Sono nata e cresciuta a Vienna, in Austria. I miei genitori hanno iniziato a praticare il Buddismo prima che io nascessi, ho sempre sentito la potenza di Nam-myoho-renge-kyo. Durante l’adolescenza ero insicura e timida, con molti problemi a scuola, venivo bullizzata dai miei compagni. Questo fu il motivo per cui a 13 anni iniziai a recitare Daimoku. Mi fu di grande aiuto: oltre a migliorare la mia autostima, trovai la motivazione per studiare e prendere il massimo dei voti. Acquisii una forte convinzione, non dimenticherò mai quelle prime esperienze.
Tuttavia, crescendo, mi è capitato spesso di sentirmi depressa, senza un obiettivo nella vita. Non avevo idea di cosa fare dopo le scuole superiori.
Avevo sentito parlare dell’Università Soka in Giappone ma non avevo mai considerato di frequentarla per via della lingua. Poi scoprii l’esistenza dell’Università Soka in America, feci di tutto per iscrivermi ma non fui accettata. Fu un’enorme delusione, mi sentii senza speranza. Tuttavia continuai a recitare Daimoku con l’obiettivo di trovare la mia missione per kosen-rufu. Per riuscirci, decisi di dedicarmi con impegno alle attività della Soka Gakkai.
Mi incoraggiò moltissimo il libro Protagonisti del ventunesimo secolo, dove rispondendo alla domanda “Come possiamo scoprire qual è la nostra missione?” il maestro Ikeda scrive:
«Non lo scoprirete certo restando con le mani in mano. Vi dovete sfidare in qualcosa, non importa cosa. Continuando a sfidarvi costantemente, la direzione da prendere si aprirà davanti ai vostri occhi in modo molto naturale.
[…] In altri termini, la soluzione è proprio scalare quella montagna che vedete lì davanti a voi. Scalando le sue pendici svilupperete i muscoli, aumentando così forza e resistenza.
[…] Recitate Daimoku e scalate la montagna davanti a voi. Una volta raggiunta la sommità, nuovi e più ampi orizzonti si apriranno davanti a voi» (Sfide e visione per il futuro, Esperia, pag. 11)
Decisi di studiare Scienze dell’educazione a Vienna.
Nel 2018 una mia amica partecipò a un corso non accademico all’Università Soka in Giappone e così venni a sapere della possibilità di studiare in inglese! Ero davvero entusiasta e determinai di andarci una volta finiti gli studi in Austria. Nel 2018 partecipai anche al Corso mondiale dei giovani in Giappone in occasione del 60° anniversario del 16 marzo, Giorno di kosen-rufu. Durante il corso decisi di studiare tutti i volumi de La nuova rivoluzione umana in un anno, incoraggiata dal motto che avevamo come giovani europei: “New Human Revolution Generation – Be the light!”.
La lettura quotidiana de La nuova rivoluzione umana ha alzato costantemente il mio stato vitale e mi ha aiutato ad approfondire il senso di missione come discepola di Ikeda Sensei. Leggevo con tutta me stessa per mettere in pratica i suoi incoraggiamenti, sforzandomi intensamente nello studio, nel lavoro, nel Daimoku e nell’attività.
A gennaio del 2019 ho accettato la responsabilità nazionale delle giovani donne dell’Austria. Un anno dopo mi sono laureata con l’idea di andare all’Università Soka, ma poco dopo è arrivata la pandemia e le frontiere sono state chiuse per due anni e mezzo. Ero profondamente delusa, il mio sogno veniva nuovamente infranto. Decisi di reagire subito e di iniziare a insegnare a scuola. I due anni successivi di lavoro in una scuola pubblica, durante la pandemia, furono difficili e mi fecero dubitare di aver fatto le scelte giuste. Delusa dai colleghi, mi ritrovai sola con tanti studenti nervosi, con problemi di concentrazione e di depressione a causa della pandemia. In questa situazione la mia ansia e la mia insicurezza aumentarono portandomi ad ammalarmi continuamente.
La svolta avvenne quando decisi di recitare Daimoku un’ora ogni mattina, a qualsiasi costo. Non avevo abbandonato il mio sogno di studiare all’Università Soka, che mi aiutava a dare il meglio ogni giorno. Davanti al Gohonzon presi una profonda determinazione: “Io sono un Budda, sono una discepola di Sensei e vincerò”.
Quando nell’autunno del 2022 il Giappone riaprì per la prima volta le frontiere agli studenti stranieri, io ero tra i primi a partire: ero così felice!
Riuscii infatti a coronare il mio sogno: mi trasferii all’Università Soka in Giappone per un semestre. Ho incontrato tante persone stupende, ho studiato e imparato tante cose, anche se non è stato semplice adattarmi e aprirmi con gli altri. Ma, come dice Sensei, quando scaliamo la vetta di una montagna possiamo vedere nuove vette di fronte a noi!
Determinai di riportare l’educazione Soka nel quotidiano, nelle mie azioni e nel lavoro di insegnante. Al mio rientro fui sommersa da varie difficoltà; per superarle tutte e per non chiudermi in me stessa mi buttai a capofitto nelle attività Soka. Nel nostro Centro culturale, riaperto da poco, si svolgevano diverse grandi riunioni in presenza, tra cui un corso dei Gruppi donne e giovani donne, in occasione del quale accompagnai due amiche.
Dato che non avevo un lavoro, avevo molto tempo libero per partecipare a eventi interessanti. Ed è così che ho incontrato una persona che mi ha offerto un’internship per una Ong che lavora per la pace, l’eguaglianza di genere e la nonviolenza. Piena di gratitudine per questa opportunità, durante l’internship sentii il desiderio di tornare all’insegnamento, per mettere in pratica ciò che ho imparato all’Università Soka e mostrare la prova concreta dopo tante difficoltà.
Attualmente ho iniziato a insegnare in una nuova scuola. Ho la profonda convinzione che seguendo il sentiero di maestro e discepolo vivrò una vita felice e piena di significato.
Vorrei concludere con un estratto del volume 30 de La nuova rivoluzione umana che mi ha molto ispirato:
La voce di Shin’ichi vibrava risoluta: «Non dimenticherò mai quello che Josei Toda disse a un incontro dei giovani del gruppo Suiko-kai: “Se c’è un nucleo di giovani, anzi, se anche c’è solo un unico vero discepolo, kosen-rufu si realizzerà sicuramente”» (NRU, 30, 833)
