Qual è il più grande cambiamento ottenuto con il Buddismo?
Ricostruire il rapporto con mia madre. Prima di praticare non avevo nessuno contatto con i miei genitori, poi, dopo aver ricevuto il Gohonzon e iniziato a fare attività byakuren, ho sentito che la mia vita si espandeva e mi è sembrato terribile il fatto di non avere alcuna relazione con la mia famiglia. E allora ho cominciato a lavorarci a suon di Daimoku. Mi sono resa conto che consideravo mia madre la responsabile di tutta la mia sofferenza; poi ho compreso che ero io la prima ad avere un atteggiamento di rifiuto nei suoi confronti. Mi sono accorta di essermi sempre concentrata su quello che mia madre non mi aveva dato, invece, attraverso l’approfondimento realizzato con il Buddismo ho capito che quello che aveva fatto me l’aveva donato al cento per cento. Ero io che volevo cose diverse, e non ero stata capace di apprezzarla. E quando le ho detto che ero diventata buddista lei, pur essendo una praticante di fede cattolica, ha accettato la mia scelta preoccupandosi solo del fatto che io fossi felice.
Ci racconti l’ultima volta che hai fatto shakubuku?
Recentemente un amico mi ha confidato di vivere un momento di grande noia interiore. Ho sentito il desiderio di parlargli della pratica e proprio in quel momento è stato lui a farmi domande sull’argomento. Se vuoi sinceramente che gli altri siano felici sono tante le occasioni per parlare di Buddismo. So che è importante non dimenticare nella preghiera quotidiana le persone a cui si è fatto shakubuku. Recitare Daimoku ogni giorno mantenendo il desiderio che inizino a praticare è un’incredibile causa per la loro felicità.
Cosa rappresenta per te il legame con i compagni di fede?
Il legame con loro è un allenamento a utilizzare il Gohonzon per trasformare le relazioni umane. Quando ci sono problemi con i compagni di fede, che possono essere anche persone molto diverse da me, è un’occasione per allenarmi a ritornare su me stessa, vedere e superare i miei limiti. Sono le persone che ti sostengono e ti riportano davanti al Gohonzon quando sei in un momento difficile.