Il gruppo Farfalla di Roma, durante il lockdown non si è fermato…
L’unità tra noi è stato il carburante per affrontare con determinazione l’attività durante la quarantena. L’esigenza di reagire al senso di angoscia e alla paura iniziali ci ha spinti a rimodulare la nostra attività per non fermarci di fronte a questo ostacolo. Abbiamo subito deciso di utilizzare gli strumenti online per abbattere l’isolamento, e nonostante alcune resistenze, abbiamo iniziato a confrontarci per riorganizzare l’attività concentrandoci in particolare sullo studio del Gosho e sulle guide del presidente Ikeda.
Ogni giorno, anche se a distanza, recitavamo un’ora di Daimoku con l’obiettivo di trasformare il veleno in medicina. Le persone che per motivi diversi non si collegavano alle riunioni online, le abbiamo raggiunte in videochiamata.
Questo ci ha permesso di incoraggiare e stare vicino a ogni persona del gruppo, e sostenendo loro via via ci siamo accorti che stavamo incoraggiando noi stessi, mentre cresceva la voglia di andare avanti con l’attività, anche in un momento così difficile.
Grazie alla partecipazione dei membri del gruppo il nostro stato vitale è cambiato e ciascuno di noi ha realizzato benefici, come l’incremento del lavoro, la trasformazione di profondi nodi karmici, l’avvio di importanti progetti di vita…
Ma il beneficio più grande è stato fare di questo periodo buio e destabilizzante un’esperienza carica di speranza e fiducia per il futuro.
In questo periodo ci siamo resi conto di quanto sia importante accettare e accogliere in modo costruttivo il cambiamento perché può portare a un arricchimento, mentre la rigidità e l’attaccamento alle nostre abitudini sono dei paletti mentali che impediscono alla nostra vita di avanzare.
Il maestro Ikeda scrive: «L’adattabilità al cambiamento nasce da una solida filosofia di vita. “Cosa dovrei fare adesso?” Pregare con sincerità e agire con saggezza è il modo buddista di procedere» (Ai miei amici, 12 giugno).