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Con lo stesso spirito di Nichiren Daishonin - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:41

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    Con lo stesso spirito di Nichiren Daishonin

    Bisogna praticare esattamente come insegna il Daishonin; non esiste un altro modo per ottenere l’Illuminazione. In ogni momento della nostra vita dovremmo far emergere la nostra Buddità ed essere sempre pronti a lottare

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    Bisogna praticare esattamente come insegna il Daishonin; non esiste un altro modo per ottenere l’Illuminazione. In ogni momento della nostra vita dovremmo far emergere la nostra Buddità ed essere sempre pronti a lottare

    Nichiren Daishonin ci ha lasciato il mezzo per conseguire la Buddità in questa esistenza, ma non è facile praticare esattamente come lui insegna. Gongyo, Daimoku, studio, shakubuku: la pratica di per sé è semplice, ma tutto dipende dal nostro ichinen, dalla decisione che abbiamo nel cuore.
    Ogni situazione può diventare positiva o negativa a seconda del nostro atteggiamento. Se riusciamo o meno a utilizzare ogni cosa come un’occasione di crescita non dipende da quante ore stiamo davanti al Gohonzon, ma dall’ichinen, dalla determinazione con cui affrontiamo le nostre sfide. Ci vuole la decisione di portare avanti ciò che abbiamo deciso per kosen-rufu, qualunque cosa accada. Questo è il significato della preghiera.
    Il presidente Ikeda scrive: «L’ichinen che esiste nella profondità della nostra vita, l’incrollabile determinazione a vincere noi per primi, il grande desiderio di kosen-rufu che pulsa dentro di noi, la promessa solenne di lottare con la stessa mente del maestro, è ciò che determina la vittoria o la sconfitta nella vita». Perciò è fondamentale come recitiamo Daimoku e come ci comportiamo in ogni momento.
    Prendiamo l’esempio di Shariputra. Quando il brahmano gli chiese l’occhio Shariputra, che a quel tempo portava avanti la pratica dell’offerta, glielo diede ma egli, disgustato, lo gettò a terra e lo calpestò. Allora Shariputra, indignato, abbandonò la pratica e sprofondò nell’oscurità. Non fu sconfitto dal brahmano, ma dalla sua stessa debolezza, pur avendo praticato la via del bodhisattva per molto tempo.
    Questo esempio dimostra quanto sia importante perseverare nei nostri sforzi, determinati ad andare fino in fondo in qualunque circostanza, con il desiderio di praticare con lo stesso spirito del Daishonin.
    Quando veniamo incoraggiati, nasce in noi la voglia di fare, ma col passar del tempo viene a mancare lo spirito di ricerca e subentra l’abitudine. Allora le funzioni demoniache prendono il sopravvento, e ci ritroviamo a praticare in modo formale. Se non ci fossero ostacoli e difficoltà non potremmo fare la nostra rivoluzione umana. Più difficoltà abbiamo, più possiamo utilizzare il Daimoku e manifestare il potere della Legge.
    Il Daishonin scrive: «I discepoli rinnegati dicono che Nichiren è il loro maestro, ma che è troppo rigido ed essi propagheranno il Sutra del Loto in modo più flessibile. Sono ridicoli, ridicoli come lucciole che ridono del sole e della luna, come il formicaio che guarda dall’alto in basso il monte Hua, come pozzi o ruscelli che disprezzano il fiume e il grande mare, o come una gazza che si prende gioco di una fenice» (RSND, 1, 272).
    Bisogna praticare esattamente come insegna il Daishonin; non esiste un altro modo per ottenere l’Illuminazione. In ogni momento della nostra vita dovremmo far emergere la nostra Buddità ed essere sempre pronti a lottare. Nella vita bisogna realizzare ciò che abbiamo deciso. Per questo è necessario impegnarsi tanto; ma quando non c’è una forte decisione nel nostro cuore le cose vanno avanti senza una direzione precisa.
    Di fronte a una grande difficoltà, possiamo tirar fuori una grande capacità dalla nostra vita. «Gli esseri umani – scrive Ikeda – sono capaci di raccogliere una forza interiore direttamente proporzionale alla confusione e alla difficoltà che affrontano. […] hanno il potere di liberare il loro potenziale, in precedenza non sfruttato, anche se si trovano immersi nelle difficoltà della vita quotidiana» (BS, 164, 13).
    Dentro di noi esiste sempre la forza per superare qualsiasi difficoltà o sofferenza. Il potenziale della nostra vita è immenso, bisogna solo risvegliare questa consapevolezza, e mostrarlo agli altri. Il nostro compito è dare speranza a chi non ce l’ha, mostrando la via per far emergere la forza illimitata che esiste nella nostra vita.

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