Nell’impaginare il resoconto del corso della SGI dedicato all’Europa, ci siamo ispirati alla grafica dei diari che venivano inviati ogni notte nel Vecchio Continente. A Daniele Santi e a Silvia Larese abbiamo chiesto le loro impressioni
Diario da Tokyo
Daniele (vice responsabile nazionale GU): Ho respirato un’atmosfera di grande gioia e festosità e soprattutto ho avuto modo di approfondire la relazione col maestro sotto diversi aspetti. Il direttore generale della SGI Yoshitaka Oba ci ha dato il benvenuto in un clima così informale che la sensazione era di essere a casa: mi ero preparato sull’attività giovani in Italia e mi aspettavo delle domande a riguardo… invece Oba mi ha chiesto come mai tutti i tetti di Firenze avevano lo stesso colore. Mi ha colto alla sprovvista!
Silvia (vice responsabile nazionale byakuren): Questo clima informale e amichevole ci ha “coccolati” per tutti i quattro giorni di corso, che si sono rivelati tanto piacevoli quanto intensi! Le attività e gli incontri si sono svolti ogni mattina, pomeriggio e sera.
Daniele: Nella sessione di approfondimento sulla questione del clero Koganemaru, il responsabile del dipartimento della SGI che si occupa della questione del clero, ha sottolineato che, se per più di settecento anni il desiderio di Nichiren di diffondere nel mondo gli ideali di pace del Buddismo era rimasto teoria, il presidente Ikeda, invece, lo ha reso realtà. È importante quindi per noi discepoli continuare a proteggere il maestro con lo stesso spirito, occupandoci di trasmettere anche in Europa alle future generazioni la storia della SGI e la questione relativa al clero e di assicurare attraverso azioni e iniziative la crescita del nostro movimento per la pace e la felicità del genere umano.
Silvia: Shigeo Hasegawa, vice presidente della Soka Gakkai, ci ha fatto riflettere su questi ottant’anni di storia caratterizzati da lotte e vittorie su grandi persecuzioni: tutte portate avanti grazie alla dedizione assoluta dei tre presidenti. Ha sottolineato poi il fatto che sensei ringrazia dal profondo del cuore tutti i membri della Soka Gakkai per gli sforzi compiuti e di aver potuto trionfare su tutto grazie al nostro sostegno. Ci ha invitato a coltivare nel cuore un profondo senso di gratitudine per ciò che Ikeda ha fatto per noi in questi cinquant’anni di presidenza. E ci ha spinto a decidere adesso di lottare e di continuare a praticare per tutta la vita. Coltivare questo senso di gratitudine per il maestro sarà il motore per lo sviluppo ulteriore di kosen-rufu. Sensei ha fatto da “ombrello” affinché diventassimo persone di valore, ora tocca a noi esserlo davvero.
Daniele: A proposito dello slogan dell’anno (Anno delle persone capaci e della crescita dinamica), Hasegawa ha poi definito le “persone capaci” come coloro che creano il tempo di kosen-rufu, coloro nel cui cuore arde lo spirito della relazione tra maestro e discepolo, che coltivano lo spirito di lottare per la felicità degli altri. Hasegawa ha concluso il suo intervento dicendo che l’indomani si sarebbe tenuta la riunione dei responsabili di Centro, aggiungendo che la relazione tra maestro e discepolo è severa: sensei ha dedicato tutti questi anni alla crescita dei discepoli, ora dobbiamo essere tutti dei leoni (in quel momento abbiamo capito che il presidente Ikeda non sarebbe stato presente al meeting).
Silvia: La riunione generale senza la partecipazione di Ikeda, nella mia esperienza personale, è stata la guida più preziosa di tutto il corso. Lo scorso anno ho avuto la fortuna di partecipare al corso mondiale dei giovani, l’ultimo alla cui riunione generale sensei ha partecipato. Quest’anno la riunione si teneva nello stesso luogo, ed è stato per me inevitabile fare un paragone. Con mia grande sorpresa, il cuore mi scoppiava dalla gioia perché ho sentito che mi assumevo davvero la responsabilità di essere felice da sola e la paura che avevo rispetto a questa missione gravosa si è sciolta all’istante. Ho sentito profondamente il desiderio di essere ogni giorno meritevole della fiducia che sensei ripone in noi e ho preso importanti decisioni in tutti gli aspetti della mia vita con un coraggio che non pensavo di avere.
Il punto principale emerso dalle varie sessioni di domanda e risposta è stato quello che adesso è il momento di pregare intensamente il Gohonzon per comprendere la profondità del compito che ci aspetta, pregare seriamente perché queste azioni devono nascere dal profondo della nostra vita. Ciò che conta adesso è decidere di fare ogni giorno un passo verso il maestro, senza fermarsi mai.