Il 20 aprile un grandissimo boato ha squarciato il Galoppatoio di Villa Borghese. Con la riproduzione dello scoppio della bomba atomica a Hiroshima, la cantautrice siciliana ha voluto dedicare questo evento a favore del pianeta parlando del disarmo e del suo impegno personale per l’abolizione delle armi nucleari
Carmen Consoli, durante il concerto dell’Earth Day – la “giornata della Terra” nata nel 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del nostro pianeta – ha avvicinato i trentamila spettatori ai temi proposti da Senzatomica, la campagna promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
In un’intervista rilasciata alla redazione web dell’Istituto (www.sgi-italia.org) ha raccontato di aver sposato questa causa grazie all’invito di Finaz, un amico musicista impegnato nella promozione di Senzatomica. «Sono felice di essere stata coinvolta in questa campagna per il disarmo nucleare perché ancora non avevo trovato un mio ruolo per kosen-rufu. Il lavoro mi porta a viaggiare continuamente e non ho la possibilità di frequentare le riunioni e questo mi mancava. Mi è sembrata una grandissima occasione unirmi a questa iniziativa. Con Finaz e Dolcenera abbiamo inaugurato la mostra di Firenze e poi sono stata chiamata qui per l’Earth Day sulle energie rinnovabili dove abbiamo pensato di portare l’attenzione di tutti sulla tematica del nucleare. Abbiamo deciso di far “esplodere” la bomba atomica a Villa Borghese grazie al materiale preso in prestito dalla mostra Senzatomica. Esplosione su un megaschermo, effetto audio incredibile, e io che dico tre cose:
1. per salvaguardare il pianeta possiamo fare ogni tipo di intervento ma se manteniamo ordigni nucleari sarà tutto inutile;
2. sarebbe bello entro il 2015 firmare una petizione popolare mondiale per richiedere la messa al bando totale di questi ordigni, per arrivare a una pace pulita e non basata sulla deterrenza nucleare;
3. basterebbe il 4% del denaro annualmente speso in armamenti per vincere fame, malaria, AIDS e dare impulso alla scolarizzazione e alle energie rinnovabili».
Carmen ha poi parlato anche della pratica buddista che svolge regolarmente da tre anni. Il cambiamento che ha fatto in questo periodo l’ha aiutata a rapportarsi con maggiore armonia con gli altri ma è stata un’ancora preziosa per superare i momenti tragici che ha vissuto negli ultimi anni con la perdita drammatica del bassista Leandro Misuriello e del padre: grazie al Buddismo ha superato questo dolore profondo. «Ora – ha detto – è come se avessi mio padre sempre accanto».
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Creare una tradizione
Al Centro culturale di Thiene, si sono riuniti lo scorso 3 aprile i soka-han e le byakuren della regione Veneto con la determinazione di costruire una squadra unita e forte per realizzare kosen-rufu partendo dal luogo in cui ognuno si trova. I partecipanti sono stati centoventuno, insieme a tre responsabili nazionali dei due gruppi. La riunione è iniziata con Mitsuhiro Kaneda, direttore onorario dell’Istituto, che ha ricordato una guida del presidente Ikeda sull’importanza di creare una tradizione, ripetendo cioè questo corso per almeno cinque anni.
Sono stati sottolineati anche i tratti distintivi di questo staff. Caratteristici delle byakuren sono il calore, l’accoglienza, il senso di responsabilità, la capacità di ispirare serenità alle persone. Soka-han significa essere umano di valore, e lo è chi non tralascia nessun particolare, preparando con cura ogni attività. Alla base di queste attività ci sono il cuore a ritmo col maestro e un Daimoku combattivo.
Infine è stato ricordato che secondo il principio di coerenza dall’inizio alla fine, anche la cura dell’aspetto è importante: mentre facciamo attività siamo il volto della Soka Gakkai.
Marianna Bonso e Giulia Pellizzato
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Prossima tappa, un nuovo Centro
La sala del Teatro dei Ragazzi di Torino ha ospitato il 10 aprile duecentosessantacinque uomini e giovani uomini del Piemonte e Valle d’Aosta, per coltivare uno spirito collettivo in sintonia con sensei. Maurizio Tosi e Fabio Boeris, responsabili regionali uomini e giovani uomini, hanno sottolineato l’importanza di collaborare per raggiungere gli obiettivi di crescita di due nuovi membri per gruppo. La determinazione poi di trovare un nuovo Centro culturale per la regione ha trovato il sostegno di tutti i partecipanti. I responsabili nazionali giovani, Francesco Santangelo e Mauro Ciullo, hanno sottolineato l’importanza dell’impegno nella società e dato rilevanza alla campagna Senzatomica.
Giovanni Littera, vice direttore dell’Istituto, ha spiegato come diventare persone capaci coltivando una fede dinamica e come il coraggio e la convinzione influenzino le nostre parole e le nostre azioni. Mitsuhiro Kaneda, direttore onorario, ha spiegato infine come combattere l’arroganza nella propria vita attraverso lo spirito di ricerca e gratitudine verso il Gohonzon. Ha poi ripercorso la storia dell’attività italiana a partire dagli anni ’70 quando erano presenti poche decine di praticanti per arrivare a oggi, dove si contano cinquantasettemila membri in Italia.
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Progetti di felicità al femminile
Abbiamo bisogno di poesia, ogni giorno della nostra vita. Abbiamo bisogno di parole gentili, calorose, incoraggianti, per cominciare e per finire le nostre giornate. Le parole sono tra gli strumenti più potenti, in grado di trasformare lo stato vitale. È il tipo di parole che offre Daisaku Ikeda alle donne nel nuovo volume pubblicato da Esperia La mappa della felicità.
Nei brevi testi, uno per ogni giorno dell’anno, dedicati a tutte le donne (e non solo ai membri della Soka Gakkai) vengono toccati vari argomenti della vita quotidiana, dal desiderio di coltivare la personalità dei figli alla costruzione di un forte rapporto con il partner, al ruolo della donna nella società; e gli incoraggiamenti quotidiani di Ikeda diretti ad aiutare le donne a trovare il coraggio di affrontare le difficoltà e le più varie circostanze della vita, disegnano lungo le pagine del libro una sicura mappa verso la felicità.
D. Ikeda, La mappa della felicità,
Esperia, pagg. 200, euro 13