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Continuiamo a piantare i semi della Legge mistica in tutto il mondo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:09

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Continuiamo a piantare i semi della Legge mistica in tutto il mondo

26 gennaio, giorno della fondazione della Soka Gakkai Internazionale

Quarantanove anni fa, il 26 gennaio 1975, la prima Conferenza mondiale per la pace a Guam aprì la strada all’espansione di kosen-rufu mondiale: quel giorno venne fondata la SGI

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Il 26 gennaio del 1975, 158 rappresentanti provenienti da cinquantuno paesi e territori si riunirono a Guam per la prima Conferenza mondiale per la pace. In questa occasione venne fondata la Soka Gakkai Internazionale (SGI), un organismo internazionale composto dalle organizzazioni della Soka Gakkai di tutto il pianeta, e Daisaku Ikeda ne divenne presidente. Fu una pietra miliare nel cammino di kosen-rufu globale, un punto di partenza per la pace nel mondo.
Durante la Seconda guerra mondiale Guam, la più meridionale delle Isole Marianne, nel Pacifico occidentale, era stata teatro di feroci combattimenti: quando l’esercito americano aveva cercato di riconquistarla dopo l’invasione nipponica, quasi ventimila soldati appartenenti a entrambi gli schieramenti avevano perso la vita, e con loro anche moltissimi civili inermi. Proprio per questo il maestro Ikeda decise di rendere questo luogo un faro di pace globale.
Il primo capitolo del volume 21 de La nuova rivoluzione umana narra della nascita della SGI e in esso leggiamo:

«I volti di tutti brillavano dell’impegno per la pace. Una ferma volontà è il seme per realizzare il grande desiderio di kosen-rufu. Il primo passo per compiere qualsiasi impresa è rivolgere la mente al suo raggiungimento» (NRU, 21, 2)

I rappresentanti di ogni paese firmarono anche una Dichiarazione di pace che racchiudeva la decisione di dedicarsi a promuovere i valori del rispetto della dignità di ogni essere vivente e con la quale si impegnavano a diffondere la consapevolezza che ogni vita è insostituibile e ha un valore assoluto.
Prima della Conferenza Daisaku Ikeda ripensò alle parole che una volta gli aveva rivolto il suo maestro Josei Toda: 

Di seguito il racconto della cerimonia della fondazione della SGI estratto da La nuova rivoluzione umana:

La voce entusiasta del moderatore annunciò che Shin’ichi avrebbe pronunciato il suo primo discorso da presidente della SGI. Gli applausi e le grida di entusiasmo riempirono la sala.
«Congratulazioni! E grazie!», disse Shin’ichi mentre si dirigeva sul podio.
Sorrise a tutti i partecipanti, ed espresse la sua sincera gratitudine ai membri di Guam che avevano organizzato la conferenza. Mostrando il suo profondo apprezzamento per gli sforzi sinceri di tutti i partecipanti, Shin’ichi parlò del significato di quella prima Conferenza mondiale per la pace:

«Si potrebbe dire che si tratti di una piccola conferenza, una riunione di persone senza nome provenienti da vari paesi e territori. Ma io sono convinto che la riunione di oggi risplenderà nei secoli a venire, e il vostro nome sarà senza dubbio inciso non solo nella storia della diffusione mondiale del Buddismo, ma nella storia del genere umano»

Shin’ichi parlava con convinzione. I suoi sentimenti erano rifessi dalle parole dell’autore francese Victor Hugo (1802-1885): «Noi che crediamo, cosa dovremmo temere? Non vi è alcun riflusso delle idee, non più di quello dei fumi».
Shin’ichi sottolineò che la priorità data alla logica del profitto e del potere militare, politico ed economico nella società contemporanea è un ostacolo alla pace e una fonte di costante tensione in tutto il mondo. Una filosofia religiosa più elevata avrebbe avuto il potere di superare gli ostacoli alla pace, di riunire l’umanità e aprire un sentiero duraturo verso la pace.
Shin’ichi citò un passo del Gosho: «Quando tra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi». Sottolineò che se i popoli di tutte le nazioni avessero lavorato insieme in unità, basandosi sul principio della sacralità della vita, sarebbe stata raggiunta sicuramente una pace duratura.

[…] I partecipanti alla prima Conferenza mondiale per la pace erano ben consapevoli delle grandi aspettative dei leader mondiali e dei migliori pensatori nei confronti di questa iniziativa e della Soka Gakkai. Il conte Richard Coudenhove-Kalergi (1894-1972), padre dell’unificazione europea, per esempio, affermò che la Soka Gakkai rappresenta l’immensa speranza che il pensiero religioso possa vincere sul materialismo, e la pace sulla guerra.
I volti dei partecipanti risplendevano di entusiasmo e i loro occhi brillavano di determinazione. Le parole di Shin’ichi divennero ancora più appassionate:

«Il sole del Buddismo di Nichiren Daishonin ha cominciato a levarsi all’orizzonte. Piuttosto che ricercare lodi o gloria per voi stessi, spero che dedicherete le vostre nobili vite a piantare i semi della pace della Legge mistica in tutto il mondo. Io farò lo stesso. A volte vi guiderò in prima fila, altre volte sarò al vostro fianco, altre ancora veglierò su di voi da dietro le quinte. Ma vi sosterrò sempre con tutto il cuore»

Shin’ichi concluse con un appello ardente ai partecipanti:

«In quanto coraggiosi e compassionevoli discepoli del Daishonin, completamente dediti alla verità e alla giustizia, vi prego di vivere la vostra vita intera in modo positivo ed edificante, lottando per la prosperità dei vostri paesi, per la felicità delle persone e per la preziosa esistenza del genere umano stesso»

Quale significato possiamo dare, oggi, a questa ricorrenza? Una possibile risposta si trova proprio nelle prime pagine del capitolo “La Soka Gakkai Internazionale” del volume 21 de La nuova rivoluzione umana, in cui Sensei afferma:

«Nichiren ci rassicura sul fatto che kosen-rufu mondiale sarà possibile, ma questo non significa che possiamo semplicemente rimanere a guardare, aspettando che ciò accada. L’avanzamento di kosen-rufu può avvenire solo se chi pratica gli insegnamenti del Daishonin si sforza seriamente di realizzare la sua predizione. Pertanto, bisogna diventare protagonisti consapevoli di questa nobile missione. È questo il significato di emergere come Bodhisattva della Terra. Quando lo facciamo, cominciamo a trasformare il nostro stato vitale, a costruire una felicità indistruttibile e a sperimentare una vita piena di gioia» (Ibidem, 1-2)

Con il desiderio di fare nostro questo incoraggiamento del nostro maestro e di metterlo in pratica in prima persona, avanziamo come protagonisti sul cammino di kosen-rufu mondiale e puntiamo al 2025, quando celebreremo il cinquantesimo anniversario della fondazione della SGI!


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