Affinché la Soka Gakkai diventasse un’organizzazione solida, era necessario che tutte le sue parti i gruppi, i settori, le Divisioni fossero perfettamente connesse l’una con l’altra. Per questo Toda spronava i membri a sviluppare una fede sincera
La domanda che assillava Toda quando rifletteva sulla nuova struttura del sangha era: «Quale sarà la condizione necessaria per sviluppare un’organizzazione come se si trattasse di un essere vivente?» (RU, 5, 47). La sua visione era totalmente proiettata nel futuro e, ancora una volta, non trovava nessuno pronto a condividerla con lui.
Pochi mesi dopo la sua nomina a presidente, sciolse la debole organizzazione del dopoguerra e ne creò una totalmente inedita. Si chiedeva anche come potesse infondere in essa una nuova vita piena di passione per kosen-rufu. Nel Giappone di quel periodo, come risposta alle difficoltà delle persone, nascevano da un giorno all’altro e proliferavano gruppi neoreligiosi con forti componenti sincretiche e Toda si rendeva conto che le sue attività, fino a quel momento, non avevano sortito grandi risultati.
«L’organizzazione – pensava – deve essere vitale sotto tutti i punti di vista. Occorre abbandonare l’idea che un’organizzazione esista per il semplice fatto che le persone si riuniscono. Quando ogni pezzo di un complesso ingranaggio diventa solido e capace di connettersi perfettamente agli altri, l’intera organizzazione può iniziare a muoversi come un enorme essere vivente e funzionare per la felicità delle persone e la prosperità della società» (RU, 5, 48).
C’erano i capitoli, il Dipartimento di studio, le Divisioni donne, giovani donne e giovani uomini, il giornale, di lì a poco sarebbe stato pubblicato il Gosho zenshu, la raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, curato dal grande studioso reverendo Hori e sarebbero stati creati i settori, i gruppi, i nuclei per rafforzare l’attività di propagazione. Questi ingranaggi gli apparivano come gemme brillanti anche se apparentemente erano ancora rozze schegge di pietra. Per trasformarle in gioielli avrebbe dovuto sforzarsi di perfezionarle e lucidarle continuamente. Giunse alla conclusione che il cuore delle persone era influenzato dalle formalità diventando così facile preda delle circostanze.
In sintesi Toda stava concretizzando la sua visione planetaria: la realizzazione attraverso un pacifismo assoluto di un umanesimo globale costituito da persone compassionevoli e capaci di assumersi la responsabilità del cambiamento del loro ambiente di vita.
«Una riforma organizzativa – nell’idea di Toda – deve sempre nascere da una trasformazione che avviene nel cuore delle persone, dalla rivoluzione all’interno delle loro vite. Le idee e i pensieri dei fedeli si riflettono sempre nell’organizzazione» (RU, 6, 108). Per questo motivo la Soka Gakkai continua ad avanzare grazie agli sforzi dei suoi membri e non per istruzioni che vengono dall’alto. Una comunità che si muove come un complesso sistema vivente, nel quale ognuno svolge una funzione indispensabile al tutto, l’unità dei suoi membri basata sull’assoluta eguaglianza tra la “base” e i “vertici” diventa quindi un fattore decisivo (cfr. RU, 5, 176).
Eppure Toda sentiva che ancora mancava qualcosa, un ingrediente essenziale: la Soka Gakkai era un’organizzazione basata sulla Legge mistica, perciò il suo perno non poteva essere altro che una fede sincera. Mancava solo un Gohonzon iscritto per la Soka Gakkai. «Senza questo prezioso e indistruttibile pilastro, la Soka Gakkai, l’organizzazione laica della Legge mistica, non poteva avere la forza dell’essenza vitale» (RU, 5, 48).
Per questa ragione scrisse al patriarca: «Come rappresentante della Soka Gakkai, con la presente chiedo al patriarca di rispondere al nostro sincero desiderio e di affidarci un Gohonzon affinché si possa mettere in atto una grande propagazione e realizzare il grande scopo di kosen-rufu» (RU, 5, 49).
Due giorni dopo il patriarca consegnò nelle sue mani il Gohonzon dedicato alla realizzazione di kosen-rufu che fu poi inaugurato il 22 luglio dello stesso anno presso l’auditorium della Kaisei Gakuin.
Oggi questo Gohonzon della Soka Gakkai è custodito nel Kosen-rufu Daisedo (Palazzo del grande voto di kosen-rufu) ed è il cuore pulsante di kosen-rufu mondiale.
Scrive Daisaku Ikeda: «In definitiva si può affermare che le attività condotte da Toda negli ultimi sette anni della sua vita presero avvio quel giorno. Ci sono persone che trascorrono anche quaranta o cinquant’anni ripetendo sempre le stesse azioni prive di significato. Al contrario le attività più importanti che Toda svolse coprirono un periodo di soli sette anni, ma crearono le basi di un movimento destinato a durare nel tempo. Il significato della vita umana non dipende dalla sua lunghezza, ma dal suo contenuto» (RU, 5, 93).