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Coltivare la bellezza del mio cuore - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:48

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Coltivare la bellezza del mio cuore

«Grazie a questa esperienza sono cresciuta moltissimo dal punto di vista umano e ho capito quanto desidero creare legami di amicizia in tutto il mondo ed essere un sole di kosen-rufu! È indescrivibile la gioia che si prova nel vedere come un semplice gesto, ad esempio regalare un libro o un incoraggiamento al momento giusto, possa stravolgere in meglio la vita delle persone».

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«Grazie a questa esperienza sono cresciuta moltissimo dal punto di vista umano e ho capito quanto desidero creare legami di amicizia in tutto il mondo ed essere un sole di kosen-rufu! È indescrivibile la gioia che si prova nel vedere come un semplice gesto, ad esempio regalare un libro o un incoraggiamento al momento giusto, possa stravolgere in meglio la vita delle persone».

Isabella ha raccontato la sua esperienza al corso Futuro 2018

Il primo suono che ho sentito, quando ancora ero nel pancione di mia mamma, è stato quello del Daimoku. Pur avendo il Gohonzon in casa mi sono avvicinata al Buddismo solo a quattordici anni, in un momento di profonda insicurezza, legata al mio fisico. Avevo infatti l’illusione di poter essere felice solo raggiungendo un peso ideale che in realtà non esiste.
Dopo pochi mesi che recitavo Daimoku feci shakubuku alla mia amica Francesca che stava vivendo un problema sentimentale. Sentii profondamente la sua sofferenza come fosse mia e determinai che sarebbe diventata felice! Così un giorno le feci leggere una frase del presidente Ikeda e la incoraggiai a fare Daimoku. Dopo pochi mesi, a gennaio del 2017, Francesca ha ricevuto il Gohonzon. Quel giorno provai una gioia indescrivibile, piansi per tutta la cerimonia.
Nel frattempo parlai del Buddismo anche a Leonardo, un mio compagno di classe, che viveva un momento di grande confusione e tristezza. Dopo alcuni mesi cominciò a praticare e a settembre ha ricevuto il Gohonzon. L’anno scorso inoltre regalai un libro sul Buddismo a un’altra amica di classe, Martina. Anche lei iniziò a frequentare gli zadankai e a giugno ha ricevuto il Gohonzon!
A luglio 2017 ho partecipato al mio primo corso Futuro; è stato stupendo, ero piena di entusiasmo e obiettivi in vista della mia partenza per l’America, per un programma di scambio culturale.
Il mio obiettivo “impossibile” era quello di andare in una famiglia che avesse il Gohonzon, o che comunque accogliesse la mia fede.
Il mese prima di partire feci tre ore di Daimoku al giorno. Sentivo che questa sfida mi aveva portato a fare un Daimoku come mai prima, «come il ruggito di un leone» (RSND, 1, 365).
Così arrivai in un paesino della Louisiana – in cui non c’erano membri – in una famiglia meravigliosa che accolse con gioia il Gohonzon.
L’anno trascorso in America è stato uno dei più belli della mia vita. Ogni mattina mi svegliavo alle 5 e facevo un’ora di Daimoku prima di andare a scuola. Spesso ricevevo complimenti dai miei compagni americani per il buon umore e la carica che avevo fin dalle 7 del mattino! Il mio desiderio era infatti fare shakubuku grazie al mio stato vitale. Diversi miei amici venivano con me alle riunioni e alcuni stanno tuttora praticando. In particolare Jaylen, con il quale è nata una bellissima storia d’amore, ha ricevuto il Gohonzon. La mia amica brasiliana e la mia mamma ospitante iniziarono a praticare costantemente con me, e nei momenti più difficili mi incoraggiavano leggendomi le parole di sensei. Che gioia immensa!
Grazie al Daimoku e allo shakubuku sono riuscita ad affrontare una realtà culturale molto diversa dalla mia: il sud degli Stati Uniti è impregnato di razzismo nei confronti delle persone di colore. Persino il papà della famiglia che mi ospitava era fortemente razzista. Essendo Jaylen di colore, soffrivo profondamente e provavo un forte senso di impotenza di fronte a questa ingiustizia. Iniziai a provare risentimento nei suoi confronti.
Tuttavia, decisi di tirare fuori la gratitudine per questa persona che, pur con i suoi difetti e la sua chiusura mentale, è un Budda.
Quando iniziai a pregare con questa nuova direzione nel cuore, lui iniziò a mostrare un grande calore nei miei confronti. Io continuavo a recitare Daimoku affinché aprisse il suo cuore e la sua casa a ogni diversità, senza discriminazioni. Fu così che un giorno, quando Jaylen mi riaccompagnò a casa, il mio “papà” americano lo invitò a rimanere a pranzo. L’impossibile era diventato possibile! Anche le mie due sorelle americane, le cui relazioni con ragazzi di colore in passato avevano portato a gravissime tensioni familiari, non potevano credere ai loro occhi!
Grazie a questa esperienza sono cresciuta moltissimo dal punto di vista umano e ho capito quanto desidero creare legami di amicizia in tutto il mondo ed essere un sole di kosen-rufu! È indescrivibile la gioia che si prova nel vedere come un semplice gesto, ad esempio regalare un libro o un incoraggiamento al momento giusto, possa stravolgere in meglio la vita delle persone.
A giugno sono tornata a Roma. È stato difficile lasciare le persone a cui ero legata e in particolare Jaylen, il mio primo amore. Pur avendo preso la dolorosa decisione di non stare più insieme a causa della distanza, sento che abbiamo creato un legame che durerà per sempre.
Durante l’estate ho dovuto studiare tanto per recuperare il programma del quarto anno di liceo classico. Nonostante mi sembrasse una sfida insormontabile, mi sono impegnata con il desiderio di vincere per ripagare il debito di gratitudine verso sensei e verso i miei genitori.
Quando ho iniziato a praticare pesavo molto meno di ora e avevo l’ossessione di diventare ancora più magra. Oggi, con qualche chilo in più, mi sento più a mio agio e più sicura di me stessa, consapevole del mio valore come essere umano. Più della bellezza esteriore, ciò che desidero coltivare è la bellezza del mio cuore, che poi è ciò che ricerco nelle altre persone.
Concludo con una frase di sensei: «Il cuore del grande voto di kosen-rufu e lo stato vitale della Buddità sono la stessa cosa. Perciò, quando dedichiamo le nostre esistenze a questo voto, possiamo far emergere la suprema nobiltà, la forza e la grandezza delle nostre vite. Quando rimaniamo fedeli a questo voto, il coraggio senza limiti, la saggezza e la compassione del Budda fluiscono da dentro di noi. Quando ci sforziamo con tutto il cuore di realizzare questo voto, il veleno della sfida più difficile può essere trasformato in medicina, così come il karma può essere trasformato nella nostra missione» (NR, 526, 13).

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