Il Daishonin ci assicura che il potere della fede non conosce limiti e che l’unità di “diversi corpi stessa mente” è la chiave per la vittoria; perciò continuiamo a sfidarci con gioia e in armonia, uniti a sensei e ai compagni di fede, collaborando insieme, giovani e adulti, per realizzare i nostri obiettivi con fiducia e rispetto reciproci
In questi giorni si stanno svolgendo in ogni zona le riunioni donne e giovani donne. Ringrazio dal profondo del cuore tutte le persone coinvolte in queste attività e in particolare coloro che offrono la loro abitazione per ospitare le riunioni.
Il tema di questi incontri, “Insieme al maestro per espandere la pace e la felicità”, ci riporta alla missione della Soka Gakkai e alle parole con cui inizia la Nuova rivoluzione umana: «Non c’è nulla di più prezioso della pace; nient’altro è in grado di assicurare felicità maggiore agli esseri umani» (NRU, 1, 1).
Lo scorso aprile, durante la riunione di Centro, è stato proiettato un video sulla storia della propagazione a Okinawa, dove sensei si recò poco dopo la nomina a terzo presidente. Durante quel viaggio egli espresse la convinzione assoluta che la pratica buddista avrebbe permesso a tutti di sperimentare subito una grande prova concreta. Non contano i bei discorsi se non si dimostra la prova concreta nella realtà quotidiana: in famiglia, nel posto di lavoro, in ogni aspetto della vita. Fare esperienze di fede è fondamentale perché tutto parte da qui, dal nostro cambiamento.
Basandosi su una forte preghiera, ciascuno può manifestare i benefici della fede e realizzare la propria rivoluzione umana.
A Okinawa, pregando con forza davanti ai monumenti in memoria delle vittime di guerra, sensei dichiarò: «Niente è più barbaro della guerra. Nulla è più crudele. Simili atrocità non devono mai più accadere!» (cfr. RU, 1, 1) e in seguito riportò queste parole all’inizio de La rivoluzione umana, che iniziò a scrivere proprio lì, il primo dicembre del 1964.
«Coloro che hanno sofferto di più hanno il diritto di diventare i più felici»: sensei intrise di questa convinzione un poema dedicato agli amici di Okinawa che continuavano a diffondere la Legge mistica mostrando agli altri la grandezza del potere del Gohonzon. Non esiste altro modo per trasformare il karma e realizzare la felicità assoluta.
A volte però, quando stiamo male, quando ci sentiamo schiacciati dalla sofferenza e dalle preoccupazioni, non vediamo via d’uscita e non riusciamo neanche a immaginare di poter diventare le persone più felici. Ma il presidente Ikeda ci ricorda che “quali che siano le difficoltà e i problemi che affrontiamo, arriverà senz’altro il momento in cui li supereremo e potremo raccontare con gioia questa esperienza. Grazie a queste difficoltà possiamo far emergere lo stato vitale della Buddità e allo stesso tempo recare benefici alle persone con cui siamo in relazione. La nostra preghiera ha il potere di cambiare ogni cosa in meglio”.
Di fronte a qualsiasi problema – malattia, lavoro, famiglia, relazioni – dovremmo sempre ricordarci che abbiamo il Gohonzon e il Daimoku, abbiamo il maestro e i compagni di fede pronti a sostenerci in ogni momento.
Nichiren Daishonin afferma: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra. Allora riuscirai […] a sconfiggere tutti gli altri nemici. Queste auree parole non saranno mai contraddette» (RSND, 1, 889). Ciò significa che ogni cosa deve partire da una profonda preghiera per aprire la strada e superare quel limite che sentiamo dentro di noi. Quando una persona decide di adempiere la propria missione e di non lasciarsi mai sconfiggere, dalla sua vita emerge la forza necessaria per superare qualsiasi problema. È proprio perché abbiamo una grande missione che incontriamo tante difficoltà. Qual è la formula che rende possibile l’impossibile?
Il Daishonin ci assicura che il potere della fede non conosce limiti e che l’unità di “diversi corpi stessa mente” è la chiave per la vittoria; perciò continuiamo a sfidarci con gioia e in armonia, uniti a sensei e ai compagni di fede, collaborando insieme, giovani e adulti, per realizzare i nostri obiettivi con fiducia e rispetto reciproci.