Tremila giovani si sono riuniti per rilanciare l’obiettivo del disarmo atomico a 68 anni dallo scoppio della bomba. Cristina Provenzano, di Bologna, è stata testimone di questo toccante evento commemorativo
Da simbolo di distruzione a faro che illumina la via per la pace, la città di Hiroshima è stata scenario dell’annuale Youth Peace Festival della Soka Gakkai che si è svolto lo scorso 4 agosto. A 68 anni dalla tragica mattina in cui la bomba atomica venne sganciata sul cuore della città, 3.000 giovani provenienti dalle prefetture di Okinawa, Hiroshima e Nagasaki si sono incontrati per ricordare la necessità di arrivare a un summit internazionale per sancire l’eliminazione delle armi nucleari nel 2015.
L’incontro è stato aperto da un video sulla bomba atomica con ricostruzione storica, alcune testimonianze e una simulazione eseguita a computer di ciò che accadde quella mattina. Oltre 400.000 persone sono morte per effetto accertato della bomba, eppure ancora oggi sono presenti oltre 20.000 testate nucleari nel mondo. È tuttora attuale la dichiarazione che l’8 settembre 1957 il presidente Toda fece a Yokohama, quando di fronte a 50.000 giovani, tenne lo storico discorso per l’abolizione delle armi nucleari: «Chiunque faccia uso di questo tipo di armi è un’incarnazione del demone, un mostro». Le immagini e le parole dell’incontro di Yokohama sono state proiettate durante il Youth Peace Festival di Hiroshima, di fronte a migliaia di giovani che, ieri come oggi, sono pronti a trasformare in realtà la volontà di abolire le armi nucleari dal mondo.
«Ricordo alcune scene relative all’esplosione della bomba a Hiroshima, come quella di una madre che teneva stretto suo figlio morto – ha poi spiegato in un video il sopravvissuto Masaaki Tanabe, autore del libro Born at Ground Zero -. Mi sentivo triste e arrabbiato allo stesso tempo. Per noi il parco di Hiroshima non è un semplice parco commemorativo. Quello era il centro della città e la mattina del 6 agosto 1945 era ricoperto di corpi». Anche Tanabe ha esortato i leader mondiali a tenere un summit per la pace e l’eliminazione delle armi nucleari nel 2015 proprio a Hiroshima.
La seconda parte del meeting è stata affidata ai giovani che in tutto il mondo stanno portando avanti azioni concrete per realizzare l’obiettivo del disarmo nucleare. I giovani di Hiroshima si sono chiesti: «Che cosa possiamo fare noi?». Ognuno si sta impegnando in una sfida personale: studiare i libri del presidente Ikeda, dare speranza ai bambini, avere un lavoro che metta in connessione le persone, dialogare nelle università con professori e studenti. Grande emozione per il momento in cui sono stati proiettati video provenienti da altri paesi: dopo USA e Corea del Sud, è stato il turno del video realizzato dal comitato per Senzatomica di Bologna.