Festival del gruppo giovani a milano
A marzo di quest’anno, spinti dal desiderio di tornare a fare attività per kosen-rufu in presenza in modo gioioso, noi responsabili giovani della Lombardia nord abbiamo avuto l’idea di organizzare una festa. Con lo scopo di ritrovarci insieme tutti i giovani della nostra regione, dopo due anni segnati dalla pandemia e dall’isolamento, è nato il “Festival del Giovani” con il motto “Riempiamo l’Italia di speranza e di vittorie per i giovani!”.
Volevamo coinvolgere il maggior numero possibile di giovani, secondo il principio di “non lasciare indietro nessuno”, ma sapevamo che non sarebbe stato facile a causa delle difficoltà legate a questo periodo. Inoltre, gli staff sokahan e byakuren erano fermi da due anni.
Abbiamo fissato la data per il festival al 12 giugno e creato un comitato organizzatore, vedendoci inizialmente online una volta e settimana, e quando è stato possibile anche al Centro culturale. Alla prima riunione abbiamo determinato che fosse un evento innovativo, in cui incoraggiarci, condividere emozionanti esperienze di vittoria e fare nuove amicizie.
Volevamo uscire dagli schemi e creare una situazione dove ciascuno, praticante o meno, fosse libero di dialogare e portare la propria individualità, sentendo gioia nel partecipare, lanciando un forte messaggio di speranza. Per rilanciare in concreto l’espansione del movimento di dialogo su temi importanti come la dignità della vita, il disarmo, la felicità, l’impegno sociale per la pace e la sostenibilità… abbiamo deciso di usare l’occasione del festival per una campagna di shakubuku, mirata a coinvolgere e invitare amici, colleghi, parenti, simpatizzanti e ospiti al nostro Centro culturale. Per accoglierli al meglio ci siamo sforzati di creare contenuti “aperti”, che parlassero di Buddismo in modo autentico e sincero, ma comprensibile ai non praticanti.
Abbiamo prodotto un video sul significato della pratica quotidiana per i membri della Soka Gakkai, sullo spirito che ci anima nel fare attività e sugli effetti del Daimoku nelle nostre vite. Sono state condivise due esperienze e abbiamo presentato l’impegno del nostro Istituto nel sociale, raccontando i progetti sostenuti con l’8×1000, Senzatomica, e poi abbiamo parlato della pratica buddista come strumento di felicità per noi e per gli altri.
Nella seconda parte, chiamata “FuoriFestival”, in cui gli ospiti hanno dialogato nelle “Oasi del dialogo” allestite nel giardino del Centro culturale, è stato possibile abbattere le barriere dello scetticismo, rispondere a domande e curiosità, approfondire dubbi e anche rivedersi dal vivo dopo tanti mesi. Performance artistiche di canto, ballo, musica hanno accompagnato tutti i momenti del festival, dall’accoglienza iniziale degli ospiti, fino alla conclusione.
Ci eravamo dati l’obiettivo di raggiungere almeno 200 persone, e al Centro culturale i presenti erano 210!
Anche gli adulti che hanno contribuito all’attività si sono sentiti incoraggiati e rivitalizzati. Rinvigoriti nello spirito da quest’attività, abbiamo determinato di realizzare una crescita senza uguali.