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Agire concretamente per la pace e il benessere di tutti - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:00

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    Agire concretamente per la pace e il benessere di tutti

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 29 gennaio 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del quindicesimo volume

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    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 29 gennaio 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del quindicesimo volume

    Punti principali:

    • La missione di un praticante del Buddismo di Nichiren Daishonin
    • Proposte concrete
    • Lo sviluppo dell’Università Soka

    Nel terzo capitolo del quindicesimo volume de La nuova rivoluzione umana, dal titolo “Fioritura”, il maestro Ikeda scrive: «La caratteristica distintiva del Buddismo di Nichiren Daishonin è quella di essere una “religione per kosen-rufu”. In altre parole, incoraggia a lavorare per il benessere e per la pace di tutti attraverso l’ampia diffusione della Legge mistica. […]
    Il Buddismo del Daishonin inoltre è una religione che cerca di diffondere l’insegnamento corretto per la pace nel paese» (cfr. pag. 241).
    “Adottare l’insegnamento corretto” significa instillare nel cuore di ogni persona la filosofia del Buddismo del Daishonin, attraverso cui ci sforziamo di realizzare “la pace nel paese”, ovvero la pace e la prosperità della società. Se “adottare l’insegnamento corretto” è la missione religiosa di coloro che praticano questo Buddismo, allora “la pace nel paese” è la nostra missione sociale. In altre parole, la nostra missione religiosa potrà dirsi completa solo quando si realizzerà la pace nel paese.
    Il primo capitolo di questo volume, “Rivitalizzazione”, si apre con un resoconto della riunione dei responsabili della Soka Gakkai del 3 maggio 1970, in cui Shin’ichi Yamamoto aveva dichiarato: «Kosen-rufu è un grande movimento culturale che si dispiega sulla vasta terra spirituale della Legge mistica» (pag. 1).
    Con Shin’ichi Yamamoto alla guida, la Soka Gakkai continuò a promuovere un movimento che si propone di «influenzare positivamente la società attraverso il potere umanistico della cultura» (pag. 264) per realizzare la missione di stabilire la pace nel paese.
    Il capitolo prosegue illustrando in modo dettagliato come, in varie occasioni, Shin’ichi iniziò a scrivere poesie dedicate ai membri come forma di incoraggiamento. Le poesie di Shin’ichi erano «mirate a indicare il grande sentiero della pace e della felicità di ogni persona» (pag. 56). In esse «la natura e il mondo venivano considerate dalla prospettiva buddista dell’inseparabilità dell’individuo e dell’universo» (Ibidem). Nel capitolo “Fioritura” viene descritta una scena in cui Shin’ichi, durante un suo viaggio in Hokkaido, scattò delle fotografie per «incoraggiare, lodare e ispirare i membri della Soka Gakkai, i portabandiera della cultura umanistica» (pag. 252).
    Yoshikazu Shirakawa, un famoso fotografo giapponese, una volta ha commentato che le foto del presidente Ikeda riflettono il desiderio sincero di ispirare quante più persone possibili a diventare felici. In effetti, dalle sue foto traspare perfettamente il desiderio di incoraggiare gli altri. Sul Seikyo Shimbun vengono pubblicate regolarmente le puntate della serie “Gli incoraggiamenti delle quattro stagioni”, in cui le fotografie scattate da Sensei accompagnano le sue poesie. Questo è un modo attraverso cui il maestro incoraggia i compagni di fede dicendo loro: «Non siate sconfitti! Siate forti! Avanzate insieme a me!» (pag. 264).

    Fare proposte concrete

    Nell’autunno del 1970, la Soka Gakkai realizzò attività volte a creare una cultura umanistica nella società. A quel tempo, la malattia itai-itai e la malattia di Minamata, entrambe provocate dall’inquinamento, stavano affliggendo molte zone del paese ed erano fonte di grande preoccupazione per il popolo giapponese.
    Shin’ichi si dedicò a scrivere un saggio sulla questione sempre più grave dell’inquinamento, dal titolo Il Giappone è un laboratorio dell’inquinamento? pubblicato in uno dei principali mensili giapponesi.
    Scrisse poi un altro saggio sullo stesso argomento per la rivista di studi orientali pubblicato dall’Istituto di Filosofia orientale affiliato alla Soka Gakkai. In questi articoli Shin’ichi considerava l’inquinamento «dalla prospettiva macroscopica della società umana nel suo complesso» (pag. 23).
    La peculiarità di questi scritti stava nel fatto che «individuavano le origini della mentalità che aveva portato all’attuale degrado ambientale globale e indicavano il modo fondamentale per risolvere il problema» (Ibidem).
    Nel sesto capitolo del trentesimo volume, “Il voto”, Shin’ichi ricorda che il maestro Toda sottolineava sempre l’importanza di avanzare proposte concrete per la pace dell’umanità e di agire per realizzarle, prendendo l’iniziativa in prima persona: «Anche se queste proposte non vengono accettate nell’immediato, potranno servire da “scintille” in grado di propagare il “fuoco della pace”, che alla fine si diffonderà a macchia d’olio. Le speculazioni teoriche che non hanno fondamento nella realtà rimarranno un esercizio sterile. Le proposte concrete invece forniscono un quadro all’interno del quale si può dare inizio alla trasformazione, mettendo al riparo l’intera umanità» (NRU, 30, Il voto, pag. 23).
    I saggi del maestro Ikeda sui temi dell’inquinamento ambientale sono stati un modo di mettere in atto la guida del suo maestro. È con questo spirito che, dal 1983, ogni anno scrive una Proposta di pace che viene presentata il 26 gennaio, il giorno della Soka Gakkai Internazionale (SGI).
    Con l’obiettivo di realizzare e mettere in pratica le idee e la visione di pace che Sensei ha espresso in queste proposte, i giovani della Soka Gakkai in Giappone hanno recentemente lanciato l’iniziativa SOKA Global Action 2030.
    Il 2030 segnerà il centenario della Soka Gakkai; è anche l’anno in cui le Nazioni Unite mirano a raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs).
    Puntando a quest’anno così importante, il programma SOKA Global Action 2030 si impegnerà in varie attività per espandere lo slancio globale verso l’abolizione delle armi nucleari e l’eliminazione delle guerre, favorire rapporti di amicizia tra i paesi dell’Asia e promuovere ampiamente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
    Nella Proposta di pace di quest’anno, il maestro Ikeda commenta questa nuova iniziativa per la pace guidata dai giovani esprimendo le sue aspettative nei loro confronti: «Ho la profonda fiducia che grazie alla solidarietà dei giovani nessuna difficoltà sarà insormontabile» (Proposta di pace 2020, pag. 19).
    I giovani sono in grado di creare un futuro più luminoso. Come scrive Sensei: «Quando i giovani agiscono, i tempi cominciano a muoversi in una nuova direzione» (NRU, 15, 55). Preghiamo sinceramente affinché i membri del Gruppo giovani possano sempre agire con la massima libertà.

    Lo spirito di maestro e discepolo

    Nel secondo capitolo del quindicesimo volume, “Università Soka”, viene descritto dettagliatamente il corso dello sviluppo dell’università, dalla sua apertura fino alla cerimonia di laurea della prima classe.
    Oggi, all’ingresso principale dell’università, e sulla facciata dell’edificio centrale, si possono ammirare delle iscrizioni su cui sono incisi gli ideogrammi “Università Soka” nella calligrafia del primo presidente Tsunesaburo Makiguchi. L’istituzione di un sistema scolastico dalla scuola materna fino all’università era il sogno di Makiguchi, una visione che illustrò all’interno della sua opera Soka kyoikugaku taikei (Il sistema pedagogico per la creazione di valore, tradotto in parte in italiano con il titolo L’educazione creativa, n.d.t.).
    A novembre del 1950, in un periodo estremamente difficile in cui era stato costretto a sospendere ogni attività commerciale della sua azienda, Josei Toda, che aveva ereditato la visione del suo maestro, condivise con Shin’ichi il suo desiderio di fondare un’università Soka.
    Shin’ichi fece proprio il desiderio del maestro, incidendolo profondamente nel suo cuore.
    L’Università Soka fu inaugurata il 2 aprile 1971. Quell’anno ricorreva il centenario della nascita del presidente Makiguchi, mentre la data corrispondeva all’anniversario della morte del presidente Toda. La fondazione dell’Università Soka è la «cristallizzazione dello spirito di maestro e discepolo attraverso tre generazioni» (pag. 85).
    In una conversazione che ebbe con alcuni studenti della prima classe Shin’ichi affermò: «Voi siete i fondatori dell’Università Soka, insieme a me» (pag. 109).
    Credendo fermamente negli studenti e confidando nel fatto che avrebbero affrontato la sfida di costruire l’università con la sua stessa consapevolezza e senso di responsabilità, Shin’ichi evitò deliberatamente di fare delle visite ufficiali.
    Anzi, in segno di rispetto dell’autonomia dell’università, si trattenne dal partecipare sia alla cerimonia di inaugurazione del campus che a quella dell’apertura dell’anno accademico della prima classe, nonostante fosse il fondatore dell’università. Fu solo a novembre, in occasione del Festival dell’Università Soka, che fece la sua prima visita ufficiale all’università che «traboccava del suo amore per gli studenti ed esprimeva chiaramente l’ideale dell’Università Soka di un’educazione centrata sugli studenti» (pag. 139).
    Inoltre, durante il suo discorso alla prima cerimonia di laurea, Shin’ichi fece riferimento al principio buddista per cui «l’assemblea sul sacro Picco dell’Aquila continua solennemente e non si è ancora sciolta», spiegando che questo «principio afferma che anche se a un certo livello noi possiamo separarci, in realtà saremo sempre insieme» (pag. 227). Propose quindi che i laureandi, come ex allievi dell’Università Soka, formulassero la promessa di restare sempre uniti nei loro cuori. Con queste parole impresse indelebilmente nella loro vita, i laureati dell’Università Soka svolgono in ogni parte del mondo ruoli attivi in vari ambiti della società.
    L’anno prossimo (2021), l’Università Soka celebrerà il cinquantesimo anniversario della sua fondazione. È stata selezionata come parte del Progetto Top Global University, avviato dal Ministero giapponese della Pubblica Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia. I suoi continui sforzi per contribuire attivamente alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) sono stati anche riconosciuti e lodati da numerose pubblicazioni accademiche, tra cui la rivista inglese Times Higher Education.
    In questo e in svariati altri modi continua ad ampliarsi sempre più la missione dell’Università Soka, che fa crescere persone capaci in grado di contribuire positivamente alla società, per aprire la strada a una pace che possa durare per migliaia di anni e più, per l’eternità.

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    NRU, volume 15

    Contenuti principali

    Capitolo “Rivitalizzazione”
    Shin’ichi incoraggia i compagni di fede che stanno lottando contro le malattie causate dall’inquinamento, come il morbo di Minamata. In ogni zona del paese si tengono festival culturali. Vengono pubblicate diverse poesie, tra cui Canto della gioventù.

    Capitolo “Università Soka”
    Ad aprile del 1971 viene inaugurata l’Università Soka. Durante i festival dell’Università e dei campus universitari, Shin’ichi si getta in mezzo ai giovani. Con tutto se stesso, apre la grande via dell’educazione degli esseri umani.

    Capitolo “Fioritura”
    Shin’ichi si impegna nella fotografia. Il Festival di Kamakura e il Carnevale di Misaki sono occasioni per costruire relazioni amichevoli con le comunità locali.

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