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Con il cuore colmo di gratitudine e speranza - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:31

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Con il cuore colmo di gratitudine e speranza

Marianna Cané, Milano

Report riunioni donne e giovani donne

Grazie a una pratica costante e al legame col maestro, Marianna non si arrende di fronte a nessuna difficoltà, vincendo una sfida dopo l’altra e continuando a splendere come il sole della famiglia

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Ho 36 anni ed ho conosciuto il Buddismo cinque anni fa in un periodo lavorativo difficile, ma fino a dicembre scorso non avevo mai sperimentato la profonda sofferenza legata alla malattia e alla morte.
Al mattino presto mentre stavo svolgendo un turno al Centro culturale di Milano come byakuren ricevo una chiamata da mio papà. Si era appena svegliato e aveva trovato il nostro cane senza vita. Ho avuto la possibilità di fare subito Gongyo per Shiro, sostenuta dalle mie compagne di fede, e la sofferenza si è fatta più leggera.
Tornata a Bari condivido questa esperienza con la mia famiglia. Loro solitamente praticano solo quando vado a trovarli ma con la morte di Shiro ci siamo sostenuti grazie al Buddismo recitando Daimoku con costanza, tutti insieme.
Dopo tre giorni, all’improvviso, è morta anche mia nonna. Inutile dire come il dolore sia diventato ancora più profondo. Ci siamo trascinati nel 2023 sorretti solo dalla fede, recitando Daimoku per loro, cercando di trasformare quella sofferenza. È stato un momento duro, ma anche estremamente importante.
Ora sono consapevole che in quei momenti, pregando insieme, abbiamo piantato i semi della buona fortuna.
Come afferma Nichiren Daishonin:

«Anche se un praticante non è veramente tale […] se recita Nam-myoho-renge-kyo essi [le divinità protettrici] lo proteggeranno sicuramente» (cfr. Sulle preghiere, RSND, 1, 307)

Questa protezione attivata dal Daimoku si è manifestata a distanza di poco tempo. A fine marzo mi scadeva il contratto di affitto a Milano, così ho deciso di scendere a Bari per qualche mese.
Dieci giorni prima del trasloco mio padre si sente male. Su insistenza di mia mamma lo portano al Pronto soccorso. I parametri erano tutti nella norma e volevano dimetterlo. Per fortuna quella sera era di turno un cardiologo che si è assunto la responsabilità di non dimetterlo. La “protezione buddista” si è manifestata con “il medico giusto al momento giusto”.
Infatti, a seguito di esami approfonditi hanno scoperto che tre arterie erano ostruite. In pratica era vivo per miracolo e doveva essere operato in tempi brevi con un triplo bypass al cuore.
Grazie al Daimoku di tutti noi mio padre è riuscito a superare senza problemi un’operazione così importante.
In quel periodo, inoltre, ho sentito tutto il calore della famiglia Soka: recitavo a Bari con i nuovi compagni di fede e a distanza mi sostenevano i compagni di Milano. È stata una emozione così forte che mi ha dato la carica per affrontare i difficili giorni della terapia intensiva di papà. I legami che nascono dalla fede sono molto forti perché sono basati sul Daimoku e sulle attività svolte insieme, e diventano tangibili nei momenti cruciali. Dopo tre settimane, mio padre si era ripreso talmente bene da poter essere dimesso e iniziare la riabilitazione.
Tuttavia, la mia serenità è durata solo una decina di giorni… Infatti, il mio ragazzo mi chiama da Milano perché durante un piccolo intervento gli avevano bucato l’intestino e lo dovevano operare d’urgenza. In quel momento non ho dubitato. E quello che sembrava un errore medico si è rivelato un beneficio che ha portato a scoprire e asportare subito un tumore.
Eravamo confusi su quale terapia iniziare, ma ho sciolto ogni dubbio davanti al Gohonzon, recitando Nam-myoho-renge-kyo per far emergere la saggezza e per trovare il medico giusto. Ho determinato che qualsiasi scelta avremmo fatto sarebbe stata quella giusta, con la profonda convinzione che dove non arriva la mente, arriva la fede.
In tutto questo tempo non ho mai smesso di leggere La nuova rivoluzione umana, che mi dà la carica per affrontare le difficoltà e stabilire un profondo legame con Sensei.

Una frase in particolare mi è stata di grande aiuto:

«Coloro che provano veramente compassione agiscono con forza e coraggio, per fare in modo che le persone trovino una via d’uscita, con una convinzione incrollabile. Queste persone possiedono una forza d’animo profondamente radicata nella compassione e una convinzione incrollabile» (NRU, 4, 194)

Una compagna di fede mi ha incoraggiato a trovare un modo per stare vicino al mio fidanzato, vivendo insieme. Mi sembrava una cosa impossibile, dato che lui preferisce Pavia, io Milano…
Ho cambiato il mio modo di fare Daimoku, ho pregato solo per la sua felicità e per la mia, con sincerità, senza avidità, senza mettere paletti. È stato proprio lui a chiedermi di vivere insieme a casa dei nonni e di portare con me il Gohonzon.
Il mio obiettivo adesso è la completa guarigione del mio fidanzato e la realizzazione di una famiglia armoniosa. Questo è l’Anno dei giovani e del trionfo: sono fiduciosa ed ho il cuore colmo di gratitudine e speranza!

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