Impegnandosi a essere se stesso e a incoraggiare i compagni di facoltà Claudio trova la chiave per superare i suoi limiti e “costruire un carattere davvero solido”
Gli anni all’università mi hanno permesso di superare molte delle mie paure e limiti e di tirare fuori un potenziale che non credevo di avere.
Fin dal primo giorno ho cercato di parlare ai compagni del Buddismo di Nichiren Daishonin, ma il primo anno, condizionato dalle mie paure, non ci riuscivo o, se ne parlavo, lo facevo in modo vago, senza utilizzare parole come Buddismo o preghiera… Frequentando un’università cattolica avevo timore di non essere accettato, sofferenza che fa parte della mia vita fin da quando ero piccolo.
Dopo il primo anno, durante l’estate ho studiato gli scritti di Nichiren e, incoraggiato da una sua frase in cui consigliava ai discepoli di non essere codardi, ho deciso che volevo essere Claudio al cento per cento: parlare agli altri del Buddismo era parlare di me.
Così a settembre mi sono sforzato di conoscere un maggior numero di persone e di condividere la pratica buddista. Sentivo la mia fede approfondirsi e i miei limiti sgretolarsi uno dopo l’altro. In poco tempo sono riuscito a parlare del Buddismo e delle mie esperienze come se parlassi della mia squadra di calcio o di una materia che stavo studiando!
Aprirmi agli altri mi ha aiutato anche con gli esami. Mentre aspetto il mio turno per sostenere gli esami, per non farmi prendere dall’ansia cerco di incoraggiare le persone che ripassano. In questo modo loro si rilassano e io non mi sento più sotto esame. In modo naturale ho superato la mia difficoltà nel rimanere concentrato a lungo e la mia emotività, che a volte mi faceva fare scena muta. In più, dopo il voto dell’ultimo esame sono riuscito ad aprirmi anche con i professori raccontando loro delle mie difficoltà, e dicendo che a mio avviso il voto ricevuto non rispecchiava il mio vero valore. La risposta dei professori mi ha veramente colpito: «Se avesse parlato di questa difficoltà dall’inizio avremmo trovato una soluzione, facendole fare tutti gli esami scritti piuttosto che orali!». Ora che questa esperienza si sta concludendo, mi accorgo di quanto realmente io sia cresciuto e di come, grazie all’università, sia riuscito a costruire un carattere davvero solido, capace di abbattere ogni limite.