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Ciao e grazie: due parole magiche - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:53

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Ciao e grazie: due parole magiche

Salutare con calore le persone che si incontrano ogni giorno rappresenta il miglior modo per aprire la porta del loro cuore. Dire grazie è altrettanto importante: è una parola magica che porta gioia sia alla persona che la dice sia a chi la ascolta

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Salutare con calore le persone che si incontrano ogni giorno rappresenta il miglior modo per aprire la porta del loro cuore. Dire grazie è altrettanto importante: è una parola magica che porta gioia sia alla persona che la dice sia a chi la ascolta

Buon anno a tutti i miei meravigliosi amici della Divisione bambini e bambine di tutto il mondo! Avete augurato un felice anno nuovo ai vostri genitori, parenti, vicini e amici? Il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, mi ha trasmesso l’importanza di salutare gli altri con calore. Infatti, oltre a diverse materie di studio mi ha insegnato le buone maniere e la cortesia. Il modo in cui salutiamo mostra ciò che abbiamo nel cuore e diventa veicolo delle nostre buone intenzioni. I consigli che mi ha dato il presidente Toda su come salutare le persone con il cuore mi hanno aiutato molto quando si è trattato di stringere legami con vari leader mondiali. Che io incontri il presidente di uno stato o un bambino, il mio desiderio è dare il benvenuto a tutti con la massima sincerità. Questo perché rispetto la vita preziosa di ogni persona.
Nichiren Daishonin dice che il Budda Shakyamuni apparve nel mondo per dare un esempio di come gli esseri umani dovrebbero comportarsi (cfr. RSND, 1, 756).
Anche il nostro modo di salutare gli altri, quindi, è molto importante. Credo che le persone che sanno salutare in modo allegro e amichevole in ogni momento siano veramente da ammirare.

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Ricordo che all’inizio di un nuovo anno qualcuno disse al presidente Toda: «Buon anno! Possa quest’anno essere buono come l’ultimo!». Il presidente Toda gli rispose: «Speriamo invece che non sia uguale a quello appena trascorso. Significherebbe che non cresceremo di più di quanto abbiamo fatto l’anno scorso. Invece dobbiamo determinare che quest’anno sia migliore dell’ultimo trascorso». Il nuovo anno è il momento perfetto per uscire dal nostro guscio e intraprendere un nuovo inizio. A questo proposito ho tre suggerimenti per voi.
Il primo è: date un allegro «Buongiorno!» a ogni persona. Quando da ragazzo consegnavo i giornali, ero solito salutare sempre tutte le persone che incontravo per strada. Quando salutate gli altri con vivacità vi riempite di coraggio per affrontare la giornata. Quando vi alzate la mattina, provate a salutare i vostri genitori con un caloroso «Buongiorno!»: all’inizio potreste sentirvi un po’ imbarazzati e i vostri genitori potrebbero restare sorpresi, ma vi prego di fare questo tentativo! Il vostro saluto gioioso aiuterà la vostra famiglia a iniziare la giornata in maniera positiva ed è anche un ottimo modo per dimostrare loro la vostra gratitudine.
Anche a scuola, salutate ogni mattina gli insegnanti, i custodi e i vostri amici quando li incontrate. È importante che guardiate l’altra persona negli occhi e che parliate con chiarezza, perché se guardate da un’altra parte o borbottate parole incomprensibili, non trasmetterete gioia! Spero che salutiate tutti non solo al mattino; in qualsiasi momento della giornata, salutare fa sapere agli altri che vi interessate a loro. In pratica, il vostro breve saluto nasce dal vostro interesse per gli altri.

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Il secondo suggerimento è: siate sempre grati per il cibo che mangiate. Questo significa avere gratitudine per coloro che preparano i vostri pasti, per i vostri genitori e per tutti coloro che si adoperano ogni giorno per voi in modo che abbiate sempre di che nutrirvi.
Tutto quello che mangiamo viene dalla natura, che sia pane, riso, carne, pesce o verdura. La vita animale e vegetale ci fornisce la forza, il nutrimento e l’energia di cui abbiamo bisogno. In altre parole, la nostra vita è sostenuta da molti altri esseri viventi e questo è un dato di fatto. Ecco perché essere grati per il cibo significa essere riconoscenti per tutto ciò che fornisce il nutrimento alla vita.
Ho saputo che un membro della vostra Divisione ha vinto un premio in un concorso letterario con un saggio su questo argomento. Ha scritto di aver capito quanto sia importante essere grati agli animali e alle piante che sostengono la vita e che sprecare il cibo equivale a sprecare la vita di quegli animali e di quelle piante. Io la penso esattamente allo stesso modo: non dovremmo mai dare il cibo per scontato, considerando anche che ci sono molti bambini nel mondo che soffrono la fame. Mangiare ci permette di vivere. Oltre a essere grati per il cibo che mangiate, spero che vi ricordiate anche del duro lavoro dei contadini e dei pescatori. Mangiate allora a sazietà e crescete sani e forti!

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Il terzo consiglio è: ringraziate gli altri per la loro gentilezza. Sono sicuro che spesso voi ringraziate gli altri e gli altri ringraziano voi. Come vi sentite quando succede? Sono sicuro che fa molto piacere a tutti. “Grazie” è una parola magica che porta gioia sia alla persona che la dice sia a chi la ascolta. Coloro che si sentono grati ed esprimono questo apprezzamento hanno cuori meravigliosi e chi sa apprezzare la gentilezza altrui diventerà un leader al servizio della felicità di tutti. Il Daishonin ringraziava sempre i suoi discepoli: non mancava mai di esprimere apprezzamento per la loro sincerità, inviando frequenti lettere di incoraggiamento. Anch’io faccio lo stesso ringraziando sempre i miei amici in tutto il mondo per il sostegno e l’amicizia.
Grazie in giapponese si dice arigato, in cinese xie xie, in coreano kamsahamnida, in spagnolo gracias, in francese merci, in russo spasibo, in swahili (lingua parlata in molti paesi africani) asante e così via. Anch’io oggi dico grazie con la convinzione e il desiderio che, quando tutti mostreremo maggiore apprezzamento l’uno per l’altro, il mondo diventerà un luogo più felice e più pacifico.

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A volte ci vuole coraggio per salutare un’altra persona. Anche se qualcuno ci sembra ostile o scontroso, dobbiamo ricordarci che è un essere umano come noi. Quando tirate fuori il coraggio di salutare allegramente qualcuno, non importa quale sia il suo stato d’animo: siete voi che aprite la porta del suo cuore, in quanto le vostre parole hanno il potere di rallegrare i vostri amici che stanno lottando o che si sentono giù. Un saluto pieno d’energia può illuminare una casa, un’aula e un intero quartiere.
Quest’anno ho rideterminato di lavorare ancora di più per aprire la strada al futuro di tutti voi, miei giovani amici.
Ogni mattina vi saluto nel mio cuore, immaginando che mi rispondiate con allegria.

(1 gennaio 2013 – traduzione di Susanna Celotti)

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