In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 28 ottobre 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del ventiquattresimo volume
Punti principali
- La ferma convinzione che i Budda e i bodhisattva sono consapevoli dei nostri sforzi e delle nostre azioni
- Una religione per il bene delle persone
- L’importanza di “rafforzare i settori”
Nello spirito di celebrare il 18 novembre, giorno della fondazione della Soka Gakkai, in Giappone le compagne di fede del gruppo byakuren (Fiore del bianco loto, gruppo di formazione delle giovani donne che si dedicano a sostenere le attività della Soka Gakkai), sono attualmente impegnate nella loro “campagna” volta a incontrare tanti amici per espandere la loro rete di incoraggiamento.
In un messaggio dedicato agli incontri online di questo gruppo, il maestro Ikeda ha espresso così le sue speranze nei loro confronti: «Con questa condizione vitale che caratterizza voi byakuren, traboccante della massima felicità e buona fortuna, vi prego di continuare ad avanzare ulteriormente con allegria, qualunque cosa accada, e di espandere la rete dell’amicizia illuminando il “secolo della nuova rivoluzione umana”» (pubblicato sul sito de ilvolocontinuo).
Il secondo capitolo del ventiquattresimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Protezione assoluta”, contiene una guida preziosa per i giovani che fanno parte di questi gruppi di formazione – tra cui anche il gruppo sokahan e gajokai dei giovani uomini – per aiutarli ad approfondire il significato di queste attività e lo spirito su cui si fondano.
Sebbene questi gruppi siano stati formati in periodi diversi della storia della Soka Gakkai e in differenti circostanze, hanno l’obiettivo comune di infondere nei giovani lo spirito di impegnarsi nella pratica buddista con la ferma convinzione che i Budda e i bodhisattva, e quindi tutte le funzioni protettrici dell’universo, sono pienamente consapevoli dei loro sforzi.
In altre parole, indipendentemente dal fatto che le nostre azioni siano riconosciute o meno dagli altri, gli sforzi che compiamo per kosen-rufu si manifesteranno senza dubbio sotto forma di buona fortuna e benefici nelle nostre vite. Questo concetto è riassunto nella seguente poesia haiku composta da Shin’ichi Yamamoto per il gruppo byakuren:
«Puliscono, / e le loro azioni risplendono / dello stato vitale della Buddità» (NRU, 24, 112).
L’1 ottobre 2020, le rappresentanti del gruppo byakuren del Giappone e del Brasile hanno tenuto una riunione congiunta online, durante la quale hanno riaffermato l’importanza di prendere l’iniziativa personalmente, in qualsiasi impresa, nonché lo spirito di impegnarsi con la ferma convinzione che i Budda e i bodhisattva sono consapevoli delle nostre azioni, come spiegato nel capitolo “Protezione assoluta”. È incoraggiante vedere come questo spirito stia mettendo radici nelle vite dei nostri giovani in tutto il mondo.
Nel capitolo “Faro” del ventiquattresimo volume, sono descritti gli sforzi sinceri compiuti in Giappone dai membri della Soka Gakkai dei gruppi dei professionisti, delle comunità agricole (nelle zone rurali dove prevalevano attività agricole e di pesca) e del gruppo condòmini (che abitavano in grandissimi complessi residenziali pubblici), tutti fondati nell’ottobre del 1973. In quel periodo il mondo intero si trovava in uno stato di recessione innescato dal conflitto in Medio Oriente – un conflitto armato fra una coalizione di paesi arabi e lo Stato di Israele, noto come la quarta guerra arabo-israeliana – e dalla conseguente crisi petrolifera. In molti paesi inoltre scarseggiavano le scorte alimentari a causa di eventi meteorologici estremi.
In circostanze così difficili, la Soka Gakkai annunciò che il tema per l’anno successivo – il 1974 – sarebbe stato “Anno della società”.
I membri lo accolsero con gioia, pieni di orgoglio e fiducia nella loro missione di praticanti buddisti di affrontare a testa alta le sfide della società, trovare soluzioni e trasmettere coraggio agli altri. Essi continuarono così a espandere notevolmente la loro rete di fiducia nei rispettivi luoghi di lavoro e nelle comunità locali.
In ogni epoca, rendere il Buddismo ampiamente accessibile a tutti è la nostra missione. Alla base di tutto questo vi è la personale rivoluzione umana di ciascuno di noi.
Il nostro movimento di studio
In merito alla funzione dello studio del Buddismo, nel capitolo “Protezione assoluta” si legge: «Lo studio deve essere trasposto nella vita quotidiana e usato come una guida per qualunque circostanza si debba affrontare. Lo studio diventa un elemento rivitalizzante quando riesce a ispirarci fiducia nel nostro potere di superare qualunque tipo di difficoltà e sofferenza» (pag. 127).
Shin’ichi era profondamente consapevole della necessità di far cambiare la percezione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, in modo che ogni principio potesse essere compreso dalla prospettiva di una religione per il bene delle persone. Egli riconosceva che questo era un passo cruciale per rendere gli insegnamenti del Buddismo più accessibili alle persone in tutto il mondo.
Per rafforzare il movimento di studio del Buddismo nella Soka Gakkai, Shin’ichi propose che il 1977 fosse intitolato “Anno dello studio”, e diede inizio a quell’anno con una lezione speciale sulla storia del Buddismo in occasione della riunione generale del Dipartimento di studio che si tenne il 15 gennaio a Osaka.
Durante la lezione parlò dei ruoli dei preti e dei laici nella storia del Buddismo, e affermò: «Alla luce dei ruoli attribuiti al clero e ai laici, si può dire che oggi la Soka Gakkai stia svolgendo le funzioni di entrambi» (pag. 151). Aggiunse inoltre che, sulla base della dottrina buddista e della funzione originaria attribuita ai monasteri e ai templi, «gli edifici della Soka Gakkai assolvono alla stessa funzione, sono una sorta di templi e monasteri contemporanei» (pag. 153).
Nel capitolo “Giustizia” del ventisettesimo volume de La nuova rivoluzione umana si legge che un gruppo di preti della Nichiren Shoshu interpretò questa lezione come una critica nei loro confronti da parte di Shin’ichi, e la utilizzò come arma per attaccare la Soka Gakkai.
Nel numero del 12 ottobre 2020 della serie intitolata “Studi su Daisaku Ikeda: perseguire il cammino verso una religione mondiale”, pubblicata sul settimanale giapponese AERA, lo scrittore giapponese Masaru Sato tratta proprio di questo argomento, osservando che nel 1977 un gruppo di preti della Nichiren Shoshu iniziò ad attaccare la Soka Gakkai dando origine a ulteriori discussioni tra le due parti. Egli sottolinea che queste controversie derivavano da una fondamentale differenza di prospettiva: il clero si considerava superiore ai credenti laici, mentre la Soka Gakkai rifiutava una simile gerarchia e sosteneva una visione per cui la religione esiste per essere al servizio delle persone comuni. Sato conclude quindi che la separazione della Soka Gakkai dal clero era di conseguenza inevitabile affinché l’organizzazione potesse davvero svilupparsi come movimento religioso di scala globale.
Credo che la chiave dello sviluppo della Soka Gakkai a livello mondiale sia stata l’aver costantemente ribadito la prospettiva per cui la religione esiste per il bene delle persone, e l’aver fatto incessanti sforzi per rendere gli insegnamenti buddisti accessibili a tutti e applicabili concretamente nella nostra vita quotidiana.
Oggi, il nostro movimento di studio del Buddismo si è sviluppato fino a diventare una forza davvero potente in tutto il mondo.
La serie di lezioni del maestro Ikeda sugli scritti di Nichiren Daishonin – “Il Buddismo del sole per illuminare il mondo” – pubblicata sulla rivista mensile di studio della Soka Gakkai, Daibyakurenge, viene approfondita dai membri in ogni parte del pianeta e costituisce una forza trainante per il progresso del nostro movimento. In effetti, la filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin vibra come una filosofia solida e rassicurante nella vita di tutti noi membri della Soka Gakkai.
Non dimentichiamo mai che tutto questo è il risultato della strenua lotta del nostro maestro nel corso degli anni, basata sulla convinzione che «il Buddismo, come filosofia della speranza in grado di rispondere alle esigenze dei tempi, avrebbe rivitalizzato la società moderna» (pag. 169).
L’unità tra i responsabili è cruciale
Lo scorso 18 ottobre (2020) ho partecipato a uno zadankai online organizzato dai membri del settore Girasole dell’isola di Shodoshima, nella prefettura di Kagawa.
Questo loro primo tentativo di usare la tecnologia on line era traboccante di gioia, poiché in questo modo avevano potuto partecipare anche molte persone che precedentemente non erano riuscite a prender parte alle riunioni in presenza. Al successo di questo zadankai hanno contribuito gli sforzi dietro le quinte dei responsabili di settore e degli altri responsabili che sostengono l’attività in quella zona, che hanno comunicato costantemente tra di loro e, attenendosi rigorosamente alle linee guida per la prevenzione dei contagi di Covid-19, hanno incontrato tutti i membri, incoraggiandoli uno a uno.
Nel terzo capitolo del ventiquattresimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Educazione umanistica”, si legge che una delle linee guida per l’attività nel 1977 era quella di rafforzare i settori.
A tal fine, Shin’ichi si concentrò su questa prima linea di kosen-rufu incoraggiando con tutto se stesso i responsabili di settore: «La cosa più importante in assoluto è l’unità tra i responsabili» (pag. 174).
Sottolineando l’importanza del fatto che i responsabili facciano attività insieme ai membri e li incoraggino uno a uno, aggiunse: «Desidero che voi siate i miei rappresentanti e che dialoghiate con loro, ascoltiate i problemi che vi racconteranno, riusciate a confortarli, ispirarli e incoraggiarli con tutto il cuore. Vi prego di pensare costantemente a cosa farei io come presidente della Soka Gakkai, a come li incoraggerei e, con questo spirito, vi prego di sforzarvi di superarmi» (pag. 175).
Shin’ichi sottolineò ripetutamente l’importanza dell’incoraggiamento. Quando si parla di “rafforzare ogni settore” ciò che si intende è incoraggiare ogni singolo membro, perché in definitiva «il cuore umano è la forza motrice di tutto» (pag. 177).
Per il suo editoriale pubblicato sul numero di ottobre 2020 del Daibyakurenge, il maestro Ikeda ha composto la seguente poesia:
«L’incoraggiamento, / la preziosa luce che illumina / ogni angolo del pianeta, / permetterà allo spirito dei Bodhisattva della Terra / di perdurare fino all’infinito futuro» (NR, 683, 5).
Con la convinzione che “il settore è il luogo dove realizzeremo il nostro voto per kosen-rufu”, impegniamoci senza riserve a incoraggiare gli altri, facendo risplendere i nostri settori come fari di speranza per le nostre comunità locali!