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Affrontare le difficoltà - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:04

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Affrontare le difficoltà

Daisaku Ikeda

Pubblicato sul “Seikyo Shimbun” del 17 febbraio 2023

In questa puntata della serie “Linee guida della speranza” vengono presentati alcuni incoraggiamenti del maestro Ikeda su come affrontare sofferenze e difficoltà della vita basandosi sulla fede nella Legge mistica

Daisaku Ikeda, Tokyo, 2001
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Nessuna preghiera rimarrà senza risposta

La crisi economica che ha colpito il mondo intero desta ancora serie preoccupazioni: molte aziende e attività stanno fallendo o sono costrette a operare ingenti tagli e a ridurre il personale. 
In circostanze così gravi, i nostri compagni di fede continuano a lottare con tutte le forze, senza mai arrendersi.
Nel Gosho si legge: 

«Sto pregando con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso affinché, nonostante questa sia un’epoca di disordini, il Sutra del Loto e le dieci fanciulle demoni proteggano ciascuno di voi» (Rimproverare l’offesa alla Legge e cancellare le colpe, RSND, 1, 395)

Con queste parole del Daishonin profondamente incise nel cuore, mia moglie e io inviamo ogni giorno un forte Daimoku ai membri di tutto il mondo.
Viviamo in un periodo caotico e turbolento. Per questo vorrei dirvi: «Mantenete sempre la profonda convinzione che “nessuna preghiera rimarrà mai senza risposta”!». 
Questa è la fede. In un celebre passo del Gosho Sulle preghiere, Nichiren Daishonin dichiara: 

«Anche se può accadere che uno miri alla terra e manchi il bersaglio, che qualcuno riesca a legare i cieli, che le maree cessino di fluire e rifluire o che il sole sorga a ovest, non accadrà mai che la preghiera di un praticante del Sutra del Loto rimanga senza risposta» (RNSD, 1, 306)

Non esiste strategia che superi quella del Sutra del Loto, nel modo più assoluto.
(Ikeda Daisaku zenshu, vol. 95, pag. 409)

L’incoraggiamento è in grado di riaccendere la fiamma della vita 

Le persone hanno bisogno di avere qualcuno vicino che ascolti ciò che hanno da dire; qualcuno che offra loro anche una sola parola d’incoraggiamento. Può bastare questo per riaccendere la fiamma della vita nel cuore di chi è disperato. Il solo sapere che c’è qualcuno a cui importa di loro produce un’espansione dello spazio vitale.
Per quanto disperata appaia la situazione, se sentiamo che non siamo soli ma abbiamo un legame con gli altri e con il mondo, riusciremo sicuramente a risollevarci e a reagire. Questo è il potere proprio della vita e per questo è importante costruire buone relazioni, sviluppare legami con persone che abbiano un’influenza positiva sulla nostra vita e sulla nostra pratica buddista, cioè “buoni amici”. 
(Saggezza, Esperia, vol. 2, pag. 284)

La malattia stimola lo spirito di ricerca

Generalmente coloro che non si sono mai ammalati gravemente tendono a non avere molta comprensione, compassione e premura nei confronti di chi è più debole. Ma anche loro possono ammalarsi gravemente e, quando ciò accade, la sofferenza derivante dalla malattia ha il potere di far sì che anche queste persone spostino l’attenzione su ciò che è più importante nella vita, che lo vogliano o meno.
Per quanto mi riguarda, non essendo mai stato fisicamente forte, nemmeno da giovane, conosco fin troppo bene questa realtà. 
Nichiren Daishonin afferma: 

«La malattia stimola lo spirito di ricerca della via» (La buona medicina per tutti i mali, RSND, 1, 833)

Per anni e decenni mi sono impegnato instancabilmente facendo mie queste auree parole del Daishonin, e conservo ancora oggi con affetto innumerevoli ricordi di quel periodo. 
(Ikeda Daisaku zenshu, vol. 22, pag. 476)  

Le rivitalizzanti esperienze di fede sono la prova concreta della grandezza del Buddismo

«Le sofferenze dell’inferno svaniranno immediatamente» dice il Daishonin e cita anche un altro punto chiave, il beneficio di conseguire la Buddità. Vale a dire che le sofferenze che proviamo nell’affrontare grandi difficoltà in nome del Buddismo sono sofferenze minori da sopportare per poter rapidamente sradicare la sofferenza infernale che altrimenti sarebbe durata indefinitamente. Perciò incontrare simili difficoltà ci conduce al conseguimento della Buddità. Questo è il principio della trasformazione del karma secondo il Daishonin. 
Nella Soka Gakkai, un’organizzazione che agisce in accordo con la volontà e il mandato del Budda, ci sono centinaia di migliaia, e anzi milioni di persone che hanno affrontato dolorose difficoltà con forte fede, sperimentando una profonda rivitalizzazione e vedendo le loro sofferenze «svanire immediatamente». 
Il potere che il Buddismo di Nichiren Daishonin ha di trasformare il karma è stato dimostrato dall’esperienza concreta di dieci milioni di persone. 
(Il mondo del Gosho, Esperia, pagg. 434-435)

Affrontare sofferenze e difficoltà con un “ottimismo combattivo”

L’ottimismo buddista non è quello fatalista di chi solleva le braccia e dice: “In un modo o nell’altro le cose si aggiusteranno”. Significa riconoscere il male o la sofferenza e decidere di superarli, credere nella propria capacità di lottare contro qualsiasi ostacolo o forza negativa. È un ottimismo combattivo.
(Saggezza, Esperia, vol. 3, pag. 21)          

I problemi aiutano a forgiare il nostro carattere

In giapponese la parola usata per indicare gli esseri umani, ningen, è scritta con i due ideogrammi che significano “persona” (nin) e “tra” (gen), esprimendo l’idea che gli esseri umani esistano pienamente solo nella relazione tra loro. Nessuno di noi può vivere solo e per questo motivo incontrare tanti tipi di problemi nelle relazioni umane è un aspetto inevitabile della vita.
Talvolta le nostre relazioni con gli altri diventano così problematiche che ci viene da urlare: «Voglio vivere da qualche parte dove non ci sia nessuno!» 
Ma in realtà questo è impossibile, a meno che non diventiamo eremiti. Il punto fondamentale, quindi, è che dobbiamo sforzarci in prima persona di coltivare buone relazioni con gli altri, diventando persone capaci di costruire relazioni armoniose. Questo è tutto. I problemi nelle relazioni umane costituiscono un’opportunità per la vostra crescita e la vostra maturazione. 
Se non lasciate che vi sconfiggano, problemi di questo genere vi aiuteranno a formare il vostro carattere. Questo è il motivo per cui è importante non isolarsi. Nessuno può esistere senza gli altri. Tenersi a distanza dagli altri alimenta solo l’egoismo e non porta a nulla.
(Amore e amicizia,Esperia pag. 28)

Diventate più forti, qualunque cosa accada

Toda Sensei diceva spesso: «Ho subìto la perdita della mia amata moglie e della mia adorata figlia. Ma proprio perché ho sperimentato tali sofferenze, sono potuto diventare presidente della Soka Gakkai».
Una persona che non ha mai avuto difficoltà nella vita e a cui tutto è sempre andato per il verso giusto non può aiutare molte persone. Se non si sperimenta la sofferenza in prima persona, non si riesce a comprendere a fondo il cuore degli altri, né il vero potere del Buddismo.
Anche di fronte alle difficoltà dovete decidere di essere i “protagonisti”, gli “eroi” e le “eroine” della vostra vita e andare avanti, sempre avanti. Se vi sminuite o vi tirate indietro, avete già perso.
Qualunque cosa accada, diventate più forti ed espandete la vostra condizione vitale! Non esiste un’alternativa da prendere in considerazione. Così facendo, davanti a voi si aprirà sicuramente una strada.
(Ikeda Daisaku zenshu, vol. 86, pag. 327)

Una preghiera in grado di stimolare ogni cellula del nostro corpo a rinnovarsi

Dobbiamo pregare con una determinazione tale da stimolare ogni singola cellula del nostro corpo a rinnovarsi. 
Dobbiamo spronare all’azione tutti i sessanta trilioni di cellule che formano il nostro corpo. Da giovane mi venne detto che sarei vissuto solo fino ai trent’anni, ma io mi sono sforzato con tutto me stesso per kosen-rufu e, come risultato, ho allungato la mia vita. Ho sperimentato il passo del capitolo Durata della vita del Tathagata che dice: «Ti preghiamo […] di farci vivere ancora!».
E ne sono immensamente grato. “Durata della vita” significa longevità. Da un certo punto di vista, si potrebbe dire che il Buddismo insegni qual è la forza vitale necessaria per allungare la vita e cosa sia la vera salute.
(Saggezza, Esperia, vol. 3, pagg. 232-233)

Essere determinati ad accogliere tutte le sfide della vita

Sebbene la nostra decisione sia intangibile, essa si rivela come azione. 
Il Daishonin scrive che davanti a un ostacolo «il saggio si rallegrerà, mentre lo stolto indietreggerà» (I tre ostacoli e i quattro demoni, RSND, 1, 568). 
Avere fede significa essere determinati ad accogliere tutte le sfide della vita con coraggio e con gioia. Il Daimoku è la forza trainante che ci permette di continuare a proseguire coraggiosamente.
Ogni persona sperimenta sofferenze e problemi. 
A volte dobbiamo affrontare difficoltà finanziarie o malattie, ma coloro che recitano Nam-myoho-renge-kyo e lottano instancabilmente per kosen-rufu sono in grado di conseguire la Buddità. Possono far sgorgare la saggezza e la forza di quel supremo stato vitale e sconfiggere così qualunque ostacolo, possono approfondire il senso della propria esistenza e diventare forti come l’oro puro. (NR, 423)

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