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Ci vediamo da Shinichi - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:43

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    Ci vediamo da Shinichi

    La Divisione futuro di Ferrara, ormai da un anno e mezzo, ha un’immancabile appuntamento un sabato pomeriggio al mese: tutti a casa di Shinichi. Una decina di giovanissimi più alcuni ragazzi della Divisione giovani, si ritrovano per questi meeting pieni di freschezza e vitalità. Sono momenti speciali per stare insieme arricchiti dalla lettura delle parole di sensei dedicate ai giovani. E per finire… deliziose torte al cioccolato

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    La Divisione futuro di Ferrara, ormai da un anno e mezzo, ha un’immancabile appuntamento un sabato pomeriggio al mese: tutti a casa di Shinichi. Una decina di giovanissimi più alcuni ragazzi della Divisione giovani, si ritrovano per questi meeting pieni di freschezza e vitalità. Sono momenti speciali per stare insieme arricchiti dalla lettura delle parole di sensei dedicate ai giovani. E per finire… deliziose torte al cioccolato

    Shinichi (quindici anni): Benvenuti a tutti. Per oggi avevamo deciso l’argomento “il legame con i genitori”. La mia esperienza più recente l’ho fatta con mia mamma. È un periodo che ha sempre una brutta emicrania quindi quando arriva a casa dal lavoro è sempre molto stanca e non riesce a fare tutte le faccende di casa. Cerco di sistemare tutto prima che lei arrivi così può dedicare del tempo a se stessa quando torna a casa, come leggere un libro. Mi rende felice aiutarla così. L’altro giorno stavamo recitando insieme e a un certo punto si è girata dicendomi: «Grazie Shinichi, ti sento così vicino». In quel momento ho capito quanto basti poco a volte per sostenere i nostri genitori e quanta gioia nasca dal fare piccoli sforzi verso di loro. Mi sono detto: «Ben fatto Shinichi!».

    Andrea (quindici anni): Quando i miei genitori tornano a casa stanchi io mi metto a suonare il piano. Una volta li ho visti avvicinarsi per ascoltarmi; mi guardavano sorridendo. Se basta così poco per renderli felici allora continuerò a farlo.

    Diego (diciassette anni): Io invece con mia mamma proprio non vado d’accordo. Ci litigo sempre!

    Alessia (ventisei anni): È normale che nel periodo dell’adolescenza si abbiano degli scontri con i genitori. Questo accadeva anche a me molto spesso perché facevo tutto il contrario di quello che mi dicevano.

    Diego: Lei cerca sempre di venirmi incontro ma non sa prendere una posizione. Una volta si è quasi messa a piangere perché non sa come confrontarsi con me. Non è forte.

    Alessia: Questa è la tua impressione. La tua mamma forse sta soffrendo perché non riesce a creare un dialogo con te. La sua forza è nel continuare a starti vicino pur sentendosi respinta. Sensei c’incoraggia a rispettare i nostri genitori prima di tutto perché è grazie a loro che siamo nati. Ora con la mia mamma ho un rapporto meraviglioso: prima non la vedevo come un modello femminile, ora desidero diventare come lei. Il Daimoku fa sbocciare dalle nostre vite la più nobile umanità e comprensione della vita. Ora capisco tutto il percorso che abbiamo fatto e che stiamo facendo: ha anche iniziato a praticare. Quando vai a casa prova a regalare un sorriso alla tua mamma. Prova a fare questo piccolo sforzo. Vedrai come cambieranno le cose a partire da un semplice gesto d’amore.

    Lisa (quattordici anni): Anche mia mamma pratica, io invece vado davanti al Gohonzon solo quando lei ha bisogno del mio sostegno. Ho recitato solo due volte e fatto Gongyo due volte ma quando lo faccio funziona. Una mia amica grazie a questo è stata meglio, è tornata sana a scuola dopo un brutto periodo di anoressia. Ho recitato Daimoku per lei. So che la mia preghiera l’ha sostenuta. Ora desidero tanto stare vicino alla mia mamma. Si impegna e si sfida molto nella pratica ogni giorno e vorrei con tutto il cuore esserle d’aiuto. A volte mi fermo a pensare e davvero non so come potrei fare.

    Alessia: Così come hai fatto con la tua amica, potresti recitare Daimoku per lei. Questo è già il sostegno e la gioia più grande che tu possa darle.

    Lisa: Ma non mi sembra abbastanza.

    Marco (ventiquattro anni): Ti capisco bene, Lisa, perché anch’io ho passato un periodo difficile in cui non sapevo come sostenere i miei genitori. Sensei ci dice che basta un sole per illuminare tutto. Quel sole sei tu e attraverso la tua felicità porterai gioia anche nella vita di tua mamma. Per i genitori è questa la felicità più grande e cioè vedere che i propri figli stanno bene, studiano, si realizzano. Questo è il modo più bello in cui noi possiamo ricambiare il debito di gratitudine verso di loro. Non si comprende tutto questo subito ma compiendo piccole azioni giorno dopo giorno, partendo sempre dalla recitazione davanti al Gohonzon.

    Gaia (sedici anni): I nostri genitori hanno dato la vita per noi; dopo tanti sacrifici e lotte fatte, che noi neanche sappiamo, si meritano tutta la nostra gratitudine e comprensione.

    Federico (ventisei anni): Mi viene in mente un discepolo di Nichiren Daishonin, Nanjo Tokimitsu, lo conoscete tutti?

    Tutti: Eh no…

    Federico: Ereditò la fede dai suoi genitori ma giunto all’età di sette anni perse il papà. In quell’occasione Nichiren Daishonin gli fece visita per incoraggiarlo e sostenerlo. Poi perse anche il fratellino e così dovette sostenere la famiglia proprio come l’uomo di casa; Nichiren lo loda per la sua dedizione e forza. Continuare a lottare nonostante perdite così profonde non è facile. Lui è un esempio per tutti noi giovani d’oggi, dovremmo ispirarci a lui e prenderci cura della nostra famiglia come meglio possiamo. Anziché indietreggiare dinanzi alle difficoltà, decidere di affrontarle con coraggio! Se provate anche per poco a recitare costantemente Daimoku, Gongyo e leggere le parole di Daisaku Ikeda vedrete quante belle cose succederanno nelle vostre vite. Per un esame, un problema con gli amici, vedrete quanto tutto cambierà in meglio per la vostra felicità.

    Lisa: Anche se ho recitato solo due volte e non mi considero buddista, ammiro tanto il presidente Ikeda. Dice delle cose così profonde e di valore! Condivido sempre tutto.

    Shinichi: Ho sempre avuto un forte legame fin da piccolo con Ikeda perché fu lui a scegliere il mio nome Shinichi che significa “primo nella crescita”. Vorrei mantenere sempre l’impegno di questo significato, anche nel futuro. Mia mamma ha studiato all’Università Soka e anch’io desidero andarci: il mio sogno è quello di portare a termine i miei studi del liceo impegnandomi al massimo e poi andare in Giappone per avvicinarmi alla mia cultura d’origine. A settembre inoltre diventerò finalmente membro della Soka Gakkai! Questo grazie ai miei genitori che mi sostengono sempre.

    Daisuke (dodici anni): Sono le 18, scegliamo l’argomento per il prossimo meeting? Io proporrei i sogni e le passioni di noi giovani, vi piace? Ricordatevi che è importante recitare Daimoku, ma se poi stiamo sempre tappati in casa davanti al Gohonzon non realizziamo niente. Bisogna recitare Daimoku e uscire.

    Tutti: Ok, i sogni come prossimo argomento.

    Lisa: Ho fatto la torta al cioccolato. Mi sono accorta quando era già in forno che ci è finito un uovo intero in più, ma vedrete quant’è buona lo stesso.

    Federico: Siamo sicuri?

    Lisa: Certo, provare per credere!

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    Vorrei avere dei genitori migliori

    «Non importa quanto sgradevoli siano i vostri genitori; quel che conta è che essi sono i vostri genitori. Se voi non li aveste, non sareste qui ora. Vi prego di comprendere il significato profondo di questo punto. Siete nati in una particolare famiglia, in un dato luogo su questo pianeta e in questo determinato periodo. Non siete nati altrove e tale fatto racchiude il significato di tutto. Il Buddismo spiega che nulla capita a caso e che le persone possiedono dentro di sé ciò di cui hanno bisogno per essere felici. Quindi, non vi è tesoro più prezioso della vita stessa. Per quanto difficile sia la vostra situazione, per quanto possiate sentirvi ignorati dai vostri genitori, voi siete vivi ora, siete ancora giovani e con il dono di uno spirito fresco con cui costruire la più felice delle esistenze da questo momento in poi. […] Qualunque cosa accada, è di vitale importanza che viviate con fiducia e con la convinzione che ognuno di voi è un “sole”»

    (tratto da D. Ikeda, In cammino con i giovani, Esperia, pagg. 5-6)

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