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Avanzare sempre con fede sincera - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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Avanzare sempre con fede sincera

Daisaku Ikeda

Puntata 9

Prosegue la serie dedicata al Gruppo futuro, in cui Daisaku Ikeda approfondisce la vita di Nanjo Tokimitsu, giovane discepolo di Nichiren Daishonin. Puntata 9 di 12

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Miei cari amici del Gruppo futuro, nell’anno appena trascorso vi siete sfidati con coraggio nei vostri obiettivi personali realizzando una crescita straordinaria. È stato veramente un anno di brillanti realizzazioni per il Gruppo futuro, un anno in cui ognuno di voi ha scintillato luminoso. Desidero applaudire con tutto il cuore al vostro instancabile impegno.
Dicembre è il momento ideale per riflettere su ciò che avete portato a termine quest’anno e per fissare nuovi obiettivi.
Nel dicembre del 1981, mentre ero in visita nella prefettura di Oita, nel Kyushu (la più meridionale delle quattro isole principali del Giappone), dedicai ai miei giovani successori una poesia dal titolo “Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo”. Leggendo e rileggendo più volte quei versi, a quel tempo i giovani iniziarono a sfidarsi nei loro obiettivi personali.
Voi siete nati tutti all’inizio del ventunesimo secolo. Portatori di una missione fondamentale, siete Bodhisattva della Terra che apriranno la strada nella scalata alla montagna di kosen-rufu nel ventunesimo secolo.

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Nanjo Tokimitsu trascorse la sua infanzia alle pendici del Monte Fuji, il più alto del Giappone. Con lo sguardo rivolto verso la vetta maestosa, visse la sua giovinezza nel modo più nobile.
Il 20 aprile 1279 Nichiren Daishonin scrisse una lettera a Tokimitsu, che allora aveva poco più di vent’anni. Era il periodo in cui la persecuzione di Atsuhara si stava intensificando e alcuni dei discepoli del Daishonin erano stati attaccati. Nella sua lettera il Daishonin racconta le numerose persecuzioni che lui stesso aveva dovuto sperimentare ed esorta Tokimitsu a seguire il suo esempio superando con coraggio quel momento critico. La lettera si conclude con questo semplice invito: «Come chiedi cibo quando hai fame e cerchi acqua quando hai sete, come aneli a vedere la persona amata, implori una medicina quando sei ammalato o come una bella donna si mette la cipria e il rossetto, allo stesso modo devi riporre fede nel Sutra del Loto» (Persecuzione con spade e bastoni, RSND, 1, 857).
Il messaggio del Daishonin è che il Buddismo non è niente di particolarmente difficile o separato dalla vita quotidiana. Dovremmo recitare Daimoku al Gohonzon così come siamo, sia che soffriamo o che siamo felici, senza alcuna pretesa, con la naturalezza con cui un bambino si protende verso la madre.
La condizione vitale della Buddità esiste dentro ognuno di voi. Quando recitate Nam-myoho-renge-kyo, quella condizione vitale sgorga con forza. Perché? Perché Nam-myoho-renge-kyo è il nome di quella stessa condizione vitale illuminata.
Quando viene pronunciato il vostro nome voi rispondete, non è così? Similmente, quando recitate Nam-myoho-renge-kyo richiamate la vostra Buddità innata ed essa emerge con forza. Potete anche richiamare il potere infinito dei Budda, dei bodhisattva e delle funzioni protettive dell’universo.
Per quanto profonda sia la vostra sofferenza o per quanto grandi i vostri problemi, potete sbloccare senza alcun impedimento il vostro potenziale illimitato e il potere benefico che pervade l’universo.

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Konosuke Matsushita (1894–1989), che un secolo fa fondò la Panasonic Corporation, fu uno dei più famosi industriali del Giappone, spesso definito un genio negli affari. Lo incontrai in numerose occasioni e una raccolta delle nostre conversazioni venne pubblicata in giapponese con il titolo Domande e risposte sulla vita.
Nonostante avesse almeno trent’anni più di me, chiedeva spesso la mia opinione e si diceva desideroso di imparare da me.
Era una persona umile con una forte determinazione di migliorarsi.
Dall’età di nove anni aveva svolto diversi lavori, tra cui un impiego in un negozio di biciclette, finché fondò la propria attività all’età di ventitré anni. Iniziò producendo e vendendo elettrodomestici: la sua attività crebbe gradualmente, fino a diventare una delle principali corporation globali del Giappone.
Durante il difficile periodo che seguì la Seconda guerra mondiale, Matsushita diceva ai suoi giovani dipendenti che esiste una legge universale valida in qualunque frangente e che se le persone si basano su questa legge, possono diventare forti. Aggiungeva che per farlo occorre mantenere un cuore sincero e aperto.
“Mantenere il cuore sincero e aperto” era il motto di Matsushita: lo scrisse anche nel libro degli ospiti quando venne a visitare uno dei Centri della Soka Gakkai. Grazie al suo cuore sincero e aperto egli poté comprendere la Soka Gakkai in maniera corretta.
Affrontare ogni problema che si presenta, uno dopo l’altro, con spirito sincero e aperto: un impegno così serio e risoluto è la chiave per la vittoria e il successo.
Coloro che salutano allegramente e agiscono con sincerità e integrità conquistano la fiducia e l’amicizia delle persone.

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Negli scritti buddisti troviamo la storia di Chudapanthaka, uno dei discepoli di Shakyamuni, famoso per la sua pessima memoria. Chudapanthaka trascorse tre anni a tentare di memorizzare un insegnamento lungo solo quattordici caratteri, ma senza successo. Era così smemorato che a volte dimenticava il suo stesso nome.
Grazie all’incoraggiamento di Shakyamuni, tuttavia, poté abbracciare con sincerità un altro breve verso che Shakyamuni gli trasmise. Si sforzò seriamente per padroneggiare quell’insegnamento e arrivò a conseguire una splendida condizione di felicità che servì da modello per tutti, diventando alla fine un Budda.
Al contrario Devadatta, un altro dei discepoli di Shakyamuni, era così intelligente da imparare a memoria un gran numero degli insegnamenti di Shakyamuni.
Divenne però arrogante e in seguito portò scompiglio nell’armoniosa comunità dei discepoli del Budda: finì per ribellarsi a Shakyamuni e precipitò in una condizione di Inferno.
Il mio maestro Josei Toda ci esortava costantemente a nutrire una fede sincera e a non abbandonare mai il Gohonzon.
Coloro che hanno una fede sincera alla fine trionferanno sicuramente.
In qualità di membri del Gruppo futuro, tanto fortunati da aver incontrato la Legge mistica in giovane età, ognuno di voi possiede una nobile missione.
Avete sempre il Gohonzon e i compagni di fede su cui potete contare per avere sostegno: siete i membri del Gruppo futuro della Soka Gakkai, un’organizzazione che sta aprendo la strada della pace in tutto il mondo. Spero che ne sarete orgogliosi e che darete il massimo nello studio e nelle attività extracurriculari.
Nella poesia Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo ho sottolineato che fare Gongyo e recitare Nam-myoho-renge-kyo sono la forza trainante per scalare la montagna del ventunesimo secolo.
Conduciamo una vita appagante, iniziando ogni giorno con una preghiera pervasa dal voto, affrontando con slancio i nostri compiti quotidiani e concludendo ogni giornata con preghiere di ringraziamento.
Vi prego di prendervi cura della vostra salute. Vi auguro uno splendido Capodanno!

(1 dicembre 2018)

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