In questo capitolo si legge: «“Se una persona che soffre per una malattia può ascoltare questo sutra, la sua malattia svanirà ed egli non conoscerà né vecchiaia né morte”. […] Chi vive intensamente per la propria missione anche se colpito da una malattia, e continua a recitare Daimoku e a parlare della Legge mistica, è libero dalla vecchiaia e dalla morte. Ciò significa vivere pienamente la nostra missione. Questo è l’insegnamento del Bodhisattva Re della Medicina». (pag. 216)
La vera salute sta nella pratica del bodhisattva
La saggezza del Sutra del Loto, volume 3, capitolo XXIII: Precedenti vicende del Bodhisattva Re della Medicina (brani scelti da pag. 231 a pag. 243)
Pregare con gratitudine
Il presidente Toda diceva: «Dobbiamo riversare la nostra vita nella preghiera al Gohonzon. Dobbiamo incidere il Gohonzon nella nostra vita. Se recitiamo Daimoku con determinazione, possiamo superare qualunque malattia. Non potete pretendere di guarire da una malattia che persino i medici migliori non sono in grado di curare, senza dedicarvi completamente al Gohonzon.
Il Budda non è obbligato a guarirvi! Quante centinaia di persone avete convertito a questo Buddismo? Quanto avete contribuito a far crescere il vostro capitolo? Dovete riflettere su questo. Se voltate pagina e vi dedicate a kosen-rufu anima e corpo, allora vi posso garantire che guarirete».
Diceva anche: «Se le vostre condizioni migliorano anche di poco, dovete apprezzarlo dal profondo del cuore. Se, viceversa, anziché essere grati, siete delusi perché non siete migliorati e trattate il Gohonzon come se avesse un debito nei vostri confronti, le cose non andranno per il verso giusto. Se dimenticate il vostro debito di gratitudine, anche i miglioramenti che avete ottenuto regrediranno. Praticate pieni di gratitudine, apprezzando profondamente anche il più piccolo miglioramento!» […].
Bisogna pregare con una determinazione tale da stimolare ogni singola cellula del nostro corpo a rinnovarsi. (pag. 231)
La forza per avanzare
Cos’è dunque la salute? In conclusione, è la vita del bodhisattva. Sono convinto che la vera salute sia lo spirito di continuare a lottare per il bene degli altri. Limitarsi a mangiare cibi sani, pensare solo a sé stessi mirando a condurre un’esistenza tranquilla, non è certo l’immagine della vera salute. Il Bodhisattva Re della Medicina, simbolo della salute, dà la vita per le sue convinzioni.
Un medico di fama mondiale osservò: «Può essere confortante immaginare una vita libera da tensioni e da stress, ma rimarrà sempre un futile sogno».
E ancora: «La terra non è un luogo di riposo. L’individuo è fatto per lottare, non necessariamente per se stesso, ma per un processo di crescita emotiva, intellettuale ed etica che continua per sempre. Crescere in mezzo ai pericoli è il destino degli esseri umani perché è la legge dello spirito».
Trasformare lo stress e le preoccupazioni in forza vitale corrisponde al principio di trasformare il veleno in medicina. Bisogna realizzare uno stato di vita in cui è possibile vivere con grande gioia.
[…] Con un tale senso di missione, non esiste né nascita né morte. Di fronte a un simile impegno, anche il dolore della morte si trasforma in forza per avanzare. (pag. 243)