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Antico insegnamento, moderno umanesimo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:13

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    Antico insegnamento, moderno umanesimo

    Attraverso i dialoghi fra il Budda e i suoi discepoli impariamo che tutte le persone intrinsecamente possiedono la sua stessa saggezza. L’impegno della SGI è tradurre nel mondo contemporaneo lo spirito compassionevole contenuto nel Sutra del Loto

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    Attraverso i dialoghi fra il Budda e i suoi discepoli impariamo che tutte le persone intrinsecamente possiedono la sua stessa saggezza. L’impegno della SGI è tradurre nel mondo contemporaneo lo spirito compassionevole contenuto nel Sutra del Loto

    La Soka Gakkai Internazionale è un’organizzazione buddista laica che si rifà all’insegnamento di Shakyamuni, sviluppato da Nagarjuna e Vasubandhu in India, da T’ien-t’ai e Miao-lo in Cina e da Dengyo e Nichiren in Giappone. La specifica tradizione buddista su cui si basa la SGI è quella delle scritture mahayana e in particolare del Sutra del Loto. La pratica e le attività sociali cui si dedica la SGI traducono nel mondo contemporaneo lo spirito compassionevole che caratterizza questo sutra. Shakyamuni nacque circa duemilacinquecento anni fa in una famiglia reale nella zona corrispondente all’attuale Nepal. Riflettendo sulle sofferenze generate dall’invecchiamento, dalla malattia e dalla morte, benché a quel tempo giovane e in salute, egli comprese l’inevitabilità di tali aspetti dell’esistenza. Shakyamuni rinunciò alla vita secolare e iniziò a ricercare una filosofia che spiegasse a tutti il senso della vita: si dedicò allo studio sia degli insegnamenti tradizionali che di quelli recenti, senza sentirsi però soddisfatto. Praticando la meditazione e riflettendo profondamente sulla causa fondamentale della sofferenza e sul come poterla superare, si risvegliò alla Legge eterna che permea l’universo e la vita di ogni individuo. Questa Legge (Dharma) è l’essenza del Buddismo. Shakyamuni comprese che le persone soffrono sia perché ignorano la sacralità della loro vita, sia per l’egocentrismo provocato dall’attaccamento a desideri effimeri. Iniziò a insegnare alle persone che risvegliandosi alla Legge universale è possibile liberarsi dal piccolo io e manifestare uno stato vitale puro, requisito fondamen­tale per vivere appieno la propria esistenza. Il suo desiderio era quello di riaccendere la vitalità degli esseri umani, permettendo loro di dischiudere l’illimitato potenziale e la saggezza interiore insita in ciascun essere senziente. Circa cinquecento anni dopo la morte di Shakyamuni, il movimento buddista mahayana diede il via a una sorta di Rinascimento buddista, durante il quale furono messi per iscritto vari sutra, divenuti poi il fondamento di un sistema di dottrine e scuole buddiste, tra cui quella del Sutra del Loto.
    Questo sutra descrive il voto fatto da Shakyamuni di elevare tutti gli esseri umani allo stesso stato vitale da lui raggiunto, affermando di avere adempiuto lui stesso a tale voto esponendo l’insegnamento del Sutra del Loto, che contiene a sua volta ripetute esortazioni a compiere atti compassionevoli per concretizzare il suo messaggio. È un capolavoro letterario realizzato in forma di dialogo tra lui e i suoi discepoli che rivela il sentiero che porta all’Illuminazione, esortando alla sua condivisione soprattutto con chi soffre ed è preda di preoccupazioni, in quanto mezzo capace di risvegliare speranza, coraggio e sicurezza.

    Universalità e diffusione

    Nei secoli il Sutra del Loto è stato trasmesso e abbracciato da numerose culture: in India Nagarjuna e Vasubandhu lo diffusero ampiamente insieme alle idee e gli insegnamenti del Buddismo mahayana. In Cina, rispettivamente nel sesto e nell’ottavo secolo, T’ien-tai e Miao-lo scrissero della superiorità del Sutra del Loto sugli altri sutra e nel nono secolo Dengyo introdusse i loro insegnamenti in Giappone e si adoperò per diffondere ampiamente il concetto di Illuminazione di tutte le persone, così com’è esposto nel Sutra del Loto. Grazie a loro, i suoi insegnamenti e l’intento di Shakyamuni furono resi universali. Nichiren, che visse in un periodo di grandi conflitti e sconvolgimenti nel Giappone del tredicesimo secolo, provando una profonda empatia per le sofferenze del popolo decise di diventare un discepolo di Shakyamuni, ritenendo che il Buddismo potesse essere il mezzo per superare le sofferenze e realizzare la felicità e la dignità di tutti gli esseri umani. Studiando i vari testi buddisti e i commentari dei suoi predecessori, comprese che solo il Sutra del Loto permette all’infinito potenziale umano di fiorire permeando l’ambiente nel suo complesso. Determinato a realizzare una società armoniosa, Nichiren si impegnò per divulgare questo messaggio. Oppresso e perseguitato dai potenti che seguivano, secondo lui, credenze buddiste errate, Nichiren rischiò la vita per incoraggiare ed elevare lo stato vitale delle persone, proprio come insegnava il Sutra del Loto e, a questo scopo, stabilì la pratica della recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e iscrisse quale oggetto di culto un mandala chiamato Gohonzon. Nichiren stabilì una pratica concreta per ottenere la Buddità basata sull’insegnamento essenziale del Sutra del Loto, sostenendo che la dignità umana dovesse diventare la spina dorsale spirituale della società nella creazione di un mondo pacifico dove tutti possano godere di esistenze realizzate. Superare la natura distruttiva radicata nell’egoismo che corrode esseri umani e società è sempre rimasto il fulcro dell’insegnamento di Shakyamuni.
    Oggi i membri della SGI si basano sugli insegnamenti di Nichiren e hanno ereditato il compito di dare vita a un nuovo umanesimo, conseguendo la felicità per se stessi e per gli altri, basandosi su fiducia, creazione di valore e armonia. Grazie alla pratica quotidiana, sono in grado di sfidare i problemi della vita facendo emergere speranza, coraggio e spirito combattivo. Riflettendo profondamente su se stessi, sviluppano valori fondati sull’umanesimo e costruiscono una ricca personalità. I buddisti della SGI chiamano questo processo di cambiamento “rivoluzione umana”. La pratica del Buddismo di Nichiren consente di sviluppare il proprio potenziale interiore e di portare avanti le proprie responsabilità al meglio sia a casa sia nella propria comunità e nel luogo di lavoro: essa sprona a contribuire attivamente per trovare soluzioni ai vari problemi che affliggono il mondo. I membri della SGI sono impegnati a diffondere l’importanza della pace e l’ideale del rispetto per la dignità della vita e dei diritti umani attraverso varie attività, come le mostre sulla minaccia delle armi nucleari o le attività di aiuti umanitari, promuovendo la consapevolezza dei problemi ambientali che il pianeta si trova ad affrontare.
    Questa è l’eredità di Shakyamuni trasmessa a Nichiren e alla SGI che, considerandola l’essenza del Buddismo, mira a diffondere tale tradizione e tale spirito nella società contemporanea.

    (traduzione di Francesca Fanciullacci)

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    Insieme al re dei sutra, la nuova edizione della Saggezza del Sutra del Loto

    Una nuova edizione del Sutra del Loto, completa di prologo ed epilogo, accompagna la versione ampliata dei dialoghi di Daisaku Ikeda sulla saggezza del Sutra del Loto in tre volumi in via di pubblicazione per i tipi di Esperia
    Sin da quando è apparso in Cina nel terzo secolo a.C., il Sutra del Loto è stato considerato una delle più importanti scritture del Buddismo mahayana. Ricco di splendide immagini letterarie e di celebri parabole, non è solo una lettura per accademici o per cultori della filosofia orientale. La rivelazione in esso contenuta che la suprema Illuminazione è inerente e accessibile a tutti gli esseri viventi ne fa un testo fondamentale per chi ricerca il senso della vita umana.
    La nuova edizione del sutra appena pubblicata non si limita a una revisione del testo. È infatti completa di due brevi testi spesso citati non solo da Nichiren ma anche dai presidenti Toda e Ikeda. Il Sutra degli Innumerevoli significati, considerato il prologo del Sutra del Loto, contiene una enigmatica descrizione del corpo del Budda grazie alla quale Toda racconta di aver ottenuto l’Illuminazione in prigione, dopo aver compreso che il Budda era la vita stessa.
    Un altro testo incorporato nella nuova edizione è il Sutra di Virtù Universale (considerato l’epilogo del Sutra del Loto), che parla del pentimento per i molteplici attaccamenti che ci impediscono di “vedere i Budda”. Questo breve testo contiene un famoso verso di incoraggiamento: «L’intero mare degli impedimenti karmici / nasce dai pensieri illusori. / Se si desidera pentirsi / ci si sieda con la schiena eretta e si mediti sul vero aspetto. / Allora, tutte le colpe, come brina e rugiada, / potranno sciogliersi al sole della saggezza».
    Parallelamente, Esperia sta curando anche la nuova edizione dell’opera che Daisaku Ikeda ha dedicato al commento e all’interpretazione del sutra stesso, La saggezza del Sutra del Loto. Per il mese di maggio è prevista l’uscita del secondo volume, mentre il terzo e ultimo uscirà nel mese di novembre.
    Questa nuova edizione, in forma dialogica, si affianca a quella Mondadori, che si presenta in forma di saggio ed è destinata a un ampio pubblico. L’edizione Esperia riporta invece in maggiore dettaglio le riflessioni di ­Ikeda e dei responsabili del Dipartimento di studio su singoli passi del sutra.

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