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Come aquile maestose - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:50

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Come aquile maestose

Daisaku Ikeda non si stanca di ripetere che il futuro della Soka Gakkai e del mondo intero dipende solo dai giovani. E giovani sono coloro che, indipendentemente dall’età, mantengono la voglia di crescere e migliorarsi, e la determinazione di non arrendersi mai

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Daisaku Ikeda non si stanca di ripetere che il futuro della Soka Gakkai e del mondo intero dipende solo dai giovani. E giovani sono coloro che, indipendentemente dall’età, mantengono la voglia di crescere e migliorarsi, e la determinazione di non arrendersi mai

«Giovani! Non temete le tempeste più violente, né i più cocenti raggi del sole! Siate forti come aquile!». Mi sembra di risentire, come se fosse ora, l’incoraggiamento dell’ex presidente del Laos, Kaysone Phomvihan (1920-92), cui va il merito della rinascita del suo paese come nazione indipendente.
Un Gosho descrive l’aquila come il “re di tutte le creature che volano nel cielo” (Il sutra della vera riconoscenza, SND, 8, 107). I nostri membri della Divisione giovani costituiscono il più prezioso dei tesori per la Soka Gakkai, ma anche per la società e per tutta l’umanità. Vorrei quindi dare inizio alla riunione con quest’esortazione: «Giovani, libratevi audacemente nei cieli della vostra missione, come aquile maestose!». Conto su di voi. È il momento dei giovani, e solo loro potranno far avanzare la Soka Gakkai verso il futuro.
«Giovane è colui che continua a crescere nello spirito e nell’intelletto, indipendentemente dall’età cronologica», dichiarò il presidente fondatore della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi. Il secondo presidente, Josei Toda, metteva in guardia severamente i giovani dall’essere codardi e io ho seguito alla lettera il suo consiglio prendendo decisamente posizione ed esponendomi sempre in prima persona. «Che io possa affrontare tutte le persecuzioni in modo da proteggere i nostri membri da attacchi e critiche. Che arrivino solo a me. Daishonin, sii testimone del mio desiderio!». Questa preghiera ha sempre guidato le mie battaglie, fin da giovane, senza prestare attenzione ai responsabili senza spina dorsale o che pensavano solo ai propri interessi.
Toda diceva: «La chiave di ogni impresa è passare all’attacco. Chi è pronto a prendere il toro per le corna ne uscirà vincente». Impegnarsi “con coraggio e diligenza” (SDL, 2, 29) è lo spirito fondamentale del Buddismo, e dovremmo far sì che diventi anche lo spirito essenziale della nostra vita. Anche Makiguchi si impegnò con forza e coraggio nella fede fino alla morte. Rifiutare di essere sconfitti da qualsiasi difficoltà, continuare a combattere fino alla fine e continuare sempre ad avanzare con tenacia, questo è il modo più nobile per vivere, e la strada per sentirsi vincitore nella vita. Cerchiamo quindi di essere così! Non è la posizione sociale che conta; le persone veramente grandi sono quelle che dedicano la vita alla propria missione con lo spirito di non dualità di maestro e discepolo.

Il sostegno al proprio paese

Per prepararmi alla cerimonia di oggi, ho studiato la storia del Laos, la terra da dove provengono coloro che mi hanno consegnato l’onorificenza. [Durante la riunione si è svolta la cerimonia di assegnazione a Daisaku Ikeda di una cattedra onoraria da parte dell’Università nazionale del Laos, n.d.r.]. Al momento dell’instaurazione della Repubblica Popolare Democratica del Laos, nel 1975, il presidente Kaysone fece un appello ai laotiani istruiti che vivevano all’estero affinché tornassero a casa, perché il loro paese aveva bisogno di loro. Nonostante avesse intrapreso una ben remunerata carriera di scienziato in Francia, uno di quei giovani accolse immediatamente l’invito del presidente, spinto dal desiderio di aiutare la sua gente ad affrontare i molti problemi di una giovane nazione. Quel giovane uomo coraggioso era Bountiem Phissamay, attuale membro del gabinetto del primo ministro, che è qui con noi oggi.
[Dopo aver conseguito un dottorato in matematica, Bountiem lavorava al Laboratorio spaziale del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (CNRS) a Parigi. n.d.r.].
«Non possiamo consegnare i tesori della nostra nazione in mano a leader ignoranti e incompetenti», aveva dichiarato in quell’occasione il presidente Kaysone. Anche noi della Soka Gakkai non dobbiamo permettere che persone egoiste, codarde, ambigue o avide di fama e potere occupino posizioni di responsabilità. Voglio che sia chiaro anche per il futuro. Se un responsabile si dovesse comportare in questo modo, non date retta alle sue chiacchiere: espelletelo dall’organizzazione, in modo da preservarne la purezza e l’integrità. Impegnamoci fermamente in tal senso, qui oggi, questo è l’unico modo che abbiamo per garantire il futuro della Soka Gakkai.
Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti per la cattedra onoraria in Lettere che ho appena ricevuto dall’Università Nazionale del Laos, un’istituzione educativa di primaria importanza, da cui continuano a emergere persone di talento, in un flusso costante che ricorda quello dell’imponente fiume Mekong.
Il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, desiderava ardentemente la pace per tutto il continente asiatico, e in particolare per la penisola indocinese, dove si trova il Laos. Egli era anche un brillante matematico ed è per questo che, con profonda emozione, desidero dedicare il premio consegnatomi da un grande matematico come il professor Bountiem al mio maestro, celebrandone così il 106° anniversario della nascita (11 febbraio 1900).
Il matematico e filosofo francese Blaise Pascal (1623-62) dichiarò: «Quando mettiamo a confronto due argomentazioni opposte, quella vera e convincente fa emergere le contraddizioni e alla fine annienta quella costituita da falsità e parole vuote». Coloro che hanno la verità dalla loro parte sono in grado, per loro stessa natura, di sbaragliare chi non fa altro che snocciolare bugie. Allo stesso modo, venire a compromessi con le falsità denota vigliaccheria e debolezza, specialmente nel caso di praticanti che sostengono il corretto insegnamento del Buddismo. La verità e la giustizia devono trionfare, il torto e il male devono essere sconfitti. Questa è la regola tassativa che deve sempre essere alla base delle nostre battaglie.
«L’unità è il principio guida della Soka Gakkai», diceva sempre Toda. Non dobbiamo permettere che nessuna persona o situazione distrugga quell’unità e divida i nostri membri. Chi sta dalla parte della verità deve essere forte e dimostrare concretamente che verità e giustizia vincono sempre. Dobbiamo far sì che questa regola sia chiara e inderogabile come un principio matematico. Per festeggiare il compleanno del mio maestro vorrei offrirvi questa poesia:

Vinciamo
insieme
senz’ombra di dubbio
in questa vita.

Niente è più incoraggiante che trovare buoni amici. Un proverbio laotiano dice: «Accompàgnati con persone buone e le tue fortune prospereranno. Mischiati con persone malvagie e le tue fortune declineranno». La vita prenderà una direzione completamente diversa, secondo la strada che si intraprende. Anche Nichiren Daishonin cita un brano del Sutra del Loto che ammonisce severamente: «[…] allontana i cattivi amici e cerca la compagnia di buoni amici» (SDL, 3, 99, vedi anche Il vero aspetto del Gohonzon SND, 4, 203).

Tesori del cuore

Il nome Laos evoca persone dallo spirito puro e radioso. Una cordiale umanità illumina quella terra. Il sorriso della sua gente infonde gioia, e il professor Bountiem offre uno splendido esempio di questo invidiabile tratto caratteristico. Esiste un altro detto laotiano che recita: «Ottenere la ricchezza materiale è facile, mentre è difficile ottenere il benessere spirituale». Ciò è in completo accordo con la visione buddista esposta da Nichiren Daishonin: «Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo, e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore» (I tre tipi di tesori, SND, 4, 177). La nostra pratica buddista, con la quale lottiamo per la felicità di noi stessi e degli altri, fa sì che possiamo accumulare questi tipi di tesori in quantità illimitata.
Come è già stato annunciato, l’anno scorso è stata pubblicata la versione in lingua laotiana dei Dialoghi con lo storico inglese Arnold J. Toynbee (1889-1975), che è la primissima traduzione in laotiano di una mia opera. Con quest’ultima edizione, Dialoghi ha raggiunto ora la pubblicazione in ventisei lingue diverse. Toynbee ne sarebbe molto contento.
Nel corso della nostra conversazione, c’eravamo trovati assolutamente concordi sul fatto che gli esseri umani non possono sperare di trovare la felicità attraverso una rivoluzione che si limiti agli aspetti esterni e tecnologici, e che l’unica soluzione al dilemma che l’umanità si trova ad affrontare risiede in un cambiamento che scaturisca dalla dimensione interiore della vita. In effetti, per quanto i sistemi socioeconomici e la tecnologia abbiano fatto progressi, non hanno migliorato la condizione umana, apportando maggiore felicità o pace. Finché le persone saranno concentrate solamente sul successo e l’appagamento materiale, sono destinate a diventare sempre più infelici. Alla luce di quest’evidente contraddizione, Toynbee sottolineava la necessità che gli esseri umani si impegnassero in una rivoluzione spirituale. Aveva una profonda capacità di comprendere l’essenza della condizione umana.
Quest’epoca è alla ricerca della filosofia e dei principi della rivoluzione umana con necessità crescente. Ecco il motivo per cui la diffusione del nostro movimento Soka porterà a un equivalente impeto di speranza per il ventunesimo secolo, e l’espansione della nostra rete porterà a un’espansione di pace e amicizia in tutto il mondo.

Donne alla guida di kosen-rufu

Desidero anche congratularmi per il loro quotidiano e tenace impegno con gli impareggiabili membri delle Divisioni donne e giovani donne, “maestre nell’arte della felicità” che comunicano senza posa i tesori del loro cuore a tutti coloro che incontrano. Grazie per i vostri sforzi!
Senza le donne la Soka Gakkai non avanzerebbe con questo ritmo. Senza le giovani donne, la Soka Gakkai sarebbe un’organizzazione meno vivace e allegra, senza prospettive per il futuro. I responsabili maschi devono comprenderlo ed essere loro profondamente grati, apprezzandole e sostenendole dal profondo del cuore.
Con quanta cura Nichiren Daishonin si occupava delle sue seguaci donne! Quando veniva a sapere di un lutto familiare, condivideva il loro dolore; se gli parlavano di una malattia, si univa a loro nel mandare Daimoku. Lodava l’esemplare spirito di ricerca delle sue fedeli ed esprimeva gratitudine per i loro sforzi invisibili di cui egli era profondamente consapevole. Le incoraggiava senza riserve e con tutto il cuore, considerando attentamente la loro specifica situazione e offrendo la guida e l’aiuto necessario.
Anche Toda mostrava altrettanta attenzione per i membri delle Divisioni donne e giovani donne. Non lo faceva per formalità o per svolgere un compito dell’organizzazione, ma era motivato da vera compassione e dalla volontà che nessuna praticante del Buddismo del Daishonin dovesse mai diventare infelice. Come discepolo di Toda, ho coltivato lo stesso spirito nel dare il massimo apprezzamento e sostegno alle donne, sempre rispettandone le opinioni e il contributo.
Quest’oggi sono con noi molte eccellenti responsabili che si trovano in prima linea in questa nuova epoca delle donne.
Vengono dall’America Gene Marie O’Connell, a capo della direzione amministrativa di un importante ospedale e responsabile di settore della SGI; Cloey V. Hewlett, già sottosegretario dello stato della California e socia di uno dei maggiori studi legali degli Stati Uniti, vice responsabile di settore donne; Marylou Berk, amministratore capo per il continente americano del settore finanziario di una banca di livello internazionale, responsabile di capitolo donne; Judy Chow, docente del West Los Angeles College e vice responsabile di territorio donne.
Dal Belgio proviene Joelle Troeder-Leblond, responsabile nazionale delle giovani donne, che si sta impegnando molto come procuratore.
Dal Puerto Rico, c’è Wanda Díaz, responsabile di settore giovani donne, che non si è lasciata sconfiggere dalla sua disabilità visiva: come ricercatrice di astrofisica all’Università di Puerto Rico è impegnata attivamente a promuovere l’insegnamento dell’astronomia.
Tutte queste donne lavorano in prima linea, con coraggio, perseveranza e forza per kosen-rufu e nelle loro comunità. In tutto il mondo stanno emergendo persone luminose e vincenti nella società; le attività di questi membri della Divisione donne e giovani donne dimostrano che è iniziata la gloriosa epoca delle donne Soka.
«La vita è una lotta e gli avversari sono come una medicina che ha la funzione di renderci più forti», fa dire lo scrittore laotiano Souvanthone Bouphanouvong (1925-2003) a un personaggio femminile di un suo romanzo. Vorrei dedicare queste parole alle nostre donne e giovani donne.
Dedico invece un’altra bella citazione dell’ex presidente del Laos, Kaysone, alla Divisione giovani: «Ho fatto voto di lottare fino alla fine. Anche se dovessi morire per questo, rimarrò fedele alla mia promessa finché sarò in vita». È questo tipo di determinazione che dà la forza necessaria per vincere, quella con cui, da quando avevo diciannove anni a ora, ho sempre vinto, e che costituisce la quintessenza del Buddismo.

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