Le donne illuminano le loro famiglie, le comunità e la società intera con il loro cuore che brilla come il sole.
Mentre affrontavano la persecuzione di Atsuhara, Nanjo Tokimitsu e la sua famiglia furono assaliti da una serie di dure prove, tra cui difficoltà economiche e la morte improvvisa di alcuni cari. Nonostante ciò, la madre di Tokimitsu, la monaca laica Ueno, non si fece sconfiggere. Lodando i suoi coraggiosi sforzi nel superare un inverno di avversità, Nichiren Daishonin afferma: «Con l’arrivo della primavera, la tua gioia è sbocciata come i fiori di ciliegio ed è piena come la luna» (RSND, 1, 967).
Ora, in tutto il mondo, le donne e le giovani donne stanno avanzando allegramente con la convinzione che «l’inverno si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 476). Tutte insieme incarnano il principio di “ciliegio, prugno, pesco e susino selvatico”. Sono certo che il Daishonin le loderebbe.
Il 27 febbraio (compleanno di Kaneko Ikeda), molte organizzazioni della SGI, tra cui Stati Uniti, Brasile e Nuova Zelanda, festeggiano la giornata della donna. E in Giappone il 3 marzo – giorno delle ragazze – si celebra anche la giornata del voto delle giovani donne.
Dialogando con le donne e le giovani donne, mia moglie Kaneko esprime sempre la sua gratitudine per i loro sforzi instancabili e la speranza che continuino ad avanzare allegre e positive, con il volto sorridente.
Il mio maestro Josei Toda affermava spesso che i problemi e le sofferenze rafforzano e approfondiscono la nostra fede, ponendo le cause per la fioritura di meravigliosi fiori di felicità nel futuro.
Quarant’anni fa attraversai una tempesta di odio e gelosia. In quel periodo realizzammo il Centro culturale di Kanagawa, affacciato sull’oceano, che divenne la base delle mie attività, e mi dedicai a dialogare con quante più persone possibili, praticanti e non. Ricordo con affetto il giorno in cui, insieme a mia moglie, incoraggiammo una donna di Kanagawa di nazionalità cubana che stava affrontando molte difficoltà. Le assicurai che sforzandosi nella fede avrebbe sviluppato uno stato vitale che in futuro le avrebbe permesso di viaggiare liberamente tra il Giappone e Cuba. In seguito, avendo fatto il voto di piantare i semi della pace e della speranza nella sua amata patria, convertì al Buddismo di Nichiren Daishonin i suoi genitori e la sorella minore che vivevano a Cuba, e ciò divenne il punto di partenza del magnifico flusso di Bodhisattva della Terra che sono emersi in quel paese. Oggi il sole dei princìpi umanistici del Buddismo del Daishonin illumina la società cubana.
Proprio nei momenti più difficili possiamo porre le più grandi cause. Questo è il potere della Legge mistica che ci consente di trasformare il veleno in medicina.
Il Daishonin scrisse anche una lettera di incoraggiamento alla monaca laica Sennichi, una discepola dell’isola di Sado che si sforzava di condividere il Buddismo per portare pace alla sua terra e lavorava duramente per sostenere i suoi compagni di fede. Egli dichiara: «Supponete che un leone abbia cento cuccioli: quando il re leone ruggisce vedendo i cuccioli minacciati da altre fiere o da uccelli da preda, i cento cuccioli prenderanno coraggio e la testa delle altre fiere e uccelli da preda si romperà in sette pezzi» (RSND, 1, 843).
Non c’è nulla che risuoni con più forza delle voci di giustizia, convinzione e incoraggiamento delle donne Soka. Tutti i nostri membri, che condividono un voto dal remoto passato, sanno infondere negli altri la speranza. Nei momenti più difficili si incoraggiano l’un l’altro, e insieme trionfano sulle avversità. Anche per gli uomini, pilastri d’oro di kosen-rufu che il 5 marzo festeggiano la fondazione del loro gruppo, è giunto il momento di alzarsi con fresca e rinnovata determinazione.
Unendo le preghiere di tutta la famiglia Soka, risvegliamo le forze positive dell’universo e leviamo un gioioso canto di primavera, con spirito alto e in armonia!
(Seikyo Shimbun, 24 febbraio 2019)