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Approfondimenti - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:30

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    Un po’ di storia

    Il Buddismo ha origine dagli insegnamenti di Siddharta Gautama, meglio conosciuto come Shakyamuni, principe degli Shakya vissuto 2.500 anni fa.
    La tradizione buddista racconta di quattro incontri decisivi che avrebbero motivato la sua scelta di abbandonare i privilegi legati alla sua condizione sociale per ricercare la vera felicità. Questi incontri rappresentano le quattro sofferenze fondamentali della condizione umana: nascita, invecchiamento, malattia e morte. Questa consapevolezza risvegliò in Shakyamuni il desiderio di intraprendere una profonda ricerca spirituale per liberare l’umanità dalla sofferenza. Alla fine di un lungo percorso sperimentò un radicale risveglio, o Illuminazione, e arrivò a comprendere la vera natura e il funzionamento della vita.

    Dopo la sua morte, nel corso dei secoli, il Buddismo dall’India si diffuse verso sud nello Sri Lanka, in Birmania, in Thailandia e in Cambogia, e verso nord, attraverso l’Asia centrale, in Cina e nella penisola coreana fino a raggiungere il Giappone dove, nel tredicesimo secolo, nacque Nichiren Daishonin.
    Animato dallo stesso desiderio di salvare le persone dalla sofferenza, il Daishonin studiò tutti gli insegnamenti di Shakyamuni e alla fine ne individuò l’essenza nel Sutra del Loto, dove si afferma che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda e che non esistono persone che non possano ottenere la Buddità nella vita presente, così come sono.

    L’eredità spirituale di Nichiren Daishonin è stata raccolta nell’epoca attuale dalla Soka Gakkai, l’organizzazione fondata da Tsunesaburo Makiguchi insieme a Josei Toda nel 1930.
    In seguito Daisaku Ikeda, discepolo di Toda e presidente della Soka Gakkai Internazionale, ha portato il Buddismo del Daishonin al di fuori del Giappone impegnandosi senza sosta nel diffondere i suoi ideali in tutto il mondo per realizzare la pace e la felicità di ogni persona.

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    La trasformazione del karma

    Il Buddismo spiega che la felicità e l’infelicità che viviamo nel presente derivano dalle cause da noi poste nel passato. Queste cause sono le azioni positive e negative compiute in questa vita e in quelle passate, con pensieri, parole e azioni vere e proprie. Secondo la Legge di simultaneità di causa ed effetto, ogni volta che compiamo un’azione (causa), questa porta con sé il suo effetto latente o potenziale, che diventerà manifesto nelle condizioni opportune. L’insieme delle azioni compiute fino a oggi si chiama “karma” (in sanscrito “azione compiuta”).
    È bene precisare che non si tratta di determinismo o predestinazione. Infatti la filosofia buddista non insegna solo che la felicità e l’infelicità attuali dipendono dal karma passato, ma sottolinea anche che attraverso le azioni di oggi si può costruire un futuro nuovo. In altri termini, il comportamento nella vita presente è la causa della felicità o dell’infelicità in questa esistenza e nelle prossime.
    Nichiren Daishonin afferma: «Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente» (RSND, 1, 252).
    Possiamo dire che il Buddismo sia nato dalla scoperta della possibilità per ogni persona di trasformare il proprio karma. L’obiettivo del Buddismo è quello di costruire una società umana basata sulla felicità e la pace attraverso la trasformazione del karma di tutte le persone. Tutto parte dal potenziale di trasformazione dell’essere umano, capace di far emergere la propria natura illuminata nel momento presente e costruire così, istante per istante, il suo futuro.

    Come si può trasformare il karma?

    Quando siamo infelici pensiamo che la causa della nostra infelicità sia qualcosa di insormontabile. Ma il Daishonin spiega che la fonte del karma negativo è semplicemente l’oscurità fondamentale inerente alla nostra vita.
    Nel momento stesso in cui risvegliamo in noi la saggezza del Budda, questa oscurità svanisce. È come accendere la luce in un luogo buio: il cambiamento è immediato.
    Oscurità fondamentale significa non riconoscere che dentro la nostra vita esiste questa potenzialità infinita, che ogni vita, anche la nostra, è un’entità della Legge mistica. Significa non credere che in noi esiste la natura del Budda.
    Nichiren Daishonin ci ha indicato la strada e ci ha fornito il mezzo per sconfiggere questa oscurità, ha iscritto il Gohonzon per attestare che ognuno di noi è un’entità della Legge mistica.
    Sviluppare e consolidare la nostra fede nel Gohonzon ci permette di sconfiggere l’oscurità fondamentale nella nostra vita. Questa non è un’impresa semplice, perché ogni giorno ci imbattiamo in cause esterne che risvegliano la nostra parte oscurata. Per questo è necessario recitare quotidianamente Nam-myoho-renge-kyo.

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