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Coloro che hanno un maestro
come proprio punto di origine
sono forti.
L’essenziale è non dimenticare mai
questo punto di origine.
Finché lo teniamo sempre bene a mente,
non perderemo mai di vista
il cammino della nostra convinzione.
Le persone davvero grandi
non infrangono mai le loro promesse.
Anch’io ho sempre vissuto
con questa convinzione.
Ciò permette di creare relazioni
rassicuranti e di fiducia reciproca.
Coloro che mantengono le promesse
sono le persone più degne di lode.
Coloro che adempiono al proprio voto
sono le persone più felici.
Crescere senza mai dimenticare
il debito di gratitudine
nei confronti del maestro
e coltivare le amicizie con la massima cura:
a prima vista potrebbero sembrare azioni banali,
ma non è così.
In realtà, un simile comportamento
è la più bella espressione
della nostra umanità,
è la sua stessa essenza.
Anche se non è possibile
muoverci e agire come vorremmo,
possiamo incoraggiare gli altri
con una telefonata o una lettera.
Possiamo recitare Daimoku
pregando per la felicità e la vittoria di tutti.
Nella vita quotidiana,
finché abbiamo fede nel Gohonzon,
finché siamo insieme al nostro maestro
e ai compagni di fede della Soka Gakkai,
non c’è nulla da temere o di cui preoccuparci.
Questo è un regno di assoluta
tranquillità e sicurezza.
Se restiamo in silenzio
non accade nulla.
Se siamo troppo timidi
e ci chiudiamo in noi stessi,
il nostro ambiente non cambierà.
Parliamo agli altri:
questo ci permette di creare
una rete di “buone influenze”.
Quando parliamo agli altri con coraggio
del Buddismo,
la nostra natura di Budda
si manifesta potente,
e farà emergere anche la Buddità degli altri
permeando la loro vita
di una soave fragranza.
Dialogando con altre persone
ci arricchiamo entrambi spiritualmente
e apriamo la strada per la felicità
nostra e degli altri.
È un’azione che permette a tutti
di avanzare e diventare vittoriosi.
(Seikyo Shimbun, 23 agosto 2020)