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Approvato il nuovo Statuto dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:31

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Approvato il nuovo Statuto dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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È stato approvato il nuovo statuto dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Il nuovo Statuto dell’IBISG è stato pensato per ottenere una maggiore corrispondenza tra l’impostazione giuridica e i princìpi operativi reali della Soka Gakkai. Esso contiene alcune innovazioni rispetto a quello precedente che tendono a far crescere la partecipazione delle diverse rappresentanze territoriali alle attività degli organi direttivi, e a garantire una maggiore collegialità nelle decisioni. È stato anche introdotto un preambolo che richiama lo spirito e l’opera dei tre presidenti e la centralità della relazione tra maestro e discepolo come forza propulsiva per la realizzazione della pace nel mondo. Non è cambiata la struttura fondamentale dell’Istituto e la spartizione di competenza tra i suoi organismi direttivi.
La principale innovazione riguarda il Consiglio nazionale dell’IBISG, che prende il posto del precedente Consiglio dei ministri di culto. Il Consiglio nazionale, pur essendo sempre composto in larga maggioranza dai ministri di culto che rappresentano i principali responsabili della conduzione dell’Istituto, prevede anche la presenza dei responsabili nazionali delle quattro Divisioni, nonché del coordinatore della Consulta nazionale e del segretario generale. In questo modo l’organismo direttivo principale assume una composizione più ampia, collegata con la Consulta e con i responsabili delle quattro Divisioni. In questo modo esso è in grado di cogliere meglio, e tempestivamente, i bisogni, le esigenze, i suggerimenti che possono arrivare dal livello locale e comunitario.
Anche la composizione della Consulta nazionale, quale organo consultivo, risulta più ampia e diversificata rispetto a quella prevista dal precedente statuto. In particolare essa è composta dai responsabili regionali e dai responsabili nazionali dell’Istituto, e ancora dai rappresentanti regionali in proporzione al numero dei fedeli di ciascuna regione. Inoltre, sono membri di diritto della Consulta gli ex presidenti dell’Istituto e gli ex direttori del Comitato direttivo finanziario. Il Consiglio nazionale può infine nominare membri aggiunti della Consulta in numero non superiore a dieci, scegliendoli tra i fedeli ritenuti idonei a dare un contributo in termini di esperienza e di saggezza e a costituire un qualificato raccordo tra l’Istituto e la comunità. Questa ampia partecipazione vuole garantire nell’organismo consultivo una pluralità di vedute e di esigenze che colleghino le esperienze locali con i princìpi e gli obiettivi nazionali nel rispetto della storia e dei valori fondanti della Soka Gakkai. La Consulta diventa, in questo modo, l’organismo partecipativo più ampio che può riflettere, discutere, esaminare i problemi che l’IBISG vive quotidianamente anche in relazione ai mutamenti della società.
Questi due organismi, decisionale e consultivo, vedono crescere nel nuovo statuto le prerogative e le funzioni rispetto alla precedente normativa. La Consulta svolge la funzione di raccordo tra le strutture comunitarie e territoriali dell’IBISG e il Consiglio nazionale ed esprime le esigenze di partecipazione della comunità dei fedeli alla vita dell’Istituto. Il regolamento, di prossima approvazione, specificherà le competenze particolari della Consulta in modo da confermarne il ruolo consultivo e propositivo principale.
Il Consiglio nazionale svolge la funzione generale di programmare e coordinare le attività dell’Istituto di rilevanza nazionale, a cominciare da quelle di religione e di culto; inoltre si pronuncia sulle questioni religiose e dottrinali più importanti, che possono essere sottoposte al suo esame anche dal presidente e dalla Consulta nazionale. Essa nomina tutti i titolari delle cariche istituzionali e i componenti degli organismi direttivi. Nomina quindi il presidente, i ministri di culto, il direttore del Comitato direttivo finanziario e i componenti del Comitato direttivo stesso. Nomina ancora i membri del Collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio nazionale è in definitiva il centro propulsore dell’attività dell’Istituto e il garante della funzionalità di tutti gli organismi direttivi.
Sono previsti, poi, dei collegamenti tra Consiglio nazionale e altri organismi direttivi per agevolare la capacità di iniziativa complessiva dell’Istituto. Il Consiglio nazionale, infatti, esprime parere favorevole circa la nomina di due (o più) vice presidenti, fatta dal presidente dell’istituto, ai quali possono essere delegati specifici poteri in modo temporaneo o permanente. Ancora, esso esprime il parere sulla nomina del segretario generale (fatta sempre dal presidente) il quale svolge funzioni di carattere amministrativo ai fini del buon andamento dei lavori del Consiglio nazionale e dell’esecuzione delle sue delibere. I vice presidenti e il segretario generale sono figure di nuova introduzione che faranno crescere il coordinamento e la capacità di iniziativa dell’Istituto e degli organismi direttivi. Inoltre, per favorire il collegamento tra Consiglio nazionale e Comitato direttivo finanziario, è previsto che il direttore del Comitato informi periodicamente il Consiglio nazionale sull’operato del Comitato stesso.
Complessivamente, si può dire che il nuovo statuto ha stabilito una più ampia partecipazione dei fedeli alle attività e alle decisioni dell’Istituto attraverso sia il potenziamento delle funzioni della Consulta nazionale sia la nuova composizione del Consiglio nazionale, cercando contemporaneamente una migliore funzionalità grazie al coordinamento tra gli organismi direttivi.

il Consiglio nazionale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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In arrivo un nuovo volume di dialoghi del presidente Ikeda

La civiltà moderna ha dimenticato il senso della morte. Eppure, secondo Nichiren Daishonin, se non affrontiamo per prima cosa il problema della morte, non saremo in grado di vivere una vita piena e realizzata.
Secondo la visione buddista della vita, infatti, gli esseri umani possono assaporare la gioia sia nella vita sia nella morte, se attingono a quello speciale stato vitale chiamato “Buddità”: impalpabile, invisibile, eppure onnipresente in ogni forma di esistenza nell’universo. Anzi, secondo quanto aveva intuito Josei Toda, mentre si trovava in prigione durante la Seconda guerra mondiale, è proprio la Buddità a costituire il nucleo fondamentale di ogni forma di vita.
Josei Toda insegnò a Daisaku Ikeda che il Buddismo è l’insegnamento capace di superare le sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte e a sua volta, Daisaku Ikeda torna ad affrontare le questioni fondamentali dell’esistenza a beneficio dei lettori nel libro Gioia nella vita, gioia nella morte / Affrontare le quattro sofferenze. Lo fa dialogando su questi temi con alcuni membri delle Divisioni medici e infermieri della Soka Gakkai, tutte persone che nella loro attività professionale hanno sperimentato la profonda relazione che intercorre tra il Buddismo e la medicina e che si sforzano in modo invisibile di sostenere la vita delle persone.
Nel loro dialogo ad ampio spettro, Ikeda stimola i rappresentanti della professione medica a rivelare esperienze personali particolarmente toccanti con i pazienti e a spiegare come affrontare i problemi comuni all’esistenza di ogni essere umano: da una banale malattia da raffreddamento a gestire un familiare affetto da Alzheimer o semplicemente ospedalizzato, al rischio delle pandemie influenzali, di particolare attualità. Consigli validi sia dal punto di vista pratico, sia da quello dell’atteggiamento e della fede.
La questione principale del ventunesimo secolo, dice Ikeda nella prefazione al volume, è proprio «quella delle quattro sofferenze fondamentali. La nostra è una sfida senza fine e proprio per questa ragione continuerò ad affrontare i grandi temi dell’esistenza, cercando di rispondere agli interrogativi del mondo contemporaneo». Nessuno può evitare le quattro sofferenze che sono all’origine dell’insegnamento buddista: esso infatti indica la via grazie alla quale ogni persona può risolvere il problema della sofferenza nella propria vita.

D. Ikeda, Gioia nella vita, gioia nella morte / Affrontare le quattro sofferenze,
esperia, pagg. 176, € 8,00

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