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«Giovani! Vi affido la Soka Gakkai. Vi affido kosen-rufu, il mondo intero e il XXI secolo!» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 06:59

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    «Giovani! Vi affido la Soka Gakkai. Vi affido kosen-rufu, il mondo intero e il XXI secolo!»

    Pubblichiamo la seconda parte della lezione del vicepresidente Hiromasa Ikeda dedicata ai punti salienti del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana

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    Pubblichiamo la seconda parte della lezione del vicepresidente Hiromasa Ikeda dedicata ai punti salienti del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana

    Punti principali

    • Venti anni dedicati alla crescita dei giovani
    • Costruire le fondamenta di kosen-rufu mondiale
    • Il secondo ciclo delle “sette campane”

    I capitoli conclusivi del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana descrivono lo sviluppo di kosen-rufu dal 1981 al 2001, un periodo di vent’anni durante il quale Shin’ichi Yamamoto si dedicò a incoraggiare e a far crescere i giovani, e a gettare le fondamenta di kosen-rufu in tutto il mondo.
    Il quinto capitolo di questo volume, “Grida di vittoria”, si apre con Shin’ichi che – appena tornato da uno dei suoi viaggi di pace nell’emisfero settentrionale, durato sessantuno giorni – invia un messaggio di congratulazioni alla riunione generale dei giovani, in occasione del trentesimo anniversario della fondazione dei Gruppi giovani uomini e giovani donne. E il capitolo finale, “Il voto”, si conclude con una scena della riunione dei responsabili di centro che celebra il cinquantesimo anniversario di questi due Gruppi.
    Il fatto che gli ultimi due capitoli dell’intero romanzo inizino e finiscano con gli incoraggiamenti di Shin’ichi rivolti ai giovani è simbolico del suo profondo impegno nel far crescere i giovani nell’arco di questi vent’anni.
    Nel novembre del 1981 Shin’ichi visitò la regione dello Shikoku, dove i membri avevano sofferto in modo indicibile a causa dei commenti offensivi dei preti della Nichiren Shoshu in seguito alla cosiddetta “prima questione con il clero”. Su richiesta dei giovani uomini dello Shikoku, Shin’ichi accettò di rivedere e apportare eventuali modifiche al testo di una canzone che avevano composto. Alla fine, dopo averla rielaborata una ventina di volte, fu completata la Canzone color cremisi (Kurenai no uta).
    A dicembre Shin’ichi visitò la prefettura di Oita, un’altra zona in cui i membri si erano trovati ad affrontare grandi difficoltà a causa dei continui intrighi del clero. A una riunione dei responsabili di prefettura del Gruppo giovani, Shin’ichi presentò il poema Giovani, scalate la montagna di kosen-rufu del ventunesimo secolo, che aveva composto per l’occasione. Al suo interno dichiarò che le loro lotte fino al 3 maggio 2001 avrebbero determinato l’esito della seconda fase del movimento di kosen-rufu. A tal fine li esortò a continuare a impegnarsi seriamente nella pratica buddista.
    Nel corso del 1981 Shin’ichi diede inizio a un vero e, proprio contrattacco per accelerare il progresso di kosen-rufu mondiale nonostante e in risposta agli attacchi ingiustificati del clero della Nichiren Shoshu nei confronti della Soka Gakkai. Aveva «atteso e creato il tempo opportuno per annunciare l’alba di una nuova era» (NRU, 30, 454), concentrando sempre «la sua attenzione e le sue energie sulla crescita dei giovani» (pag. 605).
    Lo scorso mese di luglio (2021), abbiamo celebrato il settantesimo anniversario della fondazione dei Gruppi giovani uomini e giovani donne. Nei suoi messaggi alle rispettive riunioni tenutesi per l’occasione, il presidente Ikeda ha esortato i giovani uomini a «espandere con determinazione la rete dei giovani che incarnano il principio “dall’indaco, un blu ancora più blu” (RSND, 1, 404)», e ha incoraggiato le giovani donne a espandere «la loro rete di amiche di tutto il mondo, luminosa come il sole che sorge» (NR, 716, 6).
    Nel capitolo “Grida di vittoria” è descritta la scena in cui Shin’ichi esorta i giovani nel suo cuore: «Giovani! Vi affido la Soka Gakkai. Vi affido kosen-rufu, il mondo intero e il ventunesimo secolo!» (NRU, 30, 597).
    Seguendo l’esempio dei giovani che stanno aprendo una nuova epoca nella storia del nostro movimento, rispondiamo all’appello del nostro maestro rafforzando l’unità tra i quattro Gruppi, e impegniamoci insieme a far crescere i membri dei Gruppi giovani e futuro espandendo sempre più la solida rete dei giovani Soka.

    Costruire fondamenta solide e indistruttibili

    I vent’anni descritti nella seconda metà del trentesimo volume de La nuova rivoluzione umana costituiscono anche un periodo in cui la Soka Gakkai compì grandi progressi come movimento religioso globale. In qualità di presidente della SGI, Shin’ichi viaggiò in tutto il mondo, incontrando numerosi compagni di fede e creando legami basati sulla non dualità di maestro e discepolo.
    Fu inoltre insignito di vari premi e riconoscimenti, tra cui i titoli di Poeta laureato dalla World Academy of Arts and Culture nel 1981, e di Poeta laureato mondiale dalla World Poetry Society Intercontinental (nel 1995), una serie di onorificenze nazionali, lauree honoris causa e altri titoli da università e istituzioni di tutto il mondo. Per Shin’ichi «tutte queste onorificenze erano il riconoscimento degli sforzi per la pace, la cultura e l’educazione portati avanti dalla SGI, nonché la testimonianza della stima e della fiducia che i membri di ogni paese avevano saputo conquistarsi grazie al loro impegno nella società» (pag. 650).
    Durante questi vent’anni, Shin’ichi concentrò le sue energie anche nell’incontrare e dialogare con i leader di numerosi paesi. Era convinto che tali azioni non solo avrebbero aiutato ad aprire la strada verso la realizzazione della pace mondiale e a incoraggiare una maggiore comprensione della Soka Gakkai, ma avrebbero anche protetto i membri che vivevano in quei paesi.
    Mentre il flusso di kosen-rufu mondiale continuava a crescere, la Soka Gakkai si trovò ad affrontare la “seconda questione con il clero”. Anche dopo la fine della prima questione, Shin’ichi aveva continuato a impegnarsi con tutto se stesso per promuovere l’armonia tra la Gakkai e il clero, e aveva fatto di tutto per sostenere i preti, per il bene di kosen-rufu.
    Tuttavia, nonostante questi suoi sforzi, il clero della Nichiren Shoshu continuò a comportarsi in un modo che rifletteva perfettamente le parole del Sutra del Loto: «Demoni malvagi si impossesseranno [di altre persone per farci maledire, ingiuriare, coprire di disonore]» (SDL, 272): con il suo atteggiamento dispotico nei confronti dei credenti laici, il clero «aveva rivelato la sua vera natura demoniaca e aveva voluto allontanarsi dalla Soka Gakkai» (NRU, 30, 736).
    Da parte loro, i membri della Gakkai erano stati in grado di rimanere imperturbabili e di riconoscere i piani senza scrupoli del clero. Con il cuore ardente della passione di confutare l’erroneo e rivelare il vero, si impegnarono senza paura nella loro pratica buddista. Credo che tutto questo sia stato possibile grazie agli sforzi di Shin’ichi che continuava a incoraggiarli senza sosta. Era pronto a mettere in gioco la sua vita per i compagni di fede.
    Il sesto e ultimo capitolo de La nuova rivoluzione umana, “Il voto”, descrive come, dopo la prima questione con il clero, Shin’ichi si sforzò di «costruire – ancora una volta – una Soka Gakkai solida, basata sugli indissolubili legami tra maestro e discepoli dediti alla missione di kosen-rufu» (pag. 712).
    Subito dopo si legge: «[I suoi] sforzi venivano ora ripagati: i giovani successori mostravano una splendida crescita e una grande fortezza Soka era stata eretta attraverso una rete di legami indissolubili tra il maestro e i discepoli, in grado di resistere anche alle più dure avversità» (Ibidem). Questo legame di maestro e discepolo si è diffuso non solo in Giappone, ma nel mondo intero.
    Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della nostra indipendenza spirituale dalla Nichiren Shoshu, quando la Soka Gakkai si è liberata dal giogo del clero autoritario.
    Oggi la nostra rete Soka si è diffusa in centonovantadue paesi e territori. In questo periodo in cui l’umanità si trova ad affrontare molteplici minacce globali, quali la pandemia e il cambiamento climatico, è tempo che noi membri di tutto il mondo ci uniamo «per dar vita a un nuovo grande corso per la pace» (pag. 833).

    Un unico, vero discepolo

    La scena finale del trentesimo volume descrive il momento in cui, durante la riunione dei responsabili di centro di novembre del 2001, Shin’ichi rivolse in cuor suo un appello ai giovani: «Andiamo avanti insieme! Lottiamo finché avremo vita. Avanziamo con fiducia e vigore facendo risuonare in alto il suono della seconda serie delle sette campane» (pag. 835).
    Nello stesso capitolo è scritto: «La grande impresa di kosen-rufu non può essere compiuta in una sola generazione. Essa si realizza soltanto quando quella missione viene trasmessa dal maestro ai discepoli, che a loro volta la trasmettono ai discepoli delle generazioni future» (pag. 834).
    Come suggeriscono queste parole, credo che il presidente Ikeda concluda il suo romanzo affidando ai suoi giovani discepoli la missione di realizzare la visione di kosen-rufu da lui esposta nel “secondo ciclo delle sette campane”.
    Il “primo ciclo delle sette campane” si riferisce ai sette periodi di sviluppo di sette anni a partire dalla fondazione della Soka Gakkai, nel 1930, fino al 1979. Durante questo periodo Shin’ichi riuscì a concretizzare la visione dei presidenti Makiguchi e Toda, conseguendo ogni sette anni dei traguardi significativi nello sviluppo della Soka Gakkai.
    La seconda serie delle sette campane è iniziata nel 2001. Nel secondo periodo di sette anni [dal 2008 al 2014] è stato completato il Kosen- rufu Daiseido (Palazzo del Grande voto di kosen-rufu), nel 2013, ovvero si è alzato il sipario su una nuova era di kosen-rufu mondiale, in cui i discepoli del presidente Ikeda di tutto il mondo sono uniti in una salda unità.
    Durante il terzo periodo di sette anni [dal 2015 al 2021] la Soka Gakkai ha consolidato la sua struttura organizzativa in quanto religione mondiale e il presidente Ikeda ha terminato di scrivere il suo romanzo La nuova rivoluzione umana (2018).
    Il prossimo anno, il 2022, avrà inizio il quarto periodo di sette anni, e il 2050, quando la Soka Gakkai celebrerà il suo centoventesimo anniversario, segnerà il completamento del secondo ciclo delle sette campane. Personalmente ritengo che questa seconda serie delle sette campane offra una direzione a cui i discepoli del presidente Ikeda possono mirare mentre avanzano con una solida unità.
    Nell’ultimo capitolo del trentesimo volume è descritta la scena in cui Shin’ichi condivise le seguenti parole del suo maestro Toda: «Se c’è un nucleo di giovani, anzi, se anche c’è solo un unico vero discepolo, kosen-rufu si realizzerà sicuramente» (pag. 834).
    Ogni impresa ha inizio da un singolo individuo di grande serietà e dedizione.
    Mirando al centenario della Soka Gakkai, nel 2030, alziamoci ciascuno come “unico vero discepolo” e scriviamo delle splendide storie personali di rivoluzione umana!

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