Il 27 e 28 gennaio si è svolta a Roma la Consulta nazionale che ha visto la partecipazione di duecento rappresentanti da tutte le regioni d’Italia.
Al centro dell’incontro la volontà di fare il punto su questo momento così significativo per il movimento di kosen-rufu mondiale, per alzarci come diretti discepoli di Sensei e fare in modo che questo Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo faccia emergere davvero tanti giovani capaci.
Dopo la visione del video della riunione dei responsabili di centro del 7 gennaio è intervenuto il presidente Alberto Aprea che ha riportato alcuni incoraggiamenti trasmessi durante il corso che si è svolto in Giappone all’inizio di gennaio.
Di seguito i report dei seguenti contenuti:
- Intervento di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana
- Intervento di Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai italiana
- Intervento di Tamiko Kaneda, segretaria generale della Soka Gakkai italiana
- Intervento dei responsabili nazionali giovani
- Intervento dei responsabili nazionali studenti
- Intervento dei responsabili nazionali del Gruppo futuro
- Intervento sullo spirito dell’offerta
- Intervento sulle riviste e gli abbonamenti
- L’attività per i bambini in Toscana Est: il racconto di Stefania Zoli
Sfidiamoci con lo spirito di prenderci cura di ogni persona
Intervento di Alberto Aprea, presidente della Soka Gakkai italiana
«Quest’anno è molto importante – ha affermato Aprea riportando la guida trasmessa dal presidente Harada ai responsabili europei durante il corso in Giappone. Dopo la scomparsa di Sensei è come se ci fosse un vuoto nei nostri cuori. So che si sono tenute riunioni commemorative in Europa e in tutto il mondo. In quelle che abbiamo tenuto in Giappone, sono venuti molti di coloro che non partecipano alle riunioni, perché Sensei ha gettato il seme e, anche se sono stati “addormentati” per un po’, si sono alzati di nuovo grazie a questo legame.
Tutti hanno potuto superare la tristezza e, mantenendo il dialogo con Sensei nel cuore, stanno conducendo la loro vita per una nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo. Così siamo stati in grado di iniziare un nuovo anno.
Ora è il momento in cui il vero valore dei discepoli sarà messo alla prova. Tutti i discepoli devono alzarsi e dimostrare il valore di essere discepoli diretti di Sensei».
Durante il corso in Giappone è stata posta la domanda di come trasmettere il legame maestro e discepolo e il presidente Harada ha affermato: «Quello che mi è stato costantemente insegnato da Sensei è che il legame tra maestro e discepolo dipende dal discepolo.
Più profonda è la determinazione e l’azione del discepolo, più forte è il legame con il maestro.
Dipende totalmente dalla decisione, dalla determinazione del discepolo. Quando recitiamo Gongyo, nelle nostre preghiere quotidiane offriamo preghiere di gratitudine ai tre presidenti, i nostri maestri eterni per kosen-rufu. Consideriamo Sensei come il nostro maestro eterno, ma tutto dipende dalla profondità dell’atteggiamento di fede di noi discepoli, dalla profondità di ciò che sentiamo verso Sensei, e questa profondità è l’unico modo in cui possiamo mostrare alle nuove generazioni cosa significa “maestro e discepolo”. Questo è il momento in cui la nostra fede di discepoli viene messa alla prova».
Ora – ha proseguito Aprea – se desideriamo sinceramente ripagare il nostro debito di gratitudine e realizzare il nostro obiettivo di 100.000 membri felici in Italia, la chiave è la cura di ogni singola persona.
Come sapete il maestro Makiguchi, nonostante l’età avanzata, era sempre pronto a percorrere grandi distanze per andare a trovare a casa anche un solo membro.
Anche il secondo presidente Josei Toda era un “virtuoso” nell’arte di incoraggiare. Nel dopoguerra i membri lottavano contro difficoltà economiche, malattie e problemi inimmaginabili, ma il presidente Toda trasmetteva loro questa forte convinzione: «Andrà tutto bene, diventerai sicuramente felice praticando il Buddismo del Daishonin!». Inoltre citava sempre il Gosho, dicendo: «Queste non sono parole mie, è ciò che insegna il Daishonin».
Quindi, il punto centrale delle nostre attività sono le visite a casa e gli incoraggiamenti personali. Sfidiamoci con lo spirito di prenderci cura di ogni persona e di incoraggiarla fino in fondo, senza lasciare nessuno indietro.
Incoraggiare i membri che partecipano regolarmente alle riunioni è importante, ma non basta. Se ci preoccupassimo solo di queste persone, afferma Sensei:
«Saremmo come il capitano di una nave che deve raggiungere una terra lontana e tuttavia si accontenta di navigare nelle acque del porto» (NRU, 8, 79)
Incontrare una persona, venire a conoscenza dei suoi dubbi, dei benefici che ha realizzato con la fede e condividere i suoi obiettivi lottando al suo fianco è il modo migliore per coinvolgerla in maniera attiva facendole sentire quanto è prezioso il contributo che potrà dare alla prossima riunione.
Tuttavia, la Soka Gakkai è formata da tanti tipi di persone e in certi casi il nostro slancio di andare a trovare qualcuno potrà incontrare delle resistenze. Sensei scrive a riguardo:
«Continuando con spirito sincero a far visita a un amico dopo l’altro e a pregare affinché prenda una forte determinazione nella fede, qualunque sia la sua situazione, verrà sicuramente il momento in cui si alzerà. E anche se così non fosse, l’impegno che dedichiamo agli altri torna a noi stessi sotto forma di benefici e buona fortuna […]. È proprio attraverso tali azioni che possiamo purificare la nostra vita e perfezionare noi stessi. Sforzandoci di aiutare gli altri a crescere, anche noi cresciamo» (Ibidem)
Ora tutti noi, con uno spirito giovane e con i giovani in prima linea, come prima tappa, a partire dal mese di febbraio fino al mese di marzo (il mese dei giovani), aumentiamo in modo significativo il numero dei nuovi membri di tutti i quattro Gruppi, soprattutto giovani.
Sono certo che quest’anno la passione dei giovani si diffonderà ancora di più in ogni luogo d’Italia, realizzando una vittoria storica di shakubuku.
Sarà per tutti noi un’esperienza indimenticabile e un esempio eterno di vittoria anche per le generazioni future.
Preghiamo con ancora più serietà e intensità per la salute e la felicità di tutti i compagni e le compagne di fede in Italia, e impegniamoci con tutti noi stessi per espandere la nostra rete solidale di pace e di speranza!
La rivoluzione umana di un singolo individuo può cambiare ogni cosa
intervento di Anna Conti, vice presidente della Soka Gakkai italiana
All’inizio di gennaio si è tenuto un corso in Giappone per ottantasei rappresentanti della SGI tra cui quindici europei, che hanno partecipato anche alla riunione di centro del 7 gennaio.
È stata la prima riunione dei responsabili di centro dopo la scomparsa di Sensei, la prima in questo Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, la prima di questi sette anni cruciali che mancano al 2030.
Durante la riunione si è sentita molto la presenza dei giovani e giovanissimi, con le loro meravigliose esperienze e determinazioni.
Per me è stata l’occasione per approfondire ancora di più la decisione di vivere ogni giorno con profonda gratitudine per Sensei, dialogando con lui nel mio cuore e rinnovando la promessa di dare il massimo in questi sette anni per mettere in pratica i suoi insegnamenti nella vita quotidiana. Ho sentito ancora più forte che il cuore di tutto è stare vicino a ogni singola persona, senza lasciare indietro nessuno, manifestando sempre più “un comportamento da essere umano”.
Il presidente Harada ci ha incoraggiati ad alzarci come diretti discepoli di Sensei e fare in modo che questo sia l’Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, impegnandoci a far emergere tanti giovani capaci, come ha sempre fatto Sensei.
A proposito dei giovani, la responsabile donne e giovani donne, Kimiko Kasanuki, ha riportato la guida di Sensei (NR, 256 del 1 aprile 2002) in cui cita i tre punti di Zhou Enlai riguardo alla crescita dei giovani:
1. Rispettare i giovani.
2. Valorizzare i giovani e affidare loro responsabilità.
3. Cercare sempre di imparare dai giovani.
In un saggio Sensei ha riportato le parole della signora Deng Yinchao, moglie di Zhou Enlai:
«La generazione successiva deve superare quella precedente. Solo aumentando l’eccellenza in ogni generazione la rivoluzione può continuare e svilupparsi.
Sulla base di questa convinzione, non importa quanto fosse impegnato, Zhou Enlai continuò a occuparsi dei giovani. A volte ascoltava le loro preoccupazioni riguardo all’amore e al lavoro, altre volte era disposto a imparare dai giovani. Proprio perché manifestava un comportamento umano i giovani lo ammiravano naturalmente»
La signora Kasanuki ha aggiunto: «Fin da quando eravamo nel Gruppo giovani, siamo stati nutriti dalla compassione di Ikeda Sensei, che supera anche quella dei nostri genitori, e siamo arrivati a conoscere il vero cammino dell’umanità. Sensei ha scritto: “Ripagare il senso di gratitudine si completa trasmettendolo alla generazione successiva. In altre parole, significa valorizzare, incoraggiare e nutrire i giovani che verranno dopo di noi”.
Seguendo questa guida, preghiamo per la crescita dei giovani, ascoltiamo attentamente le loro opinioni e offriamo loro un caloroso incoraggiamento. Il nostro obiettivo è costruire una magnifica “Soka Gakkai giovane mondiale” e rispondere alle aspettative del nostro maestro, mentre avanziamo verso il centenario della Soka Gakkai».
Inoltre, la signora Kasanuki ha spiegato che in tutto il mondo i discepoli diretti di Sensei si stanno alzando colmi di gratitudine per costruire una nuova Soka Gakkai giovane e realizzare la pace mondiale.
Durante una riunione con i membri europei, il presidente Harada ha raccontato che alla riunione di centro del 3 maggio 1958, Ikeda Sensei disse che dopo la morte di Toda la società si aspettava che la Soka Gakkai si sarebbe sgretolata. Poi affermò: «Ora è il momento di ripagare il nostro debito di gratitudine facendo progredire kosen-rufu a cui Toda Sensei ha dedicato la sua vita». E annunciò le Sette campane, di cui Toda Sensei aveva parlato in diverse occasioni.
Sensei incoraggiò tutti dicendo: «Lavoriamo con un obiettivo chiaro verso il 1979 – tra ventuno anni – con coraggio, speranza e fiducia».
Tutti i membri presenti, che erano tristi per la scomparsa di Toda, ascoltando il ruggito di leone di Ikeda Sensei, furono in grado di ritrovare coraggio, speranza e fiducia. Ora anche noi, basandoci sul legame di maestro e discepolo, dobbiamo andare avanti tenendo a mente le parole che scrisse nel saggio un mese prima della sua scomparsa, in cui parlava di fare un passo avanti ogni sette anni sulla base delle Sette campane:
«Anche i maestri e i discepoli della Soka sono avanzati in cicli di sette anni – che abbiamo chiamato le Sette campane – suonando una nuova campana ogni sette anni per segnare vittorie strepitose per kosen-rufu. Nichiren Daishonin descrive l’assemblea dei Bodhisattva della Terra come un numero vasto come “come i fili d’erba della pianura di Musashino o gli alberi del monte Fuji” (RSND-1, 810).
Sto pregando e attendendo con ansia il magnifico sviluppo della nostra grande assemblea Soka di persone capaci al momento del nostro centenario, come se lo vedessi riflesso nello specchio luminoso della luna» (NR, 834)
Inoltre, nel messaggio alla riunione di centro di novembre scorso, Sensei scrive:
«Nei sette anni che precedono il nostro centenario, nel 2030, attingiamo a una saggezza ancora più profonda per aiutare gli altri a creare un legame con il Buddismo di Nichiren! Facciamo sì che un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo si risvegli alla propria natura di Budda! E accompagniamo con gioia e coraggio molti nuovi amici a unirsi a noi nel castello della felicità dove, insieme, potremo risplendere di saggezza e compassione!
In conclusione vorrei citare il seguente brano del Gosho: “La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda” (RSND, 1, 187). Interpretando queste parole come “Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è kosen-rufu e la pace nel mondo”, incidiamo con forza questo messaggio di Nichiren Daishonin nel profondo dei nostri cuori!» (NR, 835)
Il presidente Harada ha aggiunto che nel suo saggio finale, Sensei spiega quanto saranno cruciali i prossimi sette anni, verso il 100° anniversario. Saranno una lotta per la pace nel mondo e per kosen-rufu mondiale, una lotta per riunire ed esortare gli individui capaci: «Incidiamo nei nostri cuori e nelle nostre vite tutte le guide che abbiamo ricevuto da Sensei, come sua eredità, e lottiamo quest’anno con lo spirito di unità di maestro e discepolo, per celebrare il nostro centenario tra sette anni con una grande vittoria.
E considerando i nostri tre presidenti fondatori come eterni maestri di kosen-rufu, promettiamo di lottare basandoci sull’unità di maestro e discepolo e dedicare la nostra vita alla diffusione della Legge mistica».
Ha inoltre aggiunto che i dieci anni dal 2013 al 2023 sono stati un periodo molto importante, in cui siamo cresciuti ulteriormente fino a diventare una religione mondiale. Inoltre, con la supervisione di Sensei, sono stati pubblicati la nuova edizione del Gosho e i Fondamenti dottrinali della Soka Gakkai.
In tal senso si può dire che sotto la guida di Sensei sono stati compiuti tutti i passi per gettare le basi per kosen-rufu mondiale.
Quest’anno ha molteplici livelli di profondo significato. È il primo anno dopo la scomparsa di Sensei ed è il primo anno dopo il decennio dell’apertura del Kosen-rufu Daiseido. Apriamo una nuova meravigliosa era con le nostre mani. Avendo creato negli ultimi dieci anni le basi come religione mondiale, è importante che tutti i paesi d’Europa si alzino in volo e aprano insieme una nuova era.
Il presidente Harada ha concluso con la famosa frase: «La rivoluzione umana di un singolo individuo contribuirà al cambiamento nel destino di una nazione e condurrà infine a un cambiamento nel destino di tutta l’umanità» ed ha affermato che questo è il tema de La nuova rivoluzione umana ed è un’importante linea guida per tutti noi.
Non si tratta di realizzarla in un periodo immediato di uno, due o tre anni, ma se guardiamo al nostro movimento da una prospettiva più lunga di cinquanta o cento anni, ci sarà un momento in cui tutti si renderanno conto che “la rivoluzione umana di un singolo individuo può cambiare ogni cosa”.
Domande/risposte
Tamiko Kaneda, segretaria generale della Soka Gakkai italiana, ha riportato alcune risposte della signora Kimiko Kasanuki durante una riunione con le partecipanti europee al corso in Giappone
Domanda 1. In questo momento, come possiamo coltivare un’unità incrollabile tra i discepoli e il legame eterno tra Sensei e ogni membro? Come possiamo trasmettere l’unità di maestro e discepolo alle generazioni future?
La signora Kasanuki ha risposto che è importante imparare ogni giorno e in ogni occasione e mettere in pratica ciò che abbiamo imparato. Ciò significa ereditare lo “spirito di maestro e discepolo”.
Come scrive Sensei ne La nuova rivoluzione umana:
«Per mantenere ben vivo lo spirito Soka, il sentiero di maestro e discepolo deve essere trasmesso e perpetuato per sempre. Questo sentiero inizia dallo sforzo del discepolo di apprendere lo spirito e la pratica del maestro» (NRU, 23, 246)
Scrive inoltre:
«I miei punti di riferimento sono il Gosho e Toda, il quale leggeva il Gosho e lo metteva in pratica con la sua vita. Quello che mi chiedo costantemente è “Che cosa farebbe Toda in questa situazione?” “Le mie azioni sono state in linea con lo spirito di Toda?” “Toda sarebbe contento o triste se mi vedesse in questo momento?”. La determinazione a vincere e il desiderio di vedere Toda gioire sono state le mie due fonti di ispirazione. Questa è l’origine del mio coraggio. È la forza motrice della vittoria eterna. La non dualità di maestro e discepolo comincia con il vivere la propria vita con lo stesso spirito del maestro e avendo il maestro sempre nel cuore. È facile parlare della via di maestro e discepolo, ma se non abbiamo il nostro maestro nel cuore, di fatto non stiamo davvero praticando il Buddismo» (NRU, 25, 288)
La signora Kasanuki ha citato un episodio in cui un responsabile dei giovani uomini chiede a Shinichi Yamamoto cosa dovrebbe tenere a mente nello sviluppo di un movimento così diversificato, il quale risponde:
«[Dobbiamo] seguire il percorso di maestro e discepolo. […] Sviluppare un movimento che diffonde ampiamente il Buddismo nella società è come una forza centrifuga. Più è forte la forza centrifuga, più è importante avere una potente forza centripeta incentrata sul Buddismo. Il nucleo di questa forza centripeta è il legame maestro e discepolo» (NRU, 17,7)
Se ognuno prega per unire il proprio cuore a quello di Ikeda Sensei e crea un contatto diretto con il suo insegnamento, in altre parole, se la sua fede è pura, l’unità dell’organizzazione sarà forte e salda, scaturiranno saggezza e potere infiniti e si potrà sviluppare liberamente e ampiamente un movimento per la pace, la cultura e l’educazione.
Domanda 2. Quale sarà il ruolo delle donne nel futuro?
La signora Kasanuki ha spiegato che fino a oggi siamo state sempre protette dall’ichinen di Ikeda Sensei, perciò siamo grate e riconoscenti per le preghiere di Sensei e della signora Kaneko che ci hanno sempre sostenuto.
Attualmente il mondo soffre per svariati problemi. È fondamentale quindi una preghiera sempre più forte e profonda delle donne Soka rivolta alla pace nel paese e nel mondo intero e allo sviluppo della Soka Gakkai.
In questo momento cruciale che può determinare la trasformazione del destino dell’umanità, è importante tornare al punto di partenza, ovvero alla prima linea guida delle donne Soka – “La preghiera è l’inizio di tutto” – recitando un forte Daimoku mentre avanziamo verso il centenario della fondazione.
Nel 2002 Sensei diede questa guida riguardo a Gongyo ai responsabili giovani di tutto il mondo:
«Una volta ho composto la poesia “mattina e sera, recitate con gioia i capitoli “Espedienti” e “Durata della vita del Tathagata”, a ritmo con la musica dell’universo.
È importante recitare con voce chiara e risonante i capitoli “Espedienti” e “Durata della vita del Tathagata” che sono l’essenza del Sutra del Loto, l’apice del Buddismo, così attraverso Nam-myoho-renge-kyo, la Legge fondamentale dell’universo, possiamo creare meravigliose felicità e pace.
Ciò significa che non dobbiamo andare in qualche luogo lontano né diventare qualcosa di speciale. Lì dove siamo, così come siamo, facciamo risplendere noi stessi rivelando il vero aspetto della nostra vita, ovvero l’entità di Nam-myoho-renge-kyo. Questo è Gongyo»
Verso il 16 marzo con i giovani alla guida
Jasmina Cipriani, responsabile nazionale del Gruppo giovani donne
Alla Prima conferenza di kosen-rufu in Europa – di cui abbiamo celebrato il 50° anniversario il 6 giugno 2023 – siamo stati incoraggiati a mirare al prossimo cinquantesimo nel 2073.
Pensare a dove sarò tra cinquant’anni mi ha fatto cambiare prospettiva e ricordare che questa esistenza ha un limite temporale… è fantastico chiederci come possiamo valorizzarla, come vogliamo vivere! Nel 2073 io sarò un membro del Gruppo molti tesori e vorrei sostenere i giovani che saranno alla guida di kosen-rufu.
Ci hanno ricordato che pochi giorni dopo la scomparsa del maestro Toda, Ikeda Sensei condivise la visione per il futuro delle Sette campane per far sì che i membri ritrovassero la speranza e la determinazione in quel momento in cui tanti pensavano che la Soka Gakkai si disintegrasse con la morte di Toda.
Anche dopo la morte di Nichiren Daishonin, se non fosse stato per Nikko Shonin, in pochi anni i cinque preti anziani rischiarono di distruggere i suoi gli insegnamenti.
Neanche noi dobbiamo dare per scontato che ciò possa succedere, questo è un periodo cruciale che mette alla prova la nostra fede come discepoli.
“Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo”, sicuramente significa guardare ai giovani ma più profondamente guardare a uno sviluppo della Gakkai che abbraccia un futuro lontano. Significa essere consapevoli che gli sforzi che stiamo facendo adesso stanno costruendo il futuro.
Personalmente sto lottando per trasformare alcuni aspetti della mia vita che mi fanno soffrire e mi sto chiedendo spesso se nel mio cuore c’è posto anche per la felicità degli altri.
Grazie alle parole di Sensei quando dice che ognuno può contribuire alla pace, mi sono detta che vado bene così, e ho sentito la gioia di potermi dedicare a una missione più grande, come discepola di Ikeda Sensei. Il punto è sempre riuscire ad allargare questa visione proiettata verso il futuro.
Verso il 16 marzo
I prossimi sette anni che ci separano dal 2030 sono cruciali, come giovani italiani vogliamo fare nostra la visione degli EYC di impegnarci a realizzare uno shakubuku in ognuno di questi sette anni per espandere la rete di pace.
Questa è una grande determinazione che possiamo condividere tutti insieme come Budda Soka Gakkai, che sicuramente rende fiero il nostro maestro. Adesso sta a noi e il nostro primo passo come giovani in tutto il mondo è mirare al 16 marzo!
In Italia organizzeremo un’attività mai realizzata: delle riunioni giovani a livello di regione con un collegamento in simultanea in tutta Italia. Lo scopo non è solo celebrare insieme una data significativa. Essendo il primo 16 marzo da quando il nostro maestro non è fisicamente con noi, desideriamo alzarci come discepoli e discepole, dando ai nostri amici e alle nostre amiche l’occasione di conoscere il meraviglioso mondo della Soka Gakkai, il Gohonzon, e quanto possiamo diventare felici e realizzare la nostra vita contribuendo allo stesso tempo alla felicità degli altri. Il 16 marzo vuole essere una grandissima occasione!
Gli obiettivi che ci siamo messi per la preparazione sono:
• leggere ogni giorno La nuova rivoluzione umana;
• sfidarci nel recitare un’ora di Daimoku;
• accompagnare una persona alla riunione.
Nel 2023 è emerso dentro di me il forte desiderio di dedicare una vittoria a Sensei che mi ha portato ad accompagnare ogni mese persone nuove a zadankai, alcune di loro stanno praticando, altre ho notato che avrebbero continuato se fossero state sostenute maggiormente nei loro primi passi. Con l’obiettivo di accogliere tante persone nuove quest’anno è essenziale rafforzare la rete che possa sostenere ognuno!
Le nostre priorità come Gruppo giovani per il 2024 sono dedicarci a espandere i dialoghi sul Buddismo e andare a trovare i membri, creando con loro un legame basato sull’incoraggiamento cuore a cuore.
Personalmente mi sto sfidando a non “guardare fuori” o lamentarmi delle circostanze esterne ma migliorare me stessa e sperimentare fortemente il principio di esho funi. Sensei scrive a riguardo:
«Ogni cosa inizia e si conclude con la fede. Quindi è fondamentale guardare ogni cosa dal punto di vista della fede. Cosa significa? Significa alzarsi con l’assoluta convinzione che ogni cosa è racchiusa nella nostra vita, dentro noi stessi, e che noi stessi siamo entità di Myoho-renge-kyo, noi stessi siamo Budda. Il Daishonin afferma: “Non pensare mai che qualcuno degli ottantamila sacri insegnamenti di Shakyamuni o qualcuno dei Budda e bodhisattva delle tre esistenze e delle dieci direzioni sia al di fuori di te” (RSND 1, 3).
Credi fermamente che la suprema condizione di Buddità è innata dentro di te e, recitando Daimoku, migliora te stesso. Non vi è altra strada all’infuori di questa per sfuggire alle sofferenze e alle illusioni della vita. Questo ci insegna il Daishonin. Siamo tutti Budda fin dall’inizio. L’importante è crederlo veramente, fino in fondo» (NRU, vol. 29, cap. 2, p.ta 23)
Questo incoraggiamento mi ha sostenuto in un momento di forte lotta dandomi la forza di condividere il Buddismo con un amico che stava soffrendo e che ha iniziato subito a recitare un’ora di Daimoku al giorno. Ha partecipato alla prima riunione dell’anno e poi allo zadankai. Recentemente eravamo insieme con un gruppo di amici e ha condiviso con tutti che da quando sta praticando il Buddismo si sente come rinato.
Da qui al 16 marzo, come prima tappa verso i prossimi sette anni, stringiamoci ancora più forte migliorando i nostri legami di amicizia. Ricordandoci a vicenda che siamo dei meravigliosi Budda e che se includiamo anche la felicità degli altri nella nostra vita ci aspetta una felicità ancora più grande! Chiediamo agli adulti di trasmetterci questo come sostegno fondamentale per questa attività! Sosteniamoci tra compagni di fede per realizzare i nostri obiettivi, anche quelli che ci sembrano impossibili!
Michele Giuseppone, responsabile nazionale dei giovani
Congratulazioni per lo straordinario risultato di crescita del 2023: il 35% dei nuovi membri entrati nell’organizzazione sono giovani!
È una cosa fuori dal nostro standard, quindi è veramente il segnale che la Soka Gakkai giovane sta iniziando a costruirsi. Attualmente circa 1.300 nuovi giovani stanno partecipando alle riunioni e questo significa che il movimento di propagazione è molto attivo.
Ogni anno mi chiedo perché è fondamentale rilanciare gli obiettivi, personali e di attività.
La nostra organizzazione ha lo scopo di far sì che tutte le persone possano conseguire la Buddità, è una cosa che diamo per scontata, però leggendo la spiegazione di Ikeda Sensei ho approfondito che cosa significa:
«Il capitolo Juryo rivela che la morte è solo un espediente cui il Budda ricorre; la verità è che egli continua eternamente ad adoperarsi per la felicità di tutte le persone. In questa sua incessante attività sta la vera stabilità della vita del Budda» (I capitoli Hoben e Juryo, Esperia, pag. 219)
Mi ha colpito la frase in cui afferma che questa sua incessante attività costituisce la vera stabilità della vita. Nella realtà quotidiana invece si cerca una condizione di stasi, di pace, di tranquillità. Poi va avanti:
«Nella condizione del Budda, colma di compassione e saggezza inesauribili, sta la serenità assoluta, la vera tranquillità. È un po’ come una trottola che è stabile finché gira e invece cade quando si ferma» (Ibidem)
Dunque, il significato di metterci degli obiettivi è che non possiamo stare fermi, siamo fatti per muoverci incessantemente come una trottola perché l’equilibrio è solo in questa continua propagazione. E prosegue così:
«Il vero Nirvana non consiste nell’estinzione fisica e spirituale, ma nella perfezione della saggezza e della compassione, che si manifestano concretamente come il lavoro eterno del Budda per condurre tutti alla felicità. I poteri sovrannaturali del Budda sono una funzione della compassione, inseparabile dalla saggezza, di cui è dotata la vita eterna del Budda» (Ibidem)
Alla Conferenza europea abbiamo studiato il lignaggio del Buddismo, da Shakyamuni al Budda Soka Gakkai, e io ho di nuovo percepito il grande valore di Ikeda Sensei, la persona che ha realizzato la più grande trasformazione nella storia del Buddismo. Il lavoro che ha fatto Sensei è incredibile, è la famosa trottola che non si ferma mai.
Mi ha colpito molto il discorso del presidente Harada alla riunione di centro (vedi qui) in cui afferma che dobbiamo cambiare il nostro modo di concepire la cura dei figli e l’equilibrio tra lavoro e vita privata, altrimenti le persone potrebbero sentirsi limitate e a disagio nel fare attività, e le guide personali potrebbero risultare inefficaci perché lontane dalla realtà quotidiana degli altri.
Quando parlo con i giovanissimi il mio obiettivo è cercare di capire come ragionano: per organizzare delle riunioni che possano attirarli è fondamentale ascoltarli.
Poi Harada continua dicendo che il modo di dire “provare per credere” – che significa che non si può comprendere il valore di qualcosa prima di sperimentarla – non è più adeguato alle giovani generazioni che danno più importanza alla “performance temporale”, ovvero al grado di efficacia e di soddisfazione del tempo impiegato e sono restii a dedicare il proprio tempo a fare qualcosa senza prima comprenderne il valore.
In questo senso è importante chiarire ai nostri membri il significato e lo scopo di ogni attività della Soka Gakkai sviluppando una profonda empatia e condivisione verso il confronto.
Diciamo spesso: “quella persona non ha voglia di fare attività”, ma ci sono tanti modi di fare attività.
Il giorno del mio compleanno ho fatto una festa in casa con una cinquantina di amici, alcuni dei quali membri. L’atmosfera era incredibile, le persone si sono divertite ma si sono anche prese cura degli altri. Il risultato è che un’amica è poi venuta alla riunione giovani e un’altra che è sempre molto scettica mi ha fatto moltissime domande sul Buddismo.
L’obiettivo di quest’anno non è diventare “burocrati dell’attività” ma puntare ad andare nella società con la determinazione di realizzare questa atmosfera ricca di umanità.
Una Europa giovane e unita per la Pace
Alice Ferrario, responsabile nazionale del Gruppo studentesse e membro del Comitato europeo dei giovani
In occasione della Prima conferenza europea di kosen-rufu, i responsabili degli EYC (european youth comitee) hanno lanciato la visione per i prossimi sette anni che ci separano dal centesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai nel 2030 (vedi report NR 845).
Innanzitutto, a luglio 2023 è stata lanciata una campagna che ha il motto “La mia nuova rivoluzione umana – insieme, senza lasciare indietro nessuno!”.
Gli elementi chiave di questa campagna sono le visite a casa, gli incoraggiamenti uno a uno e l’impegno nello shakubuku. Queste attività saranno la forza trainante per sradicare l’oscurità e la sensazione di rassegnazione profondamente radicata nella vita, attraverso la quale connettersi al grande voto di Sensei e al suo cuore.
Pietro e io siamo parte degli EYC e insieme al gruppo abbiamo spesso dialogato su questi punti. Anche quando è scoppiata la guerra in Palestina, ci siamo ritrovati a chiederci come realizzare la pace in Europa e in modo particolare come trasformare il karma europeo della guerra.
Ci siamo sempre sostenuti sentendo che la missione della Soka Gakkai europea è veramente importante e che il nostro obiettivo è quello di portare luce e speranza nell’oscurità di questi tempi, attraverso il nostro personale voto con Sensei e sviluppando la forte convinzione che per farlo è indispensabile trasmettere il Buddismo della Soka Gakkai.
Così come hanno ricordato i responsabili degli EYC, l’essenza di “Insieme, senza lasciare indietro nessuno” è che ognuno faccia del proprio meglio. Tutti i giovani sono chiamati a stare in prima linea nel movimento di kosen-rufu.
“Senza lasciare indietro nessuno” significa essere in grado di andare a trovare e incoraggiare i nostri amici e compagni di fede non solo una volta, ma più volte finché anche loro non facciano lo stesso con altre persone. In questi incontri si può parlare di qualsiasi cosa, non si deve necessariamente citare un incoraggiamento o un passo di Gosho. Il punto è conoscere la persona che si va a incontrare, i suoi sforzi, le sue sfide, i suoi sogni. La cosa importante è ascoltarla attentamente con l’intento di alleggerire il suo cuore e trovare insieme un raggio di speranza.
Personalmente ho sentito che l’accento sugli incontri personali è importante per kosen-rufu e per la mia stessa felicità. Quando mi sono trasferita a Firenze, circa due anni fa, non è stato semplice ambientarmi anche perché c’era ancora la pandemia. Il mio desiderio era creare legami di amicizia e superare le insicurezze, i pregiudizi e i giudizi che di volta in volta mi sorgevano: in questo mi ha aiutato molto l’attività che stavo facendo con l’EYC.
Nei nostri incontri, infatti, abbiamo puntato tutto sul creare amicizie profonde tra noi, pur conoscendoci da poco. Per me “Senza lasciare indietro nessuno” è veramente il cuore di ogni attività che possiamo portare avanti.
Anche grazie all’attività nell’EYC ho rafforzato moltissimo il mio desiderio di incontrare le persone per conoscerle meglio, incoraggiarle e fare shakubuku superando la timidezza iniziale. Fare tesoro di ogni singola persona per me è la guida più preziosa e sento che mi avvicina tantissimo al cuore di Sensei.
Da quando è scoppiata la pandemia ogni anno una persona a cui ho fatto shakubuku ha ricevuto il Gohonzon. Da quando mi sono trasferita a Firenze mi è stato difficile conoscere persone non praticanti, però adoravo stringere buoni legami con le persone vicine a me come i commercianti sulla via di casa. Dopo tanti incontri di brevissimo dialogo ho chiesto a una ragazza che lavorava in un negozio davanti casa di uscire per conoscerci meglio. Così siamo andate a cena e le ho parlato anche del Buddismo, lei era felicissima.
Ho fatto shakubuku anche a una donna che ho conosciuto alla fermata dell’autobus subito dopo la cerimonia di commemorazione di Sensei al comune di Firenze. Lei ha subito deciso di andare a riunione.
Inoltre il mio gruppo in cui facevo attività, che da più di un anno non aveva giovani, lo scorso zadankai ha ospitato dieci nuovi giovani.
Per me è stata una sorpresa meravigliosa, ho sentito quanto il Daimoku e il voto condiviso con gli altri compagni di fede porta infine alla vittoria e alla realizzazione degli obiettivi!
Pietro Bazzechi, vice nazionale del Gruppo giovani uomini e membro del Comitato europeo dei giovani
A marzo ricorrono l’anniversario del giorno di kosen-rufu e i settant’anni dalla nomina di Sensei a responsabile di staff del Gruppo giovani.
Da un lato la nomina di Sensei settant’anni fa rappresenta il punto di svolta della Soka Gakkai che da quel momento ha dato inizio all’effettivo slancio del Gruppo giovani che ha portato alla realizzazione dell’obiettivo di Toda delle 750.000 famiglie.
D’altra parte, il fatto che il nostro maestro non possa fisicamente festeggiare questo anniversario mi ha dato la possibilità di apprezzare ancora di più quanto io possa sentirmi profondamente Shin’ichi Yamamoto e accettare il passaggio di consegne che il nostro maestro ci ha affidato. In tal senso ho percepito il peso, ma anche la gioia, di sentirmi quel giovane che settant’anni fa prometteva di realizzare i sogni del suo maestro.
Per commemorare il 16 marzo, giorno di kosen-rufu, in Giappone si svolgerà una grande attività il 24 marzo che si concentrerà su varie questioni globali, come il cambiamento climatico e l’abolizione delle armi nucleari. Per questo evento senza precedenti i giovani della Soka Gakkai lavoreranno insieme con molte altre organizzazioni.
Tutti noi membri d’Europa, non potendo essere presenti fisicamente, siamo invitati a recitare Daimoku per il successo dell’iniziativa.
In qualità di giovani e diretti discepoli di Sensei, abbiamo la responsabilità di rendere concreta la visione dei tre presidenti e di Nichiren Daishonin, così che tutti insieme potremo suonare le campane della vittoria nel 2030, il centenario della Soka Gakkai, e nel 2050, quando finirà la seconda serie delle Sette campane.
Per poter raggiungere questo obiettivo è fondamentale sostenere e allenare i giovani, le future generazioni, così che possiamo creare un flusso infinito di kosen-rufu in Europa e cambiare il nostro karma europeo in missione.
Il presidente Harada, a maggio scorso, ci ha ricordato il significato del motto europeo “One Europe with Sensei.” Ha spiegato che “una Europa” rappresenta la nostra unità attraverso le diverse culture, lingue e storia. “With Sensei” rappresenta la non dualità di maestro e discepolo. Approfondendo la nostra unità con Sensei giorno dopo giorno potremo creare una forte itai doshin in Europa.
Per me l’attività EYC è un allenamento prezioso; grazie agli incontri mensili online, e talvolta in presenza, ho la possibilità di vincere il mio limite linguistico mettendo in pratica la visione di Sensei di un’Europa che nelle sue estreme differenze culturali e linguistiche diventa un esempio di pace e dialogo.
I ponti di amicizia che la SGI ci dà la possibilità di costruire sono le cause di pace per le future generazioni. La decisione di tutti i membri dell’EYC è di avanzare con fede e gioia, come orgogliosi discepoli di Ikeda Sensei che realizzeranno la sua visione verso il 2030, il 2050 e oltre, a partire dalla commemorazione del 16 marzo nei nostri singoli paesi, approfondendo l’esempio di Sensei che da giovane ha portato interamente sulle sue spalle la responsabilità di kosen-rufu mondiale.
Alla luce dell’indicazione data dal presidente Harada alla riunione di centro (vedi qui), relativa al fatto di rinnovare il nostro modo di vedere le attività al fine di renderle accoglienti per i giovanissimi, vorrei estendere questa determinazione anche al lato organizzativo delle varie attività.
In vista del 16 marzo, dove tutta Italia vedrà emergere tantissimi giovani di valore, determino di portare avanti le attività con un approccio gioioso, tale che anche i giovanissimi possano rispecchiarvisi.
Il mio profondo desiderio è avere sempre uno spirito pronto ad ascoltare i giovanissimi e mettermi in gioco rinnovando sempre il mio modo di fare attività.
Domande e risposte con il Gruppo futuro
Alla Consulta nazionale si è tenuta una sessione di domanda e risposta su come sostenere al meglio i giovanissimi e le giovanissime. Hanno risposto i responsabili nazionali del Gruppo futuro, che hanno anche annunciato che in autunno si terranno per la prima volta in Italia dei corsi a livello regionale dedicati agli studenti delle scuole medie.
Domanda 1. Diciamo sempre di mettere i membri del Gruppo futuro in prima linea. Allo stesso tempo abbiamo anche l’indicazione di non appesantirsi. Come metterli in prima linea pur mantenendo leggera la loro attività?
Risposta a cura di Lorenzo Console, responsabile nazionale del Gruppo futuro
Sono nato in una famiglia di praticanti e sono cresciuto in un Gruppo futuro, quando ancora il gruppo non era ufficiale. Ogni venerdì facevamo riunione a casa mia con ragazzi e ragazze dagli undici ai sedici anni. Il ritmo era molto intenso e lì ho conosciuto la gran parte dei miei migliori amici che sono praticanti e attualmente anche responsabili giovani.
Realizzare un’attività gioiosa per il Gruppo futuro significa creare un’oasi dove loro siano a proprio agio. Nel mio caso fu fondamentale il sostegno di una giovane donna che veniva ogni venerdì per dedicarsi a noi, è stata preziosissima. Sono stati preziosi anche i passaggi in auto che i giovani e gli adulti ci davano, perché non sempre le riunioni erano vicine.
La cosa importante è il divertimento che si viene a creare in modo spontaneo nella dinamicità dell’attività futuro. Noi ci siamo divertiti tanto insieme.
Quando sosteniamo le attività Futuro dobbiamo stare bene perché se stiamo male loro se ne accorgono! La nostra responsabilità è arrivare con uno stato vitale elevato, così usciremo da questo scambio ancor più incoraggiati.
Muoviamoci insieme, giovani e adulti, per creare occasioni dedicate ai Futuro. Loro hanno un incredibile potenziale, è sufficiente dare loro degli strumenti per esprimersi.
Se voglio fare un disegno ho bisogno di carta e penna. Le riunioni sono le occasioni, il foglio bianco che diamo loro, poi ci scriveranno quello che vogliono.
Sarà quindi importante trasmettere il cuore del maestro e loro sono già predisposti per questo.
Non diamo per scontato che i Futuro siano sostenuti dai responsabili regionali futuro, tutta la Soka Gakkai dovrebbe essere attenta a creare delle attività che siano adeguate a loro, a partire dagli orari dello zadankai.
Domanda 2. Come incoraggiare gli adulti ad ascoltare i Futuro, accogliendoli non solo come qualcuno da aiutare, ma come vere e proprie risorse che possono rinvigorire tutto?
Risposta a cura di Alessja Trama, responsabile nazionale del Gruppo futuro
L’attuale generazione del Gruppo futuro è l’ultima generazione che ha fatto attività a fianco di Ikeda Sensei fisicamente in vita. E saranno loro i giovani che nel 2030 trasmetteranno ai giovanissimi e alle giovanissime questo legame. Saranno sempre loro, tra trenta o quarant’anni, gli adulti che trasmetteranno a chiunque sia nato dopo il 15 novembre 2023 la relazione maestro-discepolo. È fondamentale per noi acquisire per primi la consapevolezza di questo momento in modo che tutti possiamo lavorare per sostenere il Gruppo futuro.
Nel capitolo “Giovani fenici” de La nuova rivoluzione umana si racconta della fondazione del Gruppo scuole superiori e medie nel 1964. Quest’anno celebriamo 60 anni da questa fondazione. All’epoca la Soka Gakkai stava crescendo a ritmi mai visti prima, i giovani uomini erano un milione e mezzo e le giovani donne un milione. Ikeda Sensei girava per il mondo instaurando dialoghi con leader di spicco. Era impegnatissimo ma decise di fondare il Gruppo futuro.
Il direttore generale fece notare a Sensei che i suoi impegni come presidente erano tantissimi e che non era sicuro che questi giovanissimi avrebbero mantenuto la fede in futuro. E Sensei gli rispose così:
«È dopo avere riflettuto seriamente su quali debbano essere le mie priorità che ho deciso di fare tutto ciò che posso per far crescere il Gruppo scuola superiore. Tutti pensano solo al presente, ma io mi preoccupo della Soka Gakkai nel futuro. Gli studenti delle scuole superiori di oggi saranno i responsabili della Soka Gakkai tra trenta o quarant’anni.
Se non piantiamo degli alberelli, gli alberi alti e forti non cresceranno. E se aspettiamo a piantarli quando avremo bisogno di alberi alti e forti, sarà troppo tardi. Non dobbiamo lasciarci sfuggire una buona opportunità. Inoltre, quando si piantano degli alberelli, si deve avere estrema cura di ogni dettaglio, bisogna sorvegliarli attentamente per essere sicuri che ricevano luce, acqua e nutrimento a sufficienza, che mettano radici e crescano sani.
Per i prossimi tre o quattro anni è necessario fare il possibile per sostenere il Gruppo scuola superiore, anche a costo di enormi sacrifici. Se non lo facciamo, il futuro di kosen-rufu sarà in pericolo» (NRU 9, 92)
Se pensiamo alle nostre attività siamo inondati di cose da fare e poi non resta mai il tempo per i Futuro. Sensei non solo fonda il Gruppo futuro ma inizia a fare delle riunioni di studio di Gosho a loro dedicate. Mi ha colpito tantissimo la profondità delle lezioni, che avevano lo stesso livello delle lezioni dedicate agli adulti:
«Perché dopo la morte del Daishonin tra i preti suoi discepoli ci fu una divisione? La ragione è che essi furono incapaci di unirsi attorno al successore designato Nikko Shonin. Diventando più vecchi, talvolta gli esseri umani vengono sviati dal desiderio di potere e di status, e si perdono alla ricerca di fama e di fortuna. Se questo accade, non riescono più a unirsi agli altri sul comune terreno della fede. A prescindere dalla loro posizione nella Soka Gakkai, individui di tal genere saranno sconfitti nella fede. In ultima analisi, la fede è una battaglia contro l’egocentrismo» (Ibidem, 133)
Questo è il livello di lezioni che Sensei faceva ai Futuro da cui possiamo sentire le sue aspettative verso di loro. Sempre nello stesso capitolo si legge che Sensei decide di regalare una copia di Gosho a due rappresentanti del Gruppo futuro, una ragazza e un ragazzo, e poi rivolgendosi a tutta la platea afferma:
«Queste due persone rappresentano tutti voi. È importante che capiate che anche se sono loro che hanno ricevuto il libro, è come se lo avesse ricevuto ognuno di voi; spero che vi sentiate felici per loro. Se avete questo spirito, un giorno avrete la stessa fortuna. Questa è la legge di causa ed effetto e il regno della fede. Se siete invidiosi degli altri, farete solo del male a voi stessi» (Ibidem, 141)
Vorrei concludere con un altro incoraggiamento che Sensei rivolge a una giovanissima che soffriva di poliomielite e aveva perso qualsiasi speranza per il suo futuro, schiacciata dal peso della sua sofferenza:
«Dedicare la vita alla propria missione non è qualcosa di idealistico. Non è un gioco intellettuale. La fede è ottenere dei risultati nella situazione in cui ci si trova e trionfare sulla realtà. La luce della fede brilla in una persona che supera le difficoltà. La tua missione è diventare la persona più forte, più luminosa e più pura di cuore di tutte, a prescindere dalle tue circostanze, e vivere una vita in cui potrai dichiarare di essere immensamente felice» (Ibidem, 143)
Partendo dalle nostre riunioni tra responsabili, discutiamo di come sostenere e mettere in prima linea il Gruppo futuro!
Coltiviamo sempre di più lo spirito dell’offerta, “spinti da una fede profondamente sincera”
Intervento di Giuseppe Palatucci, segretario nazionale uomini
Il Gosho che è stato sempre il mio punto di riferimento è Lettera a Niike che racchiude delle indicazioni chiare per mantenere una fede corretta per tutta la vita. Riguardo allo spirito dell’offerta Nichiren afferma:
«Fermati e rifletti! Chi fa anche un’unica offerta, spinto da una fede profondamente sincera, al prete che conosce il Sutra del Loto, non si perderà nei cattivi sentieri; e ancor più grandi saranno i benefici di dieci o venti offerte, di cinque, dieci anni o di un’intera vita di offerte. Anche la saggezza dei Budda non è in grado di calcolarli. Il Budda ha insegnato che il merito di una sola offerta al devoto di questo sutra è cento, mille, diecimila, milioni di volte superiore al merito di offrire innumerevoli tesori al Budda Shakyamuni per ottanta milioni di kalpa. Quando si incontra questo sutra, si è colmi di felicità e si versano lacrime di gioia. Sembra impossibile ripagare il proprio debito nei confronti del Budda Shakyamuni, ma con le frequenti offerte che fai a me, isolato fra queste montagne, potrai ripagare il debito di gratitudine al Sutra del Loto e al Budda Shakyamuni. Sforzati più che mai nella fede e non cedere alla negligenza» (Lettera a Niike, RSND, 1, 910)
È davvero così: mantenendo con gratitudine lo spirito dell’offerta, non ci perderemo e potremo riuscire a superare qualsiasi difficoltà o karma negativo. Questo perché riusciamo a non essere sviati dalle nostre tendenze karmiche, rimanendo ancorati alla Soka Gakkai e al nostro maestro.
Anni fa, la frase “spinto da una fede profondamente sincera” fu l’occasione per fare un’esperienza importante.
Mia moglie era ricoverata quasi da un mese in ospedale e i medici non riuscivano a fare una diagnosi. Eravamo molto preoccupati perché capivamo si trattasse di qualcosa di grave, ma non capivamo il tipo di malattia e che cura fare.
Decisi così di fare cinque ore di Daimoku al giorno per una settimana per sbloccare la situazione. Dovevo fare tutto da solo con tre bambini: accompagnarli a scuola, cucinare, fare la spesa, andare a lavorare, per cui recitavo Daimoku la sera tardi. Ma ero sconfortato e cominciai con diversi pensieri negativi che mi tormentavano. Comunque andai avanti e leggendo il Gosho La cura delle malattie karmiche mi fu chiaro il senso di quella situazione che stavamo affrontando. Nel Gosho si legge:
«Chi crea cattivo karma in questa vita […] soffrirà sicuramente nell’inferno […]. Tuttavia, se fa offerte ai tre tesori, invece di cadere nel mondo d’inferno [nella prossima vita], soffrirà in questa esistenza di disturbi alla testa, agli occhi o alla schiena. Grande concentrazione e visione profonda afferma: “Anche le colpe gravi […] saranno espiate in modo alleggerito in questa esistenza. Così la malattia appare quando il karma negativo sta per esaurirsi”» (RSND, 1, 562)
Mi assalì una grande gioia, ero sicuro che di qualsiasi malattia si trattasse mia moglie sarebbe guarita. Mentre pensavo a questo, mi arrivò un suo messaggio che diceva: «Ho fatto shakubuku alle mie due compagne di stanza, sono una leonessa!».
Questo fu il punto di partenza decisivo, successivamente decisero di operarla. Ricordo quel giorno che ero fuori la camera operatoria un po’ teso e recitavo Daimoku.
Pensavo a cosa potessi fare di più in quel momento. Non volevo assolutamente essere sconfitto. Decisi così di fare l’offerta per kosen-rufu nell’ufficio postale dell’ospedale con tutto quello che avevo.
Al ritorno si aprirono le porte della sala operatoria e uscì mia moglie, non l’avevano operata. Subito dopo mi chiamò un medico di Roma che avevo contattato. Dopo due giorni aveva trovato la diagnosi e la cura. Da quel momento tutto è andato bene e non solo è guarita, ma una serie di benefici e circostanze favorevoli ci hanno fatto rifiorire.
Come spieghiamo spesso quando parliamo dell’offerta per kosen-rufu, non è la cifra ma il cuore la cosa importante.
“Offrire con gioia anche l’unica ciotola di riso” da cui dipende la vita è la chiave per trasformare la nostra condizione vitale. Si tratta quindi di sconfiggere questo cuore piccolo, timoroso… La cosa più importante è osservare la propria mente o cuore per trasformare le nostre tendenze negative, il nostro destino.
Tramite l’offerta esprimiamo la nostra gratitudine, e il nostro cuore sincero che desidera sostenere la Soka Gakkai e il movimento di kosen-rufu ci porta a trasformare profondamente la nostra vita. Il nostro desiderio è che questo spirito alla base dell’offerta di kosen-rufu si diffonda sempre di più nella nostra organizzazione e che tutte le persone diventino ancora più felici!
La crescita delle nostre riviste porta a un grande sviluppo di kosen-rufu
di Mirko Lugli, vice responsabile nazionale dei giovani uomini
A nome della redazione de Il Nuovo Rinascimento e Buddismo e società volevo ringraziarvi di cuore per tutto il sostegno e il supporto. Un ringraziamento anche alla redazione de Il volo continuo per tutti i progetti che stanno portando avanti!
Come sapete le nostre riviste negli ultimi anni si sono rinnovate moltissimo, e oggi l’offerta editoriale prevede le riviste cartacee mensili Buddismo e società e NR Selezione, e il sito de Il Nuovo Rinascimento che ha un aggiornamento quotidiano ed è diventato un portale ricco di incoraggiamenti e notizie.
Vorrei trasmettervi l’orgoglio e l’onore per avere un prodotto editoriale così ricco, non è assolutamente scontato e il merito di tutto questo è dell’impegno che ognuno di noi mette nel portare avanti kosen-rufu.
Vorrei anche riportarvi un bel risultato realizzato dal sito di NR nel 2023 e anticiparvi delle novità.
Nel 2022 abbiamo avuto sul sito di NR circa 37.000 utenti, per un totale di 500.000 visualizzazioni. Nel 2023 gli utenti sul sito sono stati invece 193.000, per un totale di 2,4 milioni di visualizzazioni. Il sito di NR è quindi cresciuto di oltre il 500%. Questo è un risultato davvero importante.
E ora le novità. Grazie al reparto informatico del nostro Istituto, a breve il sito di NR verrà ulteriormente migliorato, con la possibilità di fare una ricerca avanzata eccezionale!
Inoltre, stiamo lavorando al nuovo sito di Buddismo e società che sarà online nel corso dell’anno.
Anche gli abbonamenti, dopo la flessione seguita alla pandemia, sono ricominciati a salire grazie all’impegno di tutti. Nel febbraio 1982, quando uscì il primo numero di Il Nuovo Rinascimento, Sensei inviò un messaggio in cui scrisse:
«Proteggetelo, amatelo e coltivatelo, cosicché dopo cento, mille numeri, Il Nuovo Rinascimento possa diventare un grande giornale. Infatti la sua crescita e diffusione rifletterà quella di kosen-rufu in Italia» (NR, 1, 1)
Siamo arrivati al numero 847 de Il Nuovo Rinascimento e a BS 241.
Adesso è il momento di diffondere il nostro amore per la Soka Gakkai e per le nostre riviste, di continuare a coltivarle insieme per migliorarle ancora e ancora, e di proteggerle ancora di più.
In particolare, vi chiediamo di incoraggiare le persone a fare l’abbonamento e a non condividere i pdf.
Anche se può sembrare una battaglia contro i mulini a vento perché i pdf che girano sono tantissimi, ciò che conta veramente è la singola persona che incoraggiamo con tutto il cuore a sottoscrivere l’abbonamento, spiegando l’importanza delle nostre riviste e incoraggiandola a condividere a sua volta con le persone di ogni gruppo e settore la gioia di essere abbonati alle riviste della Soka Gakkai. Come scrive Sensei, questa cura pone le basi per un ulteriore sviluppo di kosen-rufu in Italia!
Partendo dall’apprezzamento per gli sforzi di ognuno, cerchiamo di spiegare perché è importante abbonarsi: non solo perché gli abbonamenti permettono alle riviste di esistere, ma soprattutto per approfondire lo studio del Buddismo e le linee guida della Soka Gakkai, sviluppare una fede indipendente e un legame diretto con il maestro.Se insieme “proteggiamo, amiamo e coltiviamo” le nostre riviste per kosen-rufu, potremo realizzare una crescita eccezionale e diffondere ancora più ampiamente nella società la visione umanistica del nostro maestro e un messaggio di speranza e coraggio che cambia la vita delle persone!
“Fiori di amicizia” al Centro culturale di Firenze
Stefania Zoli, responsabile donne della Toscana Est racconta come è nata l’attività “Fiori di amicizia” dedicata ai bambini
Desidero parlarvi dell’attività “Fiori di amicizia” dedicata ai bambini, che portiamo avanti insieme noi responsabili donne delle tre regioni di Firenze.
Dopo la pandemia è emerso il desiderio di sostenere e strutturare in modo più regolare l’attività con i bambini della scuola primaria. Abbiamo pensato che senza la rete istituzionale del Gruppo donne, questa attività fondamentale per il futuro di kosen-rufu avrebbe avuto difficoltà a decollare. Così ci siamo rese disponibili cercando di fare tutto ciò che poteva essere utile, e soprattutto all’inizio abbiamo cercato di informare capillarmente le nostre rispettive regioni di questa attività.
Adesso, dopo un anno e mezzo, l’attività dei “Fiori di amicizia” si svolge regolarmente al Centro culturale di Firenze ogni quarta domenica del mese, coinvolgendo i bambini con cinque minuti di Daimoku e Gongyo (a volte guidato da loro), un’esperienza (una di queste è stata pubblicata anche su Il Nuovo Rinascimento, in questo articolo), la proiezione di un video che racconta attraverso le immagini una frase di Gosho e vari giochi che si ispirano all’argomento trattato. E infine una bella merenda!
Ogni mese partecipano circa venticinque bambini accompagnati dai genitori. In questa attività cerchiamo di coinvolgere le giovani mamme – che hanno tra loro una fitta rete di legami – e il Gruppo futuro, la carta vincente e il collante necessario per mettere i bambini a loro agio.
Quest’anno, per il secondo anno consecutivo, abbiamo festeggiato l’arrivo della Befana al nostro Centro culturale, regalando calze cucite con entusiasmo dalle donne delle tre regioni. Nonostante il tempo inclemente, il 6 gennaio erano presenti circa ottanta bambini, accompagnati da genitori e nonni.
Questa attività piace molto ai bambini, quindi siamo felici di annunciarvi che il 5 maggio si terrà al Centro culturale di Firenze il primo Festival dei “Fiori di amicizia”!
Ci auguriamo che in ogni regione possano sbocciare tante iniziative per i bambini per offrire loro la possibilità di crescere felici nel castello di kosen-rufu!
