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Come una freccia che non manca il bersaglio - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:41

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    Come una freccia che non manca il bersaglio

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    In occasione del primo anniversario della fondazione della Divisione futuro italiana, il 5 maggio, è uscito Protagonisti della nuova era, un supplemento di Buddismo e società dedicato ai giovanissimi che racchiude una serie di consigli e incoraggiamenti del presidente Ikeda.
    La Divisione futuro italiana ricorda nella prefazione del libro: «A prescindere dalle circostanze che stiamo vivendo, è solo grazie alle nostre azioni quotidiane basate sul Daimoku che saremo in grado di creare il tempo di kosen-rufu, cioè il tempo di realizzare la felicità per noi e per gli altri. Questo tempo è qui e adesso, non esiste lontano dalla nostra vita; perciò, come protagonisti della nuova era, è essenziale chiederci cosa vogliamo creare, a partire dal momento presente. […] Il nostro desiderio è che, leggendo e mettendo in pratica questi incoraggiamenti del maestro, tutti noi possiamo ereditare e incidere nel nostro cuore il suo desiderio: creare “un gruppo di persone capaci che erediterà lo spirito del Sutra del Loto da una generazione di Bodhisattva della Terra all’altra. Finché il nobile spirito di maestro e discepolo continua a essere trasmesso, la Soka Gakkai non smetterà di fiorire per migliaia di anni e la fiamma di kosen-rufu brucerà per l’eternità”».
    Protagonisti della nuova era, 148 pagine, E 4,00

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    Dialoghi con il presidente Ikeda

    Kimura: È proprio vero che quando rivolgiamo le nostre preghiere al Gohonzon esse si realizzano?

    Ikeda: Sì, è proprio vero. Il Gohonzon ci permette di realizzare tutte le nostre preghiere. […] Nel Buddismo del Daishonin la risposta alle nostre preghiere non è qualcosa di magico o di occulto; non si tratta di qualche misterioso essere illuminato, o di qualche dio, in un regno distante, che ha pietà di noi ed esaudisce i nostri desideri. Proprio come esistono leggi fisiche che gli esseri umani hanno imparato a sfruttare e a utilizzare praticamente, il Buddismo ha scoperto la Legge della vita e dell’universo. Proprio come la lampadina è stata inventata sulla base dell’elettricità, Nichiren Daishonin ha iscritto il Gohonzon per noi sulla base della Legge suprema del Buddismo. Il presidente Toda era solito definire il Gohonzon dicendo: «Certo questo non gli rende piena giustizia, ma il Gohonzon può essere paragonato a una macchina per produrre felicità».
    […] Quando sincronizziamo il microcosmo della nostra vita universale, possiamo attingervi un potere illimitato per superare qualunque problema. […] È importante che le preghiere siano specifiche e concrete. Essere vaghi e imprecisi quando recitiamo è come scagliare una freccia senza guardare il bersaglio. Dovreste recitare con la forte e appassionata decisione di rendere la vostra preghiera una realtà. Pensare che se recitate ogni cosa andrà bene è pura illusione. Le preghiere sincere, in cui riversiamo tutto il nostro essere, non possono mancare di arrivare al Gohonzon. Un’altra cosa importante da ricordare è che quando l’obiettivo delle vostre preghiere si allarga a includere non soltanto i vostri desideri ma anche la felicità della vostra famiglia, dei vostri compagni di scuola, dei vostri amici e dell’intera umanità, espanderete i vostri orizzonti e la vostra stessa umanità. […] Tutto ciò che è necessario è avere fiducia nel Gohonzon con tutto il cuore e pregare sinceramente che i nostri desideri si realizzino. Una tale preghiera senza alcun dubbio farà emergere dalla nostra vita un grande potere. Non c’è nulla di straordinario nella preghiera. Pregare significa semplicemente desiderare qualcosa con tutto il cuore.

    (I protagonisti del XXI secolo, vol. 2, pagg. 43-61)

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    dal Gosho “Risposta a Niiama“:

    «Tu mi hai spesso mandato offerte sia nella provincia di Sado che in questa provincia e la tua risoluzione non sembra vacillare, perciò ho iscritto per te un Gohonzon. Tuttavia manterrai la fede fino alla fine? Questo mi preoccupa, come se tu camminassi su ghiaccio sottile o fossi di fronte a una spada sguainata» (RSND, 1, 412)

    commenta Daisaku Ikeda:

    Attraverso la fede possiamo far emergere senza alcun limite il potere benefico assoluto del Gohonzon, o Nam-myoho-renge-kyo, possiamo far emergere il potere che ci permette di assaporare in ogni momento una condizione di assoluta felicità. Per questo è così importante non abbandonare la pratica buddista. Il Daishonin voleva che ogni discepolo mantenesse la fede e potesse giungere a godere di autentico benessere e felicità. (BS, 158)

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    Le nostre storie / Qualcosa è cambiato
    Edoardo, 17 anni, ed Eleonora, 15 anni

    Edoardo: Qualche tempo fa mi trovavo ad affrontare un periodo confuso e difficile. Tutti gli obiettivi che mi ero posto non si stavano realizzando, tutto andava per il verso sbagliato e iniziavo a nutrire dubbi su quello che facevo. Un giorno, stanco di come procedevano le cose, ho chiamato un amico e compagno di fede. Mi ha incoraggiato dicendomi che nei momenti di confusione dovevo ricordarmi della gioia che avevo quando mi ero posto proprio quegli obiettivi e con quella determinazione ritrovata recitare Daimoku per rafforzare me stesso. Lo feci, e provai una gioia infinita: recitando Nam-myoho-renge-kyo affrontavo le giornate in modo diverso e così decisi di mettermi l’obiettivo di recitare almeno venti minuti al giorno. Dopo una settimana mi capitò di parlare con Eleonora, un’amica che stava affrontando anche lei alcuni dubbi sulla fede e decidemmo di recitare insieme.

    Eleonora: Anch’io mi trovavo in una situazione un po’ strana, sentivo che c’era qualcosa che non andava nella mia vita, diciamo una sorta di apatia che regnava su tutto. Mi mancava la voglia di reagire. Sapevo che dovevo recitare Daimoku, ma ogni volta che mi mettevo davanti al Gohonzon la pigrizia mi assaliva e rimandavo di giorno in giorno. Parlando con Edoardo ho deciso di affrontare il problema; ci saremmo visti ogni giorno per recitare insieme almeno venti minuti di Daimoku.

    Edoardo: Pochi giorni dopo sono partito per la Spagna con la mia classe. Era la prima volta che prendevo l’aereo e che stavo lontano dalla mia famiglia per così tanto tempo e ne avevo una grande paura, ma carico di energia positiva accumulata con il Daimoku, dentro di me ero sicuro che stavo per vivere un’avventura indimenticabile. Non ho mai avuto un buon rapporto con i miei compagni, ma quelle due settimane hanno fatto la differenza. Ho iniziato a conoscerli meglio, creandoci dei veri rapporti di amicizia, cosa che in due anni non ero mai riuscito a fare e ciò mi ha dato molta gioia. E come se non bastasse alla fine della gita, mi hanno chiesto che cosa fosse il Buddismo, poiché mi avevano sentito mentre recitavo. Tornato a casa sono riuscito anche a recuperare metà delle materie in cui non avevo la sufficienza.

    Eleonora: Quando Edo è partito per la Spagna io ho smesso nuovamente di recitare Daimoku. Però qualcosa era cambiato. Mi sentivo più consapevole e ho iniziato a percepire che la relazione con il mio ragazzo stava finendo. Non volevo crederci e all’inizio facevo finta di niente. Poco dopo la mia paura si è concretizzata e ci siamo lasciati. I due giorni seguenti sono stati strazianti. Non volevo accettarlo e la mia autostima e il rispetto verso me stessa si erano come volatilizzati. Dovevo per forza fare qualcosa e questa sofferenza mi ha portato di nuovo davanti al Gohonzon, cominciando a recitare venti, trenta minuti al giorno. All’inizio recitare era più un sollievo, come un po’ di ghiaccio su una contusione. Ma poi ho cominciato a capire. La relazione era stata bella, ma piena di sofferenze e paure. In questi ultimi due anni avevo perso un sacco di occasioni, perché giocavo a fare la moglie e in alcuni momenti anche la madre. Ho capito che dovevo godermi la mia età, studiando, uscendo con gli amici e divertendomi. Ora sto cercando di rafforzare il mio carattere e creare valore in ogni ambito della mia vita. Da quel momento recito Gongyo con regolarità e almeno dieci minuti di Daimoku ogni giorno e la mia vita si sta letteralmente rivoluzionando. Ho creato bellissimi legami di amicizia con persone inaspettate e fortunatamente sto recuperando in tutte le materie.

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