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Con il cuore che trabocca di coraggio per il voto di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:33

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Con il cuore che trabocca di coraggio per il voto di kosen-rufu

Desidero che anche noi membri della famiglia Soka, senza arrenderci di fronte ad alcuna difficoltà, continuiamo ad avanzare incoraggiandoci a vicenda

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Desidero che anche noi membri della famiglia Soka, senza arrenderci di fronte ad alcuna difficoltà, continuiamo ad avanzare incoraggiandoci a vicenda

Mattina e sera,
ogni giorno prego
per la salute e la vittoria
dei miei preziosi amici.
Che siano protetti!
Bodhisattva della Terra, emergete danzando!

Durante l’esilio a Sado e la permanenza a Minobu, Nichiren Daishonin dovette affrontare inverni estremamente rigidi. Come è scritto in vari brani di Gosho: «Conformemente alla natura di quella terra settentrionale, trovai un vento particolarmente forte in inverno, neve alta» (Lettera a Horen, RSND, 1, 463) e ancora: «La neve si è accumulata fino a sbarrare il sentiero sulla montagna» (Offerte nella neve, RSND, 2, 760). Nonostante le condizioni così avverse, egli non smise mai di dialogare con i discepoli che andavano a trovarlo, incoraggiandoli con tutto se stesso. Nel Gosho ciò viene riportato in modo molto diretto.
Desidero che anche noi membri della famiglia Soka, senza arrenderci di fronte ad alcuna difficoltà, continuiamo ad avanzare incoraggiandoci a vicenda. In particolare, sto pregando con forza e intensità per la salute dei nobili “re e regine senza corona” che si impegnano con tutte le forze per consegnare il quotidiano Seikyo.

L’alba della nuova era di kosen-rufu mondiale è sorta. I giovani Bodhisattva della Terra, “con la forza e l’energia del sole delle otto del mattino”, stanno prendendo la guida dell’espansione di kosen-rufu, correndo e impegnandosi in prima linea.
Nell’immediato dopoguerra, il grande studioso Albert Einstein (1879-1955), che riponeva grande fiducia nei giovani, affermò: «Ora i giovani sono pronti ad agire di propria iniziativa con senso di responsabilità». Einstein visitò il Giappone nel 1922 e tenne una conferenza presso l’Università Keio, a cui presero parte anche Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, che allora aveva ventidue anni. Questo fu per loro motivo di immenso onore. Come ultima tappa della sua visita in Giappone, Einstein si recò presso la città di Mojiku (l’odierna Kitakyushu), nella prefettura di Fukuoka, famosa per i paesaggi incantevoli. Oggi, in quella stessa zona del Kyushu, tutti si stanno impegnando con vigore per l’espansione di kosen-rufu, con la decisione di lottare in prima linea con spirito giovane.
Einstein affermò inoltre: «Solo l’esempio concreto di una persona pura e al tempo stesso forte può fungere da guida verso nobili ideali e altrettanto nobili azioni». Una nuova ondata di creazione di valore può espandersi solo nel momento in cui c’è qualcuno che, prendendo l’iniziativa in prima persona, diventa un esempio concreto e quindi un modello da seguire.
Anche lo “sviluppo dei giovani”, che stiamo portando avanti, ha inizio dall’impegno in prima linea di un singolo individuo.

Alziamoci con lo spirito di ripagare il nostro debito di gratitudine

Andiamo avanti!
Proseguiamo il viaggio dell’espansione
della Legge mistica
con uno spirito traboccante di coraggio,
finché non vedremo gli effetti
della diffusione del Buddismo da Est verso Ovest

Questa è una poesia che il maestro Toda compose nel gennaio del 1952, in occasione del settecentesimo anniversario della fondazione del Buddismo di Nichiren Daishonin.
All’epoca la Gakkai era composta da circa ottomila membri; tuttavia lo sguardo del mio maestro mirava a un magnifico futuro in cui il movimento di kosen-rufu avrebbe oltrepassato i confini del Giappone e si sarebbe diffuso in Occidente e nel mondo intero.
Quanto è nobile una vita vissuta per realizzare la missione di diffondere la Legge mistica!
Il maestro Toda desiderava profondamente che tutti i membri potessero sperimentare questa gioia e questa fortuna. Tuttavia, nel mese di gennaio, la propagazione era rallentata in tutti i capitoli.
Preoccupato del fatto che andando avanti così non si sarebbe mai realizzato kosen-rufu, Toda nominò me, un giovane di ventiquattro anni, come consigliere del capitolo Kamata. In questo modo affidava ai giovani la missione di aprire una breccia di speranza.

Il 29 gennaio venne organizzata una riunione straordinaria del capitolo Kamata presso una sala nel quartiere di Ota. In occasione di quella nuova partenza formulai questo voto, che desidero condividere con tutti i miei cari compagni: «Cosa ci ha permesso di incontrare il Buddismo? Innanzitutto, il fatto che Nichiren Daishonin abbia dedicato la sua vita alla diffusione della Legge mistica e, ai nostri giorni, il fatto che il nostro maestro Toda, sopravvissuto alla prigionia durante il periodo della guerra, si sia alzato da solo per realizzare il grande voto di kosen-rufu. Se ripenso a questa mistica relazione, il mio cuore si riempie di un’immensa e profonda gratitudine nei confronti del mio maestro. Sta per iniziare il mese in cui nacquero sia Nichiren Daishonin che il maestro Toda. Non dovremmo quindi celebrare il mese di febbraio con una vittoria nell’espansione di kosen-rufu?».
Toda non era presente in sala. Tuttavia, i suoi discepoli che erano lì riuniti giurarono all’unisono di continuare ad avanzare, proprio come se il maestro fosse davanti a loro.

Con tutta la forza di “una singola persona”

Mi sono impegnato al massimo delle mie forze. Con il mio stesso spirito, anche i membri delle Divisioni uomini e donne si sono alzati insieme a me risvegliandosi al fatto che la propria personale sfida nello shakubuku era direttamente collegata al desiderio e alla missione del maestro di trasmettere la Legge mistica a 750.000 famiglie.
In termini più concreti, abbiamo portato avanti la campagna di shakubuku come ci aveva indicato il maestro Toda, partendo dal “nucleo” che all’epoca era l’unità più piccola dell’organizzazione, sostenendo e facendo crescere tutti i gruppi. In altre parole, ci siamo focalizzati sullo zadankai, dove le persone, essendo poche di numero, possono dialogare e aprire il proprio cuore. Perciò, prima di tutto:
– Preghiamo con serietà.
– Espandiamo i nostri dialoghi con sincerità e coraggio, prendendoci innanzitutto cura delle persone più vicine a noi.
– Raccontiamo le nostre esperienze di fede con gioia e convinzione.
Impegnandosi in questi dialoghi in prima linea possiamo realizzare una grande vittoria per kosen-rufu, perciò è fondamentale dedicarvisi con tutto il cuore, con tutte le forze.
Far emergere il coraggio, incontrarsi con un amico, pregare per la sua felicità e parlargli con sincerità, passione ed entusiasmo: questa sfida di alzarsi da soli abbatte i muri del nostro cuore e fa muovere quello degli altri. A ciò corrisponde la pratica di “insegnare agli altri secondo le proprie capacità” (cfr. RSND, 1, 675) a cui si riferiva il Daishonin con le parole “senza lesinare la propria voce”.
Il Daishonin esorta Shijo Kingo dicendo: «Inoltre, seguendo me, tu come devoto del Sutra del Loto, parli ad altri di questa Legge. Cos’e questo se non la trasmissione della Legge?» (Le illusioni e i desideri sono Illuminazione, RSND, 1, 283). Parlare del Buddismo con lo stesso cuore del maestro alle persone con cui abbiamo creato un legame rappresenta questa trasmissione, ovvero diffondere la Legge mistica in tutto il mondo.

I “buoni legami” sono preziosi tesori

In quel periodo nel capitolo Kamata vi erano circa cento gruppi. Basai la mia attività quotidiana sull’andare a trovare i responsabili di gruppo e i membri che si stavano impegnando al massimo in prima linea, per incoraggiarli e intrecciare nuovi dialoghi.
Tra queste famiglie, ve ne era una che era entrata a far parte della Soka Gakkai prima della guerra. Al capofamiglia, responsabile di gruppo, aveva fatto shakubuku il presidente Makiguchi.
All’inizio era assolutamente contrario al fatto che la sua famiglia avesse iniziato a praticare questo Buddismo, ma il presidente Makiguchi andò a trovarlo a casa più volte, continuando a dialogare con tenacia, affermando che «la Soka Gakkai esiste per rendere felici gli esseri umani e migliorare la società». Toccato nel profondo del cuore dalla sua convinzione di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, l’uomo aveva deciso di entrare a far parte della Soka Gakkai.
È davvero mistico il legame che esiste tra me, discepolo di Toda, a sua volta discepolo di Makiguchi, e quest’uomo che andai a incoraggiare e che aveva creato un legame con il Buddismo grazie al primo presidente Makiguchi. Quella famiglia ha contribuito in modo incredibile alla diffusione della Legge mistica. La gioia che deriva dalla diffusione della Legge e da dialoghi basati sul considerare ogni legame come un “legame tra Budda” creò un’ondata di coraggio e fece emergere in ognuno lo spirito di impegnarsi al massimo per farcela. Così, grazie al fatto che i membri realizzavano sempre più esperienze di splendidi benefici, sono emerse una dopo l’altra nuove persone di valore che si impegnavano dialogando cuore a cuore.
E poi, finalmente, riuscimmo a superare il nostro obiettivo convertendo duecentouno famiglie: in questo modo il flusso di kosen-rufu si diffuse non solo nella zona di Oita, ma anche nella prefettura di Kanagawa, a Meguro, a Shinagawa e altri quartieri di Tokyo, e persino nelle zone limitrofe per espandersi poi in tutto il Paese.
Il legame tra le persone è molto più profondo di quanto si possa immaginare.
Il legame che ci unisce ai membri della nostra famiglia e ai nostri parenti, ai nostri vicini e alle persone che abitano nella nostra zona, il legame con i nostri colleghi di lavoro o con i nostri compagni di scuola… tutti i buoni legami che abbiamo creato e coltivato con cura rappresentano nuovi e preziosi tesori. Attraverso la lotta condivisa di maestro e discepolo e lo spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente) abbiamo aperto la luminosa strada della vittoria che conduce alla realizzazione del grande voto di kosen-rufu.

Il 2 febbraio del 1952 il mio amico Gichiro Shiraki, che aveva iniziato a praticare nel capitolo Kamata, diventò il primo responsabile del capitolo di Osaka. Il mae­stro Toda rispose subito alla mia proposta di creare quanto prima un capitolo anche a Osaka.
Il punto di partenza del nostro “Kansai sempre vittorioso” coincide esattamente con la campagna di febbraio.
Il mio legame karmico con il Kansai è incredibilmente profondo. Il 25 gennaio segna cinquantacinque anni dall’”incidente di Osaka” per cui venni accusato ingiustamente. Lo spirito del Kansai di tutti i membri che hanno pregato e lottato insieme a me, soprattutto quello della Divisione donne, non è minimamente cambiato.
Anche oggi continuo a vegliare e a proteggere con gioia lo straordinario progresso del grande “Kansai dello shakubuku“.

Un nuovo inizio

Ogni zona dove mi sono sforzato con lo spirito della lotta condivisa di maestro e discepolo per realizzare kosen-rufu e “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, risplende di tanti ricordi con i miei preziosi amici.
Come primo responsabile della Divisione giovani uomini, mi impegnai con tutto me stesso nell’attività in varie zone di Tokyo. Come sostegno del responsabile di capitolo, presi in mano la guida dello sviluppo di vari quartieri con cui avevo un profondo legame, come Bunkyo e Toshima, e lo stesso feci in altre zone.
Per far sì che la vittoria di Tokyo, dove si trova la sede centrale, aprisse la strada della vittoria all’intero Giappone, ho girato più e più volte tutta la città.
Sto pregando costantemente per la pace e la tranquillità dei miei amati compagni di fede e per un cambiamento della società!
Sono trascorsi sessantacinque anni dalla campagna di febbraio. Oggi tutti i giovani successori di Tokyo, del Giappone e del mondo stanno dando inizio alla “campagna di febbraio della nuova era”.
Nichiren Daishonin trasmise ai fratelli Ikegami, che potremmo definire “membri anziani nella fede” dei miei cari compagni di Tokyo, lo spirito che permette di vincere sui tre ostacoli e i quattro demoni: «Da adesso in poi, qualsiasi cosa accada non dovete minimamente demordere. Bensì dovete alzare la voce ancor di più e ammonire [coloro che offendono la Legge]» (Kamatari suggerisce di foggiare un’immagine del Budda, RSND, 2, 564).
Miei cari compagni di fede pieni di entusiasmo, facciamo scaturire sempre più coraggio e continuiamo ad avanzare con gioia incoraggiando gli altri con voce risonante!

La nostra Soka Gakkai
è il pilastro della pace nella nuova epoca
che ha inizio grazie all’esistenza dei giovani.

(25 gennaio 2017)

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