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Con il “ruggito di una leonessa” - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:35

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Con il “ruggito di una leonessa”

Akpéné Bernard, Francia

Dopo un’infanzia caratterizzata da grandi sofferenze, Akpené si trasferisce in Francia e fin dall’adolescenza sperimenta il potere del Daimoku. Affrontando le sfide più difficili approfondisce il legame con il maestro Ikeda, riuscendo a far fiorire la sua vita e realizzando le sue aspirazioni

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Sono originaria del Togo e vivo in Francia da vent’anni, e da altrettanti pratico il Buddismo. Attualmente lavoro come dipendente della SGI e sono responsabile del Gruppo giovani in Francia, nonché copresidente del Comitato europeo giovani.
Sono nata in una famiglia cristiana e animista. A quattro anni conoscevo già l’odore dei lacrimogeni provocati dalle incessanti manifestazioni legate all’instabilità politica in Togo. Ho visto persone che lottavano per respirare e venivano bastonate, a volte fino alla morte.
Il ricordo di queste violenze vissute da piccola sarà impresso per sempre nella mia memoria. Queste esperienze mi hanno insegnato che niente è più importante del rispetto della dignità della vita.
Mi sono stabilita definitivamente in Francia quando avevo tredici anni e ho conosciuto il Buddismo di Nichiren Daishonin grazie a una zia che mi aveva adottata insieme a suo marito, perché pochi giorni dopo essere nata ero già orfana di madre, e all’età di quattro anni avevo perso anche mio padre.
C’erano molto dolore e molta rabbia dentro di me, non capivo come la vita avesse potuto strappare una bambina ai suoi genitori. Anche quando mi trovavo con altre persone mi sentivo sempre sola, come se mi mancasse sempre qualcosa.
Trovai una spiegazione e una risposta alla mia sofferenza nel concetto del karma. Grazie al Buddismo scoprii il principio della dignità della vita e che ogni persona è infinitamente preziosa e ha una missione unica. Fu proprio questo ad affascinarmi.
Per alleviare la mia sofferenza mi rifugiavo nella lettura e fu la mia grande fortuna perché è così che ho potuto incontrare il mio maestro, attraverso le pagine de La nuova rivoluzione umana.
Viaggiando con Sensei per il mondo, attraverso questo libro potevo incontrare tante persone comuni che avevano sviluppato una fede profonda per poter trasformare la propria vita. Così compresi che questa religione è concreta e perfettamente coerente con la vita quotidiana.
Anche se non ho mai incontrato Sensei personalmente, il mio legame con lui si è sviluppato, oltre che attraverso lo studio, grazie alle sfide più difficili che ho dovuto affrontare.
La prima dura prova si presentò mentre ero studentessa al secondo anno di università, quando improvvisamente mia zia mi chiese di interrompere gli studi per andare a lavorare, altrimenti mi avrebbe lasciato per strada…
Così mi trovai a dover scegliere se assecondarla o decidere di proseguire gli studi affrontando l’impossibile perché ero sola, senza una famiglia. Ma Sensei ci incoraggia a realizzare i nostri sogni, e studiare era uno dei miei sogni.
Di fronte a questa sfida e in qualunque stato vitale mi trovassi, iniziai a recitare Daimoku come mai avevo fatto prima, con il “ruggito di una leonessa”.
Non volevo vivere nel rimpianto e nella rabbia: decisi di fare la mia rivoluzione umana e di praticare per la felicità di mia zia, in questa preghiera mi sentivo unita al mio maestro nel desiderio di realizzare kosen-rufu. In quel momento sentii sgorgare dentro di me una forza illimitata.
Continuai a praticare, a fare attività nella Soka Gakkai, a studiare, sostenuta dai membri più anziani nella fede, mentre cercavo un alloggio, convinta che la soluzione migliore per la mia vita si sarebbe manifestata per poter conseguire il diploma nelle giuste condizioni.
Perseverando nella recitazione del Daimoku, superai gli esami finali e due settimane prima della pubblicazione dei risultati trovai un monolocale e un lavoro durante il fine settimana per potermi pagare le bollette.
Così ho potuto proseguire i miei studi per altri due anni, lavorando nel fine settimana fino alle due di notte per poi tornare a lezione il lunedì mattina.
Fu un periodo difficile, ma queste lotte mi hanno permesso di approfondire la fede e di creare valore nella mia vita quotidiana, nella società e con i miei amici.
Ne sono davvero orgogliosa e sono felice oggi di condividere il Buddismo con tutte le persone intorno a me, in modo che possano trasformare la loro vita come io ho fatto con la mia.
Ho sempre sentito una grande protezione e sono consapevole che ciò è dovuto alla buona fortuna accumulata tramite le attività a cui mi sono dedicata nella Soka Gakkai, a partire dal Gruppo studenti, poi nelle giovani donne e ora con le organizzazioni europee giovani e come dipendente della SGI Francia. Provo un’enorme gratitudine per tutto questo!
So che finché avrò questa pratica e Ikeda Sensei nel mio cuore non sarò mai sconfitta, perché sta a me creare e nutrire la speranza ogni giorno!
Concludo con queste parole che Sensei scrisse a 21 anni:

«Da oggi in poi andrò avanti con coraggio.
Da oggi in poi vivrò con determinazione.
Vivrò nel mondo della grande Legge, trionfando sulle mie sofferenze.
La vera sofferenza porta a condurre una vita nobile.
[…] Giovani, avanzate, armati di profonda compassione.
Giovani, avanzate, abbracciando una grande filosofia» (Saggezza, vol. 3, 461)

Determino di continuare a diffondere i valori del mio maestro nella società e di lavorare con forza e determinazione come una Bodhisattva che emerge dalla Terra.

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