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Alla base di tutto, il rispetto per gli altri - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 17:36

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Alla base di tutto, il rispetto per gli altri

L’adozione della legge 231 da parte dell’Istituto, la procedura da seguire per nominare i responsabili, l’avvio di corsi estivi per i keibi: questi i temi fondamentali della riunione per i rappresentanti delle regioni, tenutasi al Centro di Roma il 15 e il 16 maggio

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L’adozione della legge 231 da parte dell’Istituto, la procedura da seguire per nominare i responsabili, l’avvio di corsi estivi per i keibi: questi i temi fondamentali della riunione per i rappresentanti delle regioni, tenutasi al Centro di Roma il 15 e il 16 maggio

Sabato 15 e domenica 16 maggio si è tenuta a Roma la riunione della Consulta. Il responsabile europeo Hideaki Takahashi, ha proposto alla nostra attenzione il discorso che Daisaku Ikeda ha pronunciato l’8 marzo [cfr. NR, 444, 10], in presenza di ventitré rappresentanti dei paesi europei, e ci ha invitati a considerare questo intervento come una guida dedicata a tutti i responsabili impegnati per lo sviluppo di kosen-rufu in Europa, sottolineandone gli elementi fondamentali.
Innanzitutto Ikeda si è rivolto ai presenti, alcuni dei quali praticano il Buddismo da appena due anni, con l’appellativo «nobili leader di kosen-rufu nel vostro paese» e li ha invitati a essere modelli di comportamento per il mondo intero. Li ha esortati poi ad apprezzare e rispettare profondamente i membri, a sostenerli e proteggerli in modo che possano praticare il Buddismo con energia e gioia. Un responsabile della Soka Gakkai dovrebbe prendersi cura dei membri con la stessa dedizione che riserva ai propri familiari.
Il tema del rispetto per gli altri è stato ribadito da Ikeda nel messaggio del 3 maggio, nel quale ci invita a essere persone che rivolgono agli altri parole toccanti e incoraggianti, non amare e offensive: diventare capaci di parlare così anche nelle situazioni che ci fanno soffrire e arrabbiare è l’obiettivo di ciascuno.
Tornando al discorso dell’8 marzo, Takahashi ha messo in luce il profondo legame esistente fra il principio di non dualità fra maestro e discepolo e quello di diversi corpi, stessa mente. Molto concretamente, se si perde lo spirito di non dualità fra maestro e discepolo, si formeranno fazioni interne alla Soka Gakkai e si disintegrerà l’unità. In questo modo la nostra organizzazione fallirà il suo scopo. Per non cadere nell’arroganza e nelle visioni personali e arbitrarie della fede e della pratica, bisogna mantenere vivo lo spirito di non dualità fra maestro e discepolo.
Infine, dopo aver ripercorso le tappe fondamentali dello sviluppo di kosen-rufu in Europa, ha annunciato che il 16 marzo la Soka Gakkai europea ha realizzato la presenza di 100.000 membri. Daisaku Ikeda ha espresso la sua profonda gratitudine per questo brillante risultato. Concludendo, Takahashi ci ha esortati a impegnarci sempre di più a diventare la forza trainante di kosen-rufu in Europa.
Shoichi Hasegawa, presidente onorario della Soka Gakkai europea, ha raccontato un’esperienza significativa della sua attività come responsabile. Quando praticava il Buddismo da soli tre anni, Eiichi Yamazaki, all’epoca figura centrale in Europa, fu ricoverato in gravi condizioni insieme alla moglie, in seguito a un incidente stradale. Dopo aver fatto visita alla coppia, Hasegawa decise di riunire immediatamente tutti i responsabili per informarli dell’accaduto. La sua preoccupazione era che i membri, che praticavano da pochissimi anni, potessero smettere di praticare a seguito dell’incidente. Da quella preoccupazione nacque la ferma decisione che nessuno abbandonasse la fede in quel momento. Effettivamente nessuno smise di praticare. Grazie a questa esperienza, Hasegawa ha deciso di proteggere sempre il maestro e la Soka Gakkai, sviluppando la convinzione che si può vincere in ogni momento. Sensei ci esorta sempre a vincere. Ognuno di noi deve prendere la decisione di vincere assolutamente.
Riferendosi a noi, ha detto che sicuramente la Soka Gakkai italiana si svilupperà tantissimo e, inevitabilmente, sorgeranno i tre ostacoli e i quattro demoni.

L’Istituto adotta la legge 231

È stato affrontato il tema delle attività inerenti il decreto legislativo n. 231 di giugno 2001 secondo il quale gli enti possono essere ritenuti “responsabili” per alcuni reati commessi o tentati, nell’interesse o vantaggio degli enti stessi. Il Consiglio nazionale ha costituito un piccolo comitato, formato da Mattia Duni, Giovanna Lerose e Graziella Ajello, al fine di aggiornare periodicamente la consulta rispetto all’avanzamento degli adempimenti 231. Mattia Duni ha anche fatto presente che l’adozione e l’efficace attuazione di un “modello di organizzazione e di gestione” previsto all’interno del d.lgs 231/01 è un elemento che ha un impatto positivo nella società. Si è prevista inoltre l’adozione di un codice di comportamento che costituisce un insieme di princìpi etici la cui osservanza è reputata di fondamentale importanza per il regolare funzionamento, l’affidabilità della gestione e l’immagine dell’Istituto. In particolare l’adozione di alcuni principi di comportamento è manifestazione di impegno dell’Istituto in relazione alla prevenzione di alcuni reati di cui al d.lgs 231/01. Il codice di comportamento adottato dall’Istituto sarà presto pubblicato sul sito web (vedi riquadro).

Corsi keibi ed esami del primo livello

Dal 19 luglio al 22 agosto, ogni settimana, dal lunedì alle 16 alle 10 della domenica successiva, sono stati organizzati al Centro culturale di Firenze dei turni per keibi indirizzati a tutti i giovani che vivono lontani dai Centri culturali. In ogni turno ci saranno persone provenienti da varie regioni. Il viaggio è a carico dei partecipanti. Il materiale di studio per la preparazione è il seguente: il capitolo “La dottrina dei benefici”, contenuto nel terzo volume di La saggezza del Sutra del Loto; il Gosho I tre tipi di tesori; il capitolo “Tre passi avanti, uno indietro”, pubblicato nel quinto volume della Rivoluzione umana e i capitoli “Sotto le ali”, “Giuramento del Suiko-kai”, pubblicati sul settimo volume della Rivoluzione umana. I responsabili di questa attività sono Silvia Larese e Gianluca Traversa per il Nord, Paolo Mecacci e Giulia Biagi per il Centro, Domenico Giannoccaro ed Elena Battistini per il Sud.
Roberto Francini, responsabile del Dipartimento di studio, ha ricordato l’importanza di preparare con cura il prossimo esame di primo livello, che si terrà il 7 novembre e interesserà più di ventimila membri.

Come si nomina un responsabile

Si è discusso poi della procedura relativa alla nomina dei responsabili, procedure che verranno portate a conoscenza di tutti. Tamotsu Nakajima ha puntualizzato il fatto che ogni azione, iniziativa e decisione mirata ad aiutare i membri a fare una buona attività. Il nostro obiettivo è che tutte le persone siano contente, perciò dovremmo impegnarci con questo presupposto invece di concentrarci solo sulle regole. Per creare la migliore organizzazione possibile, impariamo a confrontarci con gli altri e a collaborare. Discutere fra noi, analizzando da molti punti di vista una situazione, è il modo migliore per prendere le decisioni. A ogni nomina dovrebbero essere contenti tutti ed è importante che chi viene nominato sia una persona che effettivamente si impegna per gli altri. Compito di ogni responsabile è quello di occuparsi di far crescere il proprio successore, facendo attività insieme. L’obiettivo comune è quello di migliorare sempre.
«Ci saranno sempre problemi di relazione – ha detto Nakajima -, ma vi chiedo di non litigare, di non offendere alcun Budda. Siamo tutti diversi e possiamo discutere, ma fra noi non ci sono nemici. Pensando ai compagni di fede come a nemici, si distrugge la fede. Cerchiamo di apprezzare tutti, soprattutto i giovani e le loro idee».
Infine Nakajima ha parlato dell’attività più importante per tutti noi, che sono le riunioni di discussione. Chiediamoci tutti come migliorare lo zadankai. Un aspetto fondamentale è recitare Daimoku, poi analizzare bene la statistica e confrontarci serenamente con gli altri responsabili per migliorare la partecipazione. La nostra preoccupazione non è relativa al numero di persone, ma al loro benessere.

Adottare la 231: perché?

L’Istituto Buddista con l’obiettivo di garantire una buona gestione e di tutelare il proprio patrimonio ha aderito al Decreto legislativo 231/01 che istituisce la responsabilità amministrativa dell’ente per reati commessi sia dai suoi rappresentanti che da dipendenti o volontari a vantaggio dell’ente stesso.
Il 16 novembre è stato approvato il modello organizzativo, composto dal “Modello di organizzazione, gestione e controllo ex d.lgs 231/01” e dal “codice di comportamento”. Per garantire la diffusione del codice di comportamento l’Istituto ha deciso di pubblicarlo sul proprio sito: www.sgi-italia.org.

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