Tutto cambia. Tutto si trasforma, come un fiume che scorre continuamente, senza mai fermarsi neanche un istante. In questo perenne cambiamento, la forza suprema che illimitatamente spinge la nostra vita e quella degli altri ad avanzare verso la speranza, la felicità e la pace è la nostra fede nella Legge mistica.
Pearl S. Buck (1892-1973), autrice del famoso romanzo La buona terra, prese nota di alcune frasi dette dalla madre – che tanto amava e rispettava – nell’ultimo periodo di vita, quando stava combattendo contro una malattia: «Ricorda che il mio spirito avanza, sempre diritto» e «morirò nella gioia e nel trionfo».
La nascita, l’invecchiamento, la malattia e la morte sono questioni fondamentali dell’esistenza e nessuno può sottrarvisi. In particolare, nei numerosi paesi in cui oggi si assiste a un fenomeno di invecchiamento della popolazione senza precedenti, il periodo della vecchiaia è diventato più lungo e gli individui si confrontano con problemi mai avuti finora. Proprio per questo, nella nostra epoca acquisiranno maggiore importanza le nuove sfide e la pionieristica missione delle nostre famiglie Soka, specialmente dei membri del gruppo Molti Tesori.
Le ricchezze che possiamo accumulare e il potere che possiamo raggiungere nel corso dell’esistenza svaniscono come effimere illusioni di fronte alla severa realtà della vecchiaia e della morte. Ciò che allora avrà valore saranno la filosofia che si abbraccia e la vita che avremo vissuto.
Nella Raccolta degli insegnamenti orali Nichiren Daishonin afferma: «Attraversando il ciclo di nascita e morte si percorre la propria strada sulla terra della natura del Dharma, o Illuminazione, che è intrinseca in noi» (BS, 111, 46).
La Legge mistica è la legge eterna e indistruttibile che governa l’intero universo, di conseguenza la vita di tutti noi che recitiamo Nam-myoho-renge-kyo e ci impegniamo per realizzare kosen-rufu è anch’essa eterna e indistruttibile, solida e imperitura. Sia nella vita sia nella morte, poiché siamo entità di Nam-myoho-renge-kyo, potremo sicuramente, senza il minimo dubbio, continuare ad avanzare serenamente sulla “terra della natura del Dharma, o Illuminazione”, ovvero sulla terra delle quattro virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. Quindi, qualunque cosa ci possa accadere, non abbiamo nulla da temere.
In una sua lettera Nichiren Daishonin esprime i più sentiti elogi e apprezzamenti alla moglie di Toki Jonin che con tanto affetto e dedizione si prese cura della suocera novantenne fino al giorno in cui morì serenamente. La monaca laica Toki continuò inoltre a lottare senza mai arrendersi contro la sua grave malattia, probabilmente dovuta anche agli sforzi che richiedevano le cure alla suocera. Il Daishonin la incoraggiava così: «Se consideriamo che sicuramente diventeremo Budda, non c’è niente di cui lamentarsi» (L’arco e la freccia, RSND, 1, 586).
Non c’è assolutamente motivo di lamentarsi e chiedersi perché, dopo tanti anni di pratica, ci ammaliamo, dobbiamo occuparci di un familiare malato o affrontare altre difficili situazioni, perché attraverso ognuna di esse potremo alleggerire le nostre retribuzioni karmiche e trasformare il veleno in medicina. I membri di una famiglia, unendo le forze e superando ogni ostacolo basandosi sulla fede nel Buddismo del Daishonin, potranno aprirsi la strada, nel profondo della vita, verso il conseguimento della Buddità.
Una donna del gruppo Molti Tesori che vive nella prefettura di Oita, sull’isola di Kyushu, una dei tanti compagni di fede che vicino alle rovine del castello di Oka cantarono con me la famosa canzone giapponese Kojo no tsuki (La luna sopra le rovine del castello), con grande vitalità e dinamismo continua tuttora a incoraggiare numerose persone a intraprendere dialoghi sul Buddismo del Daishonin, portando sempre con sé un quaderno dove annota i nomi degli amici per la cui felicità recita costantemente Daimoku. «Sono nata per adempiere la missione di kosen-rufu – ha dichiarato -. Quando penso che ogni cosa, per quanto dolorosa e triste possa essere, fa parte della mia missione, i miei occhi si riempiono di lacrime di gratitudine. Vincerò accumulando i tesori del cuore!».
I nostri compagni di fede della Gakkai, che coltivano una forte determinazione nella pratica, fanno risplendere la torre preziosa della loro vita e concludono con immensa gioia l’ultima fase dell’esistenza, sono incomparabili luci di speranza che dimostrano come in una società che tende all’invecchiamento si possa conquistare la felicità e celebrare veramente la longevità.
Il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda dichiarò: «In mezzo a furiosi turbini di vento sorridete, e lottate fino alla fine dei vostri giorni!».
Miei saggi compagni del gruppo Molti Tesori, facciamo ardere eternamente il cuore di speranza, e insieme continuiamo ad andare avanti, sempre più lontano!
Pieni di vita,
proseguiamo il viaggio del nostro voto
per le tre esistenze,
gioiosi avanziamo sul sentiero
di eternità, felicità, vero io e purezza.
(traduzione di Marcella Morganti)