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Che cos'è La compassione? - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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Che cos’è La compassione?

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Dalla serie Vivere il Gosho ogni giorno
di Daisaku Ikeda

Coraggio e compassione

«Per quanto riguarda la comprensione del Sutra del Loto, io ho solo una minima parte delle grandi capacità possedute da T’ien-t’ai e Dengyo, ma per la mia capacità di sopportare le persecuzioni e la grande compassione, credo che incuterei loro soggezione»

da L’apertura degli occhi (RSND, 1, 215)

Nichiren Daishonin continuò a perseverare nel suo sforzo dettato dalla compassione per la felicità di tutte le persone nell’Ultimo giorno della Legge, superando numerose persecuzioni e innumerevoli difficoltà. Forza d’animo e compassione sono lo spirito fondamentale del Buddismo del Daishonin.
Per noi il coraggio equivale alla compassione. Impegnarsi per kosen-rufu senza temere le avversità, per piantare i semi della Legge mistica nel cuore degli amici che stanno affrontando varie sfide: tutti questi sforzi iniziano dal coraggio. Coraggio e perseveranza sono le caratteristiche dello spirito della Soka Gakkai, che incarna direttamente quello del Daishonin.

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“La stanza della compassione”
(cfr. Saggezza, 1, 406)

Compassione, nel senso buddista, significa profonda e amorevole partecipazione al dolore degli altri. Provare compassione significa perciò condividere una comune umanità o parentela, un legame tra esseri viventi. Si potrebbe anche chiamare amore, ma non è l’amore egoistico che può facilmente trasformarsi in odio, è un amore per l’umanità che ha radici nella comprensione della natura della vita. Potremmo anche definirlo un genuino sentimento di solidarietà che emerge dalla comune aspirazione alla felicità.
Condividere le sofferenze degli altri si può definire con il termine empatia. Se vediamo qualcuno che soffre, la compassione ci spinge a tendergli una mano per aiutarlo e a condividere la sua pena. È un’emozione profonda. Provare compassione per un’altra persona non significa guardarla dall’alto in basso, come se fossimo in una posizione di superiorità. È un sentimento di simpatia per l’altro in quanto essere umano come noi, basato sul rispetto. Da qui viene l’espressione “stanza della compassione” che troviamo nel Sutra del Loto. È come invitare un amico nel nostro spazio vitale e abbracciarlo calorosamente: ci sediamo nella stessa stanza e discutiamo da eguali. Discutiamo e impariamo gli uni dagli altri perché siamo tutti esseri umani e insieme ci sforziamo di migliorare le nostre vite. Creare tale spazio caldo e accogliente per il dialogo significa già fare shakubuku.

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Condividere la Legge mistica
(BS, 169, 40)

All’alba del nostro movimento i membri della Soka Gakkai erano praticamente tutti poveri. Non ricoprivano ruoli di rilievo nella società e non avevano nemmeno un’educazione di alto livello. Ma avevano un cuore grande ed erano determinati a rendere felice chiunque incontrassero. Erano pionieri di felicità e ardevano di un grande senso di missione.
Non c’è vita più nobile di quella spesa per aiutare gli altri a diventare felici. […] Il mio maestro Toda diceva: «Potete dare cibo agli affamati e soldi a chi non li ha, ma non riuscirete a distribuirli equamente. C’è un limite all’aiuto materiale. Chi lo riceve può essere contento ma può anche diventare dipendente da voi e pensare che può continuare a ricevere il vostro sostegno senza bisogno di sforzarsi. Il dono più grande che possiamo fare è trasmettere la Legge mistica, che fa acquisire alle persone la forza vitale per lavorare e godere di buona salute. Questa forza interiore è inesauribile proprio come l’acqua che sgorga dalla terra».

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Portare beneficio agli altri
(BS, 169, 37)

La nostra felicità non esiste a prescindere da quella degli altri. Alla base dell’agire buddista c’è la compassione, che presenta due aspetti: togliere la sofferenza e portare la gioia, cercando di eliminare le preoccupazioni e i timori delle persone offrendo gioia, rassicurazione e speranza.
Come buddisti, e in realtà come esseri umani, è naturale agire per la felicità degli altri. Ma qualche volta le cose più semplici possono rivelarsi le più difficili. L’essenza degli insegnamenti buddisti è semplice: apprezzare ogni persona. Un Budda è una persona che si sforza e si adopera instancabilmente per la felicità di ogni individuo.
Nel Buddismo, chi agisce basandosi sullo spirito altruistico di portare beneficio agli altri è chiamato bodhisattva. […] Tra tutti i numerosi bodhisattva, Nichiren Daishonin prende come modello di pratica il Bodhisattva Mai Sprezzante. Come indica il suo nome, egli non disprezza mai nessuno e mostra il più grande rispetto verso tutti. […]
Il comportamento del Bodhisattva Mai Sprezzante si basa sulla convinzione che tutti gli esseri umani sono nobili poiché possiedono la natura di Budda. Manifestando la propria natura di Budda ogni individuo può aprirsi la strada per condurre una vita meravigliosa. Avanzare su questo sentiero insieme agli altri è praticare la via del ­bodhisattva.

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