della loro vita grazie al Buddismo del Daishonin. Molto apprezzata è stata anche la canzone giapponese dedicata alle madri di kosen-rufu cantata in giapponese da Magda. Per concludere ancora il coro ma con una novità: una canzone creata appositamente per l’occasione e intitolata Ma quanto pratica questo, parodia del praticante poco determinato che trova sempre mille scuse per rimandare la recitazione. In definitiva un’occasione che ha ispirati nei partecipanti il desiderio di agire in prima persona invece di lamentarsi riguardo alle difficoltà della vita.
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Bologna, per un giorno piccola Trets
di Anna Di Biase
Per la prima volta a fine ottobre si è tenuta al Centro culturale di Bologna una giornata di studio rivolta a simpatizzanti e principianti dell’hombu nord. L’iniziativa è nata come risposta all’obiettivo di ciascun gruppo per il 2005: stimolare almeno due persone a prendere il Gohonzon entro la fine dell’anno.
Con l’intento di promuovere lo studio del Buddismo, sono stati affrontati vari temi importanti, fra cui lo studio del Gosho L’eredità della Legge fondamentale di vita e morte. La giornata di studio è stata aperta e chiusa dal coro che per l’occasione ha cantato lo stesso testo proposto precedentemente a un corso a Trets, Vita, scritto e musicato da Mattia, un giovane compagno di fede romano.
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In Campania il primo castello di kosen-rufu del “Mediterraneo”
di Ilaria Varriano
Con la cerimonia di apertura del Joju Gohonzon il 23 novembre è stato inaugurato a Salerno il primo Centro culturale della Campania. Si tratta di una villetta, situata in via Casa Manzo 67, dalla splendida vista sul mare. «Aprire un centro è difficile – ha detto il vice direttore generale Francesco Geracitano presente alla cerimonia – perché rappresenta un castello di kosen-rufu e quindi un posto solido che resiste ad attacchi potenti. Si trova grazie all’unità tra credenti. I Gohonzon sono tutti uguali ma in un Centro culturale si crea un’unità diversa, più forte». La scelta della data di inaugurazione non è stata casuale: risale a venticinque anni fa la prima riunione buddista a Salerno, e lo stesso giorno ci fu il forte sisma che colpì Campania e Basilicata. «Proprio il 23 novembre dell’80 ci siamo incontrati per la prima volta – racconta Raffaele Capone, responsabile uomini dell’area Mediterraneo – eravamo in quattro, e allora dicemmo “qualunque cosa accada continueremo a praticare”. Arrivò il terremoto… Sono passati venticinque anni di lotte e di gioie senza mai perdere la fiducia». La realizzazione di questo centro, dopo anni dalla prima volta che si era espresso il desiderio di averne uno, è stato il frutto di un profondo lavoro di fede sulla determinazione ma soprattutto sull’unità tra praticanti. Non a caso la notizia della sua inaugurazione è stata data in apertura del primo corso dell’area Mediterraneo, che si è tenuto lo scorso aprile: «Con l’organizzazione del corso – ha spiegato Raffaele Capone – che per la prima volta ha creato unità tra praticanti delle quattro regioni del Sud, si è sciolto quel nodo che non ci permetteva di trovare una struttura adatta al primo Centro culturale campano. Un passaggio importante è stato valorizzare ciò che avevamo già: l’ufficio di Bari. Ci siamo incontrati lì per le varie attività organizzative e, come risultato, proprio il primo giorno del corso abbiamo firmato il contratto di locazione». Il nuovo centro, che può ospitare un centinaio di persone, aperto da metà agosto, è di riferimento per tutte le quattro regioni del Sud Italia. Dopo questo primo passo la determinazione per il futuro è aprirne altri in tutta l’area il prima possibile.
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Golfo di Napoli: riunione con foto
di Ilaria Varriano
Lo scorso 16 ottobre i giovani dell’hombu Vesuvio, (oltre settanta praticanti della zona che va dal centro di Napoli alla costiera sorrentina) hanno organizzato una riunione presso il nuovo Centro culturale di Salerno. Un’occasione per approfondire, ognuno nella propria vita, la relazione con il maestro, Daisaku Ikeda, e per abbattere ogni isolamento, assumendosi la responsabilità della propria felicità come punto di partenza per propagare la Legge mistica. Gli incontri di preparazione, durati oltre un mese, hanno rappresentato fasi di un percorso di dialogo e di confronto curato nei minimi particolari. In una splendida mattinata di sole, si sono alternati tante esperienze da ricordare e stimoli da sperimentare. Per ringraziare Daisaku Ikeda del suo costante incoraggiamento gli è stata inviata una grande foto del Golfo di Napoli con firme e frasi dei partecipanti alla riunione.
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In Romagna, ogni sfida è un’opportunità
di Grazia Briccolani e Andrea Camerani
«Dalla gioia nasce la vittoria» è stato il motto del corso autunnale del Territorio Romagna svoltosi a Cattolica dal 21 al 23 ottobre. Il caldo incoraggiamento dei diversi responsabili che si sono avvicendati sul palco – fra cui Asa Nakajima, Andrea Bottai, Niccolò Ugolini e Simone Rosselli – ha toccato vari aspetti della fede e della pratica. In particolare sono stati approfonditi i temi della gioia e dell’importanza di recitare Daimoku con il cuore per le persone che abbiamo deciso di sostenere. Diffondiamo il Buddismo per portare giovamento agli altri e per questo è importante riuscire a divertirsi nel fare attività, «realizzando ogni volta – come ha consigliato Niccolò Ugolini – un’esperienza nella fede». Considerare ogni sfida come un’opportunità permette di sperimentare la “gioia illimitata che deriva dalla Legge”, ovvero il mondo di Budda che risplende nella vita. Il corso è stato anche caratterizzato dalla vitale presenza dei giovani, i cui interventi – dalle riflessioni sulla Proposta di pace 2005 di Ikeda a commoventi esperienze personali, passando per divertenti intermezzi comici – hanno trasmesso a tutti, oltre alla gioia, la ferma decisione di aprire nuove strade per kosen-rufu in Romagna.
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Una preghiera per la pace
di Enzo Senatore
Cattolici, buddisti e induisti insieme per la pace. Il 29 ottobre a Cava de’ Tirreni (SA) i membri dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai hanno partecipato a un incontro sul tema della pace, organizzato dalla Gioventù Francescana e dalla Commissione di Giustizia e Pace Regionale, a cui ha partecipato anche l’Associazione induista Hairakhandi Samaj Italiana. Si è deciso insieme di promuovere la pace attraverso il dialogo tra le realtà religiose presenti sul territorio cittadino.
I membri dell’Istituto Buddista di Cava de’ Tirreni hanno contribuito all’incontro interreligioso presentando la Proposta di Pace 2005 di Daisaku Ikeda e ne hanno regalato una copia a tutti i presenti. Dal dibattito è emerso che, al di là delle diversità delle pratiche religiose, la preghiera è la base di partenza per la crescita dell’individuo. È stata quindi offerta una preghiera per la pace, ognuno secondo il proprio rito. È stato il primo di una serie di incontri che saranno promossi insieme dai tre gruppi religiosi e dall’ente Commissione di Giustizia e Pace Regionale.