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Artefici di un cambiamento a cascata - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:12

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    Artefici di un cambiamento a cascata

    A febbraio si sono tenuti due appuntamenti di rilievo per varare la campagna Senzatomica: alla Camera dei Deputati a Roma e presso la Regione Toscana a Firenze, un’occasione per riunire energie che insieme possono proporre alla società cambiamenti e modelli diversi

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    A febbraio si sono tenuti due appuntamenti di rilievo per varare la campagna Senzatomica: alla Camera dei Deputati a Roma e presso la Regione Toscana a Firenze, un’occasione per riunire energie che insieme possono proporre alla società cambiamenti e modelli diversi. Dall’associazione Mayors for Peace alla Comunità di Sant’Egidio, dai parlamentari impegnati nel disarmo nucleare all’unione degli scienziati per il disarmo (USPID), dal premio Nobel Betty Williams all’ospite d’onore Shigeru Nonoyama, sopravvissuto alla bomba atomica giunto da Hiroshima per portare la sua testimonianza. L’obiettivo comune è realizzare una Convenzione internazionale per l’abolizione delle armi nucleari entro il 2015

    Roma, 1 febbraio, sala conferenze, Camera dei Deputati
    L’interrogativo se «è possibile creare una coscienza civile sul disarmo nucleare» ha aperto la presentazione della campagna Senzatomica a Palazzo Marini. Molti gli esponenti che da anni si impegnano in prima linea in questa lotta: dall’onorevole Federica Mogherini, coordinatrice dei parlamentari impegnati nel disarmo nucleare, a Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976 e, per l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, Andrea Bottai. Emilio Carelli, direttore di Sky tg24, ha moderato il dibattito.
    Grazie allo scambio di progetti ed esperienze tra i relatori, che individualmente e a mezzo delle rispettive associazioni intervenute portano avanti l’obiettivo del disarmo nucleare, è emerso chiaramente il ruolo della campagna nel coinvolgimento del maggior numero possibile di persone comuni.
    La testimonianza di Shigeru Nonoyama, un sopravvissuto di Hiroshima, che a ottantun anni ha preso appositamente l’aereo dal Giappone affinché la sua terribile esperienza non venga mai dimenticata, ha ricondotto il dialogo sul piano dell’umanità e della semplicità. Non discorsi elaborati, non cifre o calcoli statistici o digressioni astratte sui diritti dell’uomo, ma una semplice voce che ha ricordato a tutti come vivere in pace con le proprie famiglie sia veramente un diritto che nessuno può permettersi di considerare opinabile. Nonoyama ci ricorda che tutto parte da noi perché: «Quando c’è pace nella nostra famiglia c’è pace nella società in cui si vive».
    L’unico modo per ottenere un cambiamento è iniziare ad agire, e sono le persone – i cittadini – che, singolarmente o insieme, saranno in grado di raggiungere l’obiettivo fissato per il 2015, ovvero la realizzazione di una Convenzione internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, oggi enormemente più potenti di quelle che distrussero Hiroshima e Nagasaki. E questo è l’obiettivo della campagna Senzatomica.
    Le armi nucleari portano con sé il germe della stupidità, della violenza, del sopruso, della minaccia costante che avvolge la vita di tutti. Lisa Clark, Mayors for Peace, ha sottolineato il ruolo fondamentale delle città, che sono la prima cellula di organizzazione sociale e politica. Dato che le armi nucleari nascono proprio per distruggere le città e annientare le persone che vi abitano, sono proprio le città che devono diventare il laboratorio di una società pacifica e i cittadini stessi gli artefici instancabili di questo cambiamento. Se deleghiamo ad altri, se facciamo finta di non sapere, se pensiamo che ci vorrà chissà quale impegno politico, non riusciremo a credere che saremo proprio noi a fare la differenza. In realtà ognuno di noi è prezioso: la nostra inventiva, la creatività, il desiderio di vivere saranno il cambiamento.
    «Chi di noi è veramente disposto a fare qualcosa?». Il premio Nobel Betty Williams è molto concreta nel suo intervento. «Se qualcuno dice che le armi nucleari vanno bene, allora bisogna portarlo a Hiroshima!». La Williams ha vissuto in prima persona la violenza perpetrata nell’Irlanda del Nord, in particolare, essere stata testimone dell’uccisione di tre bambini ha fatto nascere in lei un profondo desiderio di giustizia, alla base di ogni sua iniziativa.
    Gli altri amici di Senzatomica intervenuti alla conferenza provenivano tutti da realtà differenti: Alberto Quattrucci della Comunità di Sant’Egidio, che già in passato ha collaborato con l’Istituto Buddista per la mostra sui Diritti Umani e la raccolta di firme per la moratoria della pena di morte; Michele di Paolantonio, IPPNW, che, già in occasione della presentazione di Senzatomica a Certaldo lo scorso luglio, ha ricordato come l’uso delle armi nucleari influisca negativamente su tutto il genere umano per il suo potere distruttivo nonché la capacità di alterare gli equilibri climatici del pianeta; e ancora Francesco ­Calogero, a nome di USPID e Pugwash Conferences (organizzazione insignita del premio Nobel per la pace). Infine Fabrizio Battistelli (Istituto Ricerche Internazionali Archivio Disarmo) ha riportato che dai sondaggi risulta che la stragrande maggioranza delle persone è favorevole al disarmo nucleare ma che tuttavia si sente impotente al riguardo. È proprio giunto il momento: spetta a ciascuno di noi prendere l’iniziativa, adesso.

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    Testimoni di ieri e di domani

    Firenze, 3 febbraio, sala delle feste, Regione Toscana
    Nella città il cui sindaco è tradizionalmente vice Mayor for Peace – cioè vice del sindaco di Hiroshima che presiede l’Associazione dei Sindaci per la pace – e che ha conferito due premi a Daisaku Ikeda, il Fiorino d’oro e il Sigillo della pace, è stata presentata la campagna Senzatomica. Insieme ai rappresentanti di provincia e regione, presenti anche la Comunità di Sant’Egidio e l’Unione scienzati per il disarmo – Pugwash Conferences (USPID). Firenze, che inaugura l’allestimento nazionale della mostra, è stata la seconda tappa del “viaggio della memoria” di Shigeru Nonoyama. Nella sontuosa Sala delle Feste della Regione Toscana l’ottantunenne hibakusha ha commosso i presenti con la sua testimonianza. «La storia di Nonoyama – ha commentato poi Enza Pellecchia, del comitato scientifico della mostra – ci porta dritti a ciò che è accaduto alle “persone”di Hiroshima e non alla città».
    «Non c’è nulla di più potente di quelle idee il cui tempo è giunto», diceva Victor Hugo. E con l’ottimismo di chi è capace di guardare lontano, Francesco Calogero (USPID) ha ricordato che la campagna Senzatomica arriva in questo momento propizio per un cambiamento a livello internazionale, rafforzato anche dal discorso di Obama tenuto nel 2009 a Praga con la dichiarazione di lotta alle armi nucleari, che si concludeva con la famosa affermazione: «Yes, we can». Sì, possiamo avere un mondo libero dalle armi atomiche.
    In questa fase di cambiamento diventa fondamentale “la diplomazia delle persone comuni”, un tema caro anche a Daisaku Ikeda. «Ognuno di noi è un soggetto diplomatico che può promuovere la cultura del disarmo nucleare. Spero che questa campagna raggiunga tutti coloro che credono che la guerra sia giusta e che possano cambiare idea», ha detto Michele Brancale della Comunità di Sant’Egidio.
    Per l’assessore alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede il tema della campagna è anche nel Dna delle istituzioni. Non tutti nascono con un’innata propensione pacifista e l’obiettivo è che venga riconosciuta l’inutilità della guerra a livello generale. «Queste testimonianze servono a creare una catena e chi, meglio dei giovani, può essere il migliore testimone di questa consapevolezza?».
    L’obiettivo della campagna è raccogliere tanti eventi che nascano direttamente dalle proposte della gente creando un’ondata virtuosa, e non virtuale, per creare tante coscienze anti-armamenti nucleari.

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